WoO 99 Numero 1 Bei labbri che amore
Hess 211 – Canzone 4: Duetto “Bei labbri che Amore”; per soprano e tenore; in mi bemolle maggiore. Hess 211 – Scrive J. Green nel suo “Il nuovo catalogo Hess delle opere di Beethoven” : Canzone 4: Duetto “Bei labbri che Amore”; per soprano e tenore; in mi bemolle maggiore; 24 battute e da capo; Thayer, canzone 4. [WoO 99, n 1 J Testo tratto dalla cantata di Metastasio “La gelosia”. Composta intorno al 1792-4. [Pubblicata da Hess in SBG, voi. I, 1959, p. 9.] Questa canzone risale al periodo 1792-1793. Manuscript Artaria 166 S.46. Il testo in italiano (brano da “Il ritorno”}: “Bei labbri che amore formò per suo nido, non ho più timore. Vi credo, mi fido: Giuraste d’amarmi; mi basta così. Se torno a lagnarmi che Nice mi offenda, per me più non splenda la luce del dì”.
Versione II – Artaria 166 pagina 9
Versione I – Artaria 166 pag. 46
E’ stato catalogato da W. Hess come Hess 211 e da Biamonti come Biamonti 58.
Di questo Canto esistono 2 versioni, entrambe a Berlino nella Biblioteca di Stato, manoscritto Artaria 166(a); la prima a pagina 46 (versione I) e la seconda a pagina 9 (versione II); entrambe occupano tutta la pagina. Contrariamente a quanto affermato da W. Hess, e confermato anche dallo Studio della dott.ssa Ronge, la versione di pagina 9 (considerata la versione II) e quella piü pasticciata, mentre la versione di pagina 9 (considerata la versione I