WoO 101 Graf, Graf, liebster Graf, bestes Schaf (Conte, conte, amatissimo conte, magnifica pecora), scherzo musicale

WoO 101 – “Graf, Graf, liebster Graf, bestes Schaf” (Conte, conte, amatissimo conte, magnifica pecora), scherzo musicale, accluso alla lettera dell’autunno 1802: «Lieberer, Siegreicher und doch zuweilen Manquirender Graf!» (Carissimo Conte, trionfante sebbene talvolta riccia delle topiche!) diretta, sembra, a Zmeskall. Pubblicato la prima volta dal cat. Thayer, 1865; nello stesso anno da L. Nohl (Briefe Beethovens, pag. 107); poi da Th.-R., II, 337; più recentemente da W. Hess nel quinto fascicolo dei Supplemente zur GA., 1962. B. 200 – H. 279 – KH. (WoO101 – T. 98.


Si tratta di uno scherzo come quelli per lo Schuppanzig e diretto egualmente a qualcuno che lo sapeva ben intendere nel suo reale significato «amichevole» nonostante la poco complimentosa rispondenza rimata della parola Graf (conte) con l’altra Schaf (pecora). Nohl ne dava come destinatario il conte Moritz Lichnowsky, al quale Beethoven avrebbe dovuto indirizzare fra l’altro, circa venti anni dopo, un canone su per giù con le stesse parole scherzose: “Bester Graf, Sie sind ein Schaf” (Ottimo conte, ella è una pecora). Di questa opinione è poi stato anche Grove nel suo dizionario; ma i cataloghi e gli studi di Kinsky-Halm, di Thayer-Riemann, di Sandberger e di Hess concordano nel fare invece il nome di Zmeskall. Anche il fatto, notato da Sandberger, che la figurazione musicale della battuta 5 e segg. alluda al Trio dello Scherzo di un Quartetto in sol minore di Zmeskall, è un motivo per considerare quest’ultimo come destinatario della lettera. A titolo di curiosità osserviamo ancora con KH. che le tre ultime battute accennano alla chiusa della prima parte dell’Allegro con brio iniziale del Settimino.

 [Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]

Titolo ufficiale: WoO 101 Graf, Graf, liebster Graf Musikalischer Scherz (Es-dur) nach einem eigenen Text für drei Singstimmen Widmung: — NGAXII/2 AGA- SBG V/30 (2. Auflage: 31; Hess 279)

Origine e pubblicazione: Scherzo musicale composto probabilmente nel novembre 1802 a Vienna. La prima edizione apparve postuma nel 1865 nell’indice cronologico di Alexander W. Thayer. Lo scherzo musicale è annotato in una lettera a Nikolaus Zmeskall (BGA 115), che Sieghard Brandenburg fa risalire al novembre 1802. L’ unico indizio è la visita programmata al produttore di pianoforti Gabriel Anton Walter menzionato nella lettera. Brandeburg vede forse un collegamento con un’altra lettera a Zmeskall del novembre 1802 (BGA 116; qui la datazione corrisponde a una nota di Zmeskall). Natan Fisman, invece, lo data „bis 1800“ per ragioni grafologiche. Adolf Sandberger vede nei „Gängen Takt 5ff. eine Anspielung auf Zmeskalls Scherzo-Trio des g-moll-Quartetts“, mentre alla fine „mit den Triolen offenbar auf des Meisters eigenes Septett angespielt (1. Satz, Allegro con brio, letzte Takte vor Abschluß des 1. Teils)“. Prima esecuzione sconosciuta.

Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it

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