WoO 158 Lieder Verschiedener Völker (Canzoni di popoli diversi) per una o più voci, pianoforte, violino e violoncello, armonizzazione e creazione della parte strumentale (introduzioni, conclusioni e accompagnamenti) di Beethoven
Titolo ufficiale: WoO 158 29 Lieder verschiedener Völker für eine, zwei oder drei Singstimmen mit Begleitung von Klavier, Violine und Violoncello Widmung: — NGA XI/3 AGA/SBG siehe Konkordanz S. 372
Creazione e pubblicazione: Beethoven compose i canti in più fasi, fra il 1816 e il 1820. Nella primavera del 1816 fu composto il primo gruppo (Nn. 2-6, 9-16, 18-21, 23, 27), seguirono diversi altri canti nel Settembre dello stesso anno (n. 7, 8, 17, 22, 24, 25). Compose le canzoni n.1 e 26 all’inizio del 1817, mentre le n.28 e 29 si trovano in una lettera del 18 marzo 1820 (BGA 1372). (Sono le ex Hess 133 e 134). Le prime edizioni delle canzoni apparvero postume: nel 1860 le canzoni nn. 26-27 presso la Peters a Lipsia e Berlino ed Ewer & Co. a Londra, 1865 le nn. 28-29 nella Niederrheinische Musik-Zeitung. La canzone n. 19 apparve nel 1902 come supplemento alla rivista Die Musik, n. 17, nell’ articolo di Joseph Schmidt-Görg. I numeri 1-23 furono pubblicati da Breitkopf & Härtel a Lipsia nel 1941, e i numeri 24-25 solo nel 1971 come parte della SBG di Breitkopf & Härtel a Wiesbaden, a cura di Willy Hess. A partire dal 1810, Beethoven armonizzò melodie di canzoni per il cultore di musica scozzese ed editore George Thomson (1757-1851). Molti di questi arrangiamenti sono apparsi in seguito nelle varie raccolte di canzoni gallesi, scozzesi o irlandesi. Il primo gennaio 1816 Thomson inviò nuove melodie, inclusa quella che divenne WoO 158 n. 16, chiedendo al compositore ulteriori arrangiamenti di canzoni continentali: Je veux beaucoup obtenir quelques echantillons de la musique vocale des differentes nation de l’Europe, — de l’Allemagne de la Pologne de la Russie du Tyrol de la Venise – et de l’Espagne c’est a dire, deux ou trois Airs de chacun de ces pays. – Je ne parle pas des compositions des Savans auteurs vivans, mais des mélodies purement nationales, marqués du caractère de la Musique de chaque pays, et qui son cheris du peuple, comme les airs Ecossois et Irlandois que je vous ai envoyés. Je voudrois que ces Airs fussent d’un Style agréable et assez reguliès pour etre uni à la poesie.” (BGA 874.)
Non ci volle molto a Beethoven per metter mano alla prima serie di melodie continentali. Il 2 maggio 1816 consegnò WoO 158 n. 2-6, 9-16, 18-21, 23 e 27 alla banca Fries per l’inoltro a Thomson (BGA 931 nota 1). Thomson ricevette le composizioni l’8 luglio 1816 (BGA 946). Molto soddisfatto dal lavoro, Thomson che il compositore armonizzasse altre quattro melodie continentali provenienti da Svezia, Danimarca, Sicilia e Calabria. Se Beethoven non avesse trovato gradevole cimentarsi con la canzone danese o calabrese, avrebbe potuto inviare un’altra canzone siciliana e una canzone tirolese. Con questa lettera Thomson inviò anche altri sette brani, compresi quelli che furono la base per WoO 158 n. 24 e 25. Il 20 ottobre 1816 Thomson riferì frustrato di non essere stato in grado di aggiungere versi inglesi alle canzoni continentali, “parsque la mesure et le Style singulier de ces Airs ne s’accordent pas, ni avec la forme ni avec le genie de la poesie Anglaise” (BGA 984). Per questo suggerì a Beethoven di rielaborare gli arrangiamenti in “Ouvertures mélés” per pianoforte. Beethoven avrebbe potuto dunque creare sei ouverture “pot-pourri” dalle 19 melodie. Infine, il 20 dicembre 1816, Thomson annullò l’ordine per cinque delle sette canzoni inviate l’8 luglio 1816 (BGA 1018). Beethoven aveva però già finito di armonizzare le melodie nel settembre 1816 e non le aveva ancora spedite a causa di una grave malattia, come scrisse a Thomson il 18 gennaio 1817 (BGA 1070). Per risolvere il problema del testo, suggerì a Thomson di fornire le canzoni di una prosa anziché versi inglesi. Gli arrangiamenti finiti di questi ulteriori sette brani furono inviati a Thomson che li ricevette nel marzo 1817 (inclusi WoO 158 n. 24 e 25) e le quattro nuove canzoni continentali nell’ estate dello stesso anno (WoO 158 n. 7, 8, 17, 22). Beethoven consegnò le realizzazioni dei n. 1 e 26 a Fries il 26 febbraio 1817 assieme ad altri arrangiamenti.
