WoO 178 Signor Abate! canone
WoO 178 “Signor Abate!” canone per l’abate Stadler, 1820 circa, pubblicato per la prima volta nella G.A., 1863. GA. Numero 265/13 (serie 23 pagina 197) Bruers 217 KH (WoO) 178. Nottebhom, pagina 162 e 164.
Il manoscritto originale è sconosciuto. Il testo è buffonesco. Alle parole imploranti lamentosamente in italiano: “Signor Abate! Io sono ammalato. Santo padre vieni e datemi la benedizione” si intrecciano quelle tedesche ben differenti: “Hol’ Sie der Teufel, wenn Sie nicht kommen!” (Se lei non viene, vada al diavolo!).
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: WoO 178 Signor Abate! Kanon (B-dur) nach einem eigenen Text Widmung: – NGA XII/2 AGA 256/13 = Serie 23/S. 197
Creazione e pubblicazione: non è possibile fornire una deta esatta del periodo di composizione. La fonte più antica del canone è la sua prima edizione postuma del 1863 come parte dell’AGA da parte di Breitkopf & Härtel a Lipsia. Secondo Gustav Nottebohm, il canone fu scritto per l’ Abbe Stadler. Maximilian (Johann Karl Dominik) Stadler (1748-1833) fu un compositore e organista. Visse a Vienna dal 1796 al 1810 e disiedette ancora nella capitale austriaca dal 1815 e fu amico di numerosi musicisti (all’inizio del 1803 Beethoven aveva inizialmente pensato di dedicare a Stadler le Variazioni op. 35). La formula finale della lettera di Beethoven all’abate Stadler del 26 febbraio 1826 recita: „Ehrwürdiger Herr, ihren Seegen nächstens“. Ciò spinse Alfred Chr. Kalischer a datare il canone all’estate del 1826. Kalischer dovette ammettere che „noch keine Andeutung darauf vorgefunden“. Anche Beethoven sembra aver alluso frequentemente alla benedizione del chierico, come testimonia il seguente aneddoto, citato nelle memorie di Ignaz Franz Castelli: „Eines Nachmittags befanden sich Stadler und Beethoven bei Steiner, und als der Letztere wegging, kniete er vor Stadler nieder und sprach: ,Ehrwürdiger Herr, geben Sie mir Ihren Segen!“ – Stadler darüber gar nicht verlegen, machte das Kreuz über ihn und murmelte im Tone, als ob er ein Gebet dazu spräche: ,Nutzt’s nix, so schadt’s nix,‘ Beethoven küßte die Hand und wir Uebrigen lachten“ Supponendo che l’ aneddoto sia veritiero, che sia avvenuto in questo modo e sia effettivamente collegato alla creazione del canone, i dati di base possono essere determinati: Sigmund Anton Steiner fu il più importante editore di Beethoven dal 1815, il rapporto si raffreddò notevolmente nel 1820, e Stadler tornò stabilmente a Vienna del 1815; si può quindi presumere che un incontro tra Beethoven e Stadler nella bottega di Steiner e la relativa creazione del canone sia avvenuta tra il 1815 e il 1820.
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it