Hess 58 – Esercizio per pianoforte, 1792 – 1793. Biamonti 47b.

Di quest’ esercizio parla Nottebohm in un capitolo dedicato alla tecnica pianistica di Beethoven, collocandoli genericamente nel periodo di tempo 1782-1793. Fra quelli da lui riportati, Hess cita i due suddetti in forma di piccoli pezzi e nel catalogo dice genericamente «composti prima del 1800», mentre nella successiva pubblicazione (nel nono fascicolo dei Supplemento zur GA., 1965) attribuisce loro l’epoca «primi anni di Vienna». Il primo (12 battute con D.C.) porta l’annotazione: “Zur Uebung der Faust” (per l’esercitazione del polso) e il secondo (11/10 battute con D.C.): “Die Hand so sehr möglich zusammen gehalten” (La mano tenuta il più possibile unita) e “Auf das strengste Ligato” (Nel più stretto legato). Ad altri studi (esercizi, sequenze, «rosalie») presumibilmente dello stesso periodo accenna, riportandone anche alcuni, Shedlock.

Hess/Green: Studio per pianoforte in si bemolle maggiore; composto intorno al 1800, è già eseguibile. Pubblicato in Nottebohm II, p. 361-2. [Ritrovato fra gli abbozzi per opere più grandi, probabilmente non era destinato alla pubblicazione. Questo pezzo e quello successivo sono stati riportati selettivamente negli scritti di Nottebohm, e sono stati pubblicati da Joseph Kerman in Autograph Miscellany, ca. 1786 to 1199, British Museum, Londra 1970, 2 voll., che ne data la composizione al 1790-1798. Nell’autografo si trova alle pagine 153v e 153r, mentre nella trascrizione a p. 165 del vol. 2. Pubblicato da Hess in SBG, vol. IX, 1965, p. 13. A. Willem Holsbergen, che ha avuto modo di esaminare le fonti originali degli abbozzi di questo pezzo, sostiene che ci sono altri abbozzi di cui Hess non era a conoscenza e che il pezzo continua oltre il suo punto di fine. Sembra quindi più verosimile che si tratti di un tema con variazioni, piuttosto che di un semplice studio.]