Questo lavoro fu il completamento delle armonizzazioni fatte da Beethoven per Thomson di melodie continentali. Thomson le ricevette, ma non le pubblicò mai. Le canzoni numero 28 e 29 non sono correlate a Thomson. Beethoven le inviò a Nikolaus Simrock a Bonn il 18 marzo 1820 per compensarlo delle spese di spedizione: „da ich weiß, daß die Kaufleute das Postgeld gerne sparen, so füge ich hier österreichische Volkslieder als Wechsel bey, womit sie schalten u. walten können nach Belieben, die Begleitung ist von mir — ich denke eine Volkslieder Jagd ist beßer als eine Menschen-Jagd der so gepriesenen Helden“ (BGA 1372).
Titolo | Nazionalità | Tempo | Composizione | Note | |
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I | Ridder Stigs Runer | (Danese) | Vivace | Inizio 1817 | |
II | Horch auf, mein Liebchen | (Tedesco) | Andantino | Inizio 1816 | |
III | Wegen meiner blieb d’Fräula | (Tedesco) | Allegretto | Inizio 1816 | |
IV | Wann i in der Früh aufsteh | (Tirolese) | Comodo | Inizio 1816 | |
V | Teppichkrämer-Lied I bin a Tyroler Bua | (Tirolese) | Inizio 1816 | ||
VI | A Madel, ja a Madel | (Tirolese) | Inizio 1816 | ||
VII | Wer solche Buema afipackt | (Tirolese) | Settembre 1816 | ||
VIII | Ih mag di nit nehma, du töppeter Hecht | (Tirolese) | Settembre 1816 | ||
IX | Oj oj upilem | (Polacca) | Allegro ma non troppo | Inizio 1816 | |
X | Poszla baba po popia | (Polacca) | Poco allegretto. | Inizio 1816 | |
XI | Jà no quiero embarcarme | (Portoghese) | Inizio 1816 | ||
XII | Seus lindos olhos | (Portoghese) | Inizio 1816 | Duetto | |
XIII | Vo Ijèsocke komàrockof | (Russa) | Inizio 1816 | ||
XIV | Ah, rjèscenki, rjèscenki | (Russa) | Inizio 1816 | ||
XV | Kak poht nàsci podrùykì | (Russa) | Inizio 1816 | ||
XVI | Schone Minka | (Russa - Cosacca) | Andante amoroso con moto. | Inizio 1816 | |
XVII | Lilla Carl, sovsött i frid! | (Svedese) | Andantino | Settembre 1816 | |
XVIII | An ä Bergli bin i gesässe | (Svizzera) | Andante | Inizio 1816 | Duetto |
XIX | Una paloma blanca | (Spagnola) | Tempo di bolero | Inizio 1816 | |
XX | Como la mariposa | (Spagnola) | Tempo di bolero | Inizio 1816 | |
XXI | La tirana se embarca | (Spagnola) | Andante espressivo | Inizio 1816 | |
XXII | Edes kinos emlékezet | (Ungherese) | Allegro | Settembre 1816 | |
XXIII | Da Brava, Catina | (Veneziana) | Allegretto | Inizio 1816 | |
XXIV | Non, non Colette n' est pas trompeuse | (Francese) | Settembre 1816 | ||
XXV | Air français | (Francese) | Allegretto scherzando | Settembre 1816 | |
XXVI | O Sanctissima | (Siciliana) | Inizio 1816 | Terzetto | |
XXVII | La biondina in gondoleta | (Veneziana) | Inizio 1817 | ||
XXVIII | Das Liebe Käzchen | (Austriaco) | Munter | 18 marzo 1820 | Hess 133 |
XXIX | Der Knabe auf dem Berge | (Austriaco) | 18 marzo 1820 | Hess 134 |
Oesterreichische Volkslieder mit ihren Singweisen“, edizione a cura di Franz Ziska e Julius Max Schottky, Pest 1819
Beethoven reperì le melodie per le armonizzazioni delle canzoni in varie pubblicazioni
N. 1: AmZ 18 (1816), 4.9.1816, supplemento musicale n. 7, canzone 46. La canzone fu inviata da Peter Greenland (1761-1825), che a sua volta riprodusse la melodia di Abrahamson, Nyerup og Rahbek: Ud -valgte Danske Viser fra Middelalderen, vol.V (1814) p.XXXII, saggio n.46.
N. 2-3: Aria di Heinzenfeld e aria del custode dalla commedia musicale „Das neue Sonntagskind“ (1793) di Wenzel Müller (1767-1835), testo di Joachim Perinet (1763-1816). Il modello di Beethoven era un estratto per pianoforte delle arie in volumi individuali di Leopold Kozeluch nel “Musikalisches Magazin” (Vienna, 1794, n. 2: PN 163, n. 3: senza PN).
