WoO 193 Ars Longa, vita brevis, terza redazione, canone
WoO 193 “Ars Longa, vita brevis”, terza redazione, canone per un destinatario sconosciuto, 1825 circa, pubblicato in fac-simile nel catalogo della vendita all’asta CXX (17 e 28 maggio 1927) di K. E. Henrici di Berlino; e a stampa, recentemente, da W.Hess nel quinto fascicolo dei supplemente zur GA, 1962. – Hess 269 – KH. (WoO)193.
Titolo ufficiale: WoO 193 Rätselkanon Ars longa vita brevis (Dritte Komposition, C-Dur 1825) Nach Worten des Hippocrates. NGA XII/2 AGA – SBG V/50 (2 Auflage 51; Hess 269).
È l’ultimo dei tre canoni scritti sullo stesso testo da Beethoven. L’originale è conservato nella Fondazione Heinmann di New York. Per la soluzione vedere Hess, Supplemente, pagina 95 del quinto dei Supplemente zur GA. Per gli altri due canoni scritti da Beethoven sulle stesse parole, vedere WoO 170 e WoO 192.
Si trova a New York, alla Pierpoint Morgan Library, Collezione Heinemann, MS 19 (B4155 – T834) . E’ un biglietto di dimensioni 18 x 11,5 senza destinatario. Biamonti lo ha inserito nel suo catalogo come 833; per W. Hess invece è il 269. Per R. Klein : “Der Kanon, der nur auf Grund des Handschrieftenbefundes dem Jahre 1825 zugeweissen werden kann, ist in dieser Form notiert: Eine fünfstimmige Auflösung im Einklang ist möglich, wenn die (autographe) Corona als fakultativeseichen für den Schlußpunkt genommen wird, so daß alle Stimmen mit “ars longa” enden. Ein Widmungsempfänger ist nicht bekannt…”
[Il canone, che, sulla base dei reperti manoscritti può essere attribuito solo all’anno 1825, è annotato in questa forma. Una soluzione in cinque parti all’unisono è possibile a patto che la Corona (autografa) viene presa come segno facoltativo per il punto finale, in modo che tutte le parti finiscano con “ars longa”. Il dedicatario non è noto…]
Per J. Green è : “un canone enigmatico in do maggiore. Non ancora risolto, e la data di composizione è ancora ignota.” Beethoven non ha indicato la chiave; Hess ha pensato essere in Chiave di Basso e in do maggiore ma potrebbe essere anche in Chiave di Violino e in la minore. Un segno a forma di S si trova all’inizio del canone prima della pausa iniziale; potrebbe essere una specie di Chiave di Basso ma non è sul secondo rigo come nel Basso e nemmeno sul terzo come nel Baritono; lo troviamo invece sul Primo Rigo (dall’alto).
BIBLIOGRAFIA
Rudolf Klein – Beethoven – Saemtliche Kanons Musikverlag Doblinger 1970
J. Green – The new Hess Catalog of Beethoven’s Works – Vance Brook Publishing, West Newbury, Vermont (tradotto in Il nuovo catalogo Hess delle opere di Beethoven da Zecchini Editore, 2006, Varese)
La frase non appartiene alla letteratura latina, ma è una traduzione successiva di un aforisma di Ippocrate di Coo (Aforismi, 1, 1), il cui originale è:
- «Ὁ βίος βραχύς, ἡ δὲ τέχνη μακρή, ὁ δὲ καιρὸς ὀξύς, ἡ δὲ πεῖρα σφαλερή, ἡ δὲ κρίσις χαλεπή»
- (Ho bíos brachýs, he de téchne makré, ho de kairós oxýs, he de peîra sphaleré, he de krísis chalepé).
L’aforisma è spesso citato in forma abbreviata Ars longa, vita brevis, con evidente richiamo a Seneca (De brevitate vitae 1, 1): “Inde illa maximi medicorum exclamatio est: «vitam brevem esse, longam artem»” (“Da ciò deriva quella celebre esclamazione del più grande dei medici: «la vita è breve, lunga l’arte»”), anche se il filosofo latino, traducendo, opera il chiasmo, dando rilievo maggiore al contrasto degli aggettivi.
Si tratta, in ogni caso, di una sintesi di saggezza morale che riunisce in un breve testo alcuni concetti cardine sia della filosofia che della metodologia ippocratea (sempre attenta a ribadire l’importanza dello studio e la difficoltà dell’analisi diagnostica) sia, più in generale, dell’antichità (la brevità della vita e la fugacità del tempo).
Nella sostanza, il messaggio è questo: in tutte le arti, la vita di un uomo è insufficiente per raggiungere la perfezione, che suppone l’esercizio progressivo di più generazioni. Seneca, invece, nel riprendere l’aforisma, afferma polemicamente che la brevità non è connaturata in maniera ineluttabile alla vita, ma discende dall’insensatezza dell’uomo che disperde il suo tempo nei mille rivoli di inutili occupazioni.
Gli esempi musicali di questa pagina sono curati da Graziano Denini. Chi volesse consultare o richiedere questi file, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.