N. 4: da „Der Lügner“ di Franz (Frantisek) Xaver Tost (1754-1829). La canzone tirolese fu pubblicata in numerose edizioni.
No. 5 e 8: „Zwey beliebte Tyroler Lieder für das Pianoforte von F. Satzenhoven“, in Musikalisches Wochenblatt 3, fascicolo 32 (Vienna, Cappi, PN 1425, 1809 o successivo); Numero II Teppichkrämer Lied e la numero I Almen-Lied. Il Teppichkrämer Lied deriva dal Singspiel di Satzenhoven „Der Körbel- (Körbchen-) flechter an der Zauberquelle“.
N. 6: N. 3 da “Trois Chansons Tiroliennes avec l’accompagnement du Clavecin, ou Piano-Forte […] par Frederic Satzenhoven” (Vienna, Cappi, PN 1125, ca 1805?).
N. 7: dalla commedia musicale “Der Tyroler Wastl” (1796) di Jakob Haibel (1762-1826), testo di Emanuel Schikaneder.
N. 9-10: probabilmente donato a Beethoven dal compositore Franciszek Mirecki (1791-1862) quando Mirecki soggiornò presso il conte Osolinsky a Baden nel 1816.
N. 11: AmZ 1 (1798/99), 27 marzo 1799, supplemento musicale n. 11, 3° brano.
N. 12: AmZ 10 (1807/08), 6 aprile 1808, colonna 447f. Secondo le informazioni nella colonna 446, il brano era una canzone nazionale portoghese che l’AmZ ricevette dal signor P. G. Massarellos di Lisbona.
N. 13—15: Raccolta di canti popolari russi di Ivan Prac (1750-1818), San Pietroburgo 1790 e 1806 (Beethoven molto probabilmente utilizzò l’edizione del 1806 dove prese ispirazione anche per le melodie russe per i quartetti Op. 59 n. 1 e 2).
N. 16: Beethoven ricevette la melodia senza testo con la lettera di Thomson del primo gennaio 1816 (BGA 874). Il testo di Christoph August Tiedge (1752-1841) è stampato nel “Handbook for Social Pleasure for 1809” di Becker.
N. 17: La canzone non ha testo nelle fonti e la prima edizione di Joseph Schmidt-Görg (fonte III.4). Nell’antologia pubblicata da Breitkopf & Härtel nel 1941 (Fonte III.5), la canzone è basata sul poema “Vaggvisa” di Carl Michael Bellman (1740-1795); la melodia era molto nota in relazione alla prima strofa. La melodia può essere trovata con un testo diverso nella raccolta di canzoni svedesi di Adolf Iwar Arwidsson “Svenska fornsänger” (Stoccolma 1842. Vol. 3, p. 459). Beethoven ha preso la melodia dalle canzoni svedesi con variazioni per pianoforte e orchestra o quartetto d’archi op.52 di Ferdinand Ries. Probabilmente fece pubblicare l’edizione da Simrock nel 1814/15 (PN 1163). –
N. 18: AmZ 13 (1811), 29 maggio 1811. Canzone in due parti di Johann Friedrich Reichardt (1752-1814). –
N. 19-21: Fonti sconosciute. –
N. 22: AmZ 18 (1816), 13 marzo 1816, supplemento musicale n. 2. 2 pezzi. Il mittente della canzone era Johann Fuß (1777-1819). E’ tratta da una raccolta di versi del ciclo di poesie “Himfy szerelmei” di Sändor (Alexander) Kisfaludy (1772-1844).
N. 23: Fonti sconosciute. –
N. 24: Beethoven ricevette questa melodia senza parole con la lettera di Thomson: datata 8 luglio 1816 (BGA 946); Air de Colin da “Le Devin du village” (1752) di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778). L’opera teatrale di Rousseau fua adattata e intitolata da Charles Burney “The Cunning Man”
N. 25: Beethoven ricevette la melodia con lettera di Thomson dell’8 luglio 1816 (BGA 946). Non è stato finora individuato un testo appartenente alla melodia
N. 26: „An die Jungfrau Maria. Ein sicilianisches Schifferlied“, contenuto in: „Stimmen der Völker in Liedern“ di Johann Gottfried Herder, a cura di Johann Müller, Tubinga 1807, pp. 175f. La canzone si trova anche in AmZ 17 (1815), 12 aprile 1815, supplemento musicale n. 3, 1° pezzo, ma questa versione può essere esclusa come fonte per la composizione di Beethoven, poiché la versione da “ Stimmen der Völker” è simile alla realizzazione beethoveniana.
N. 27: Testo di Antonio Lamberti (1757-1832), melodia tramandata in varie varianti in numerose fonti.
N. 28-29: „Der Knabe auf dem Berge“ e „Das liebe Kätzchen“, pubblicati in „Oesterreichische Volkslieder mit ihren Singweisen“, edizione a cura di Franz Ziska e Julius Max Schottky, Pest 1819, pagine 8 e 10.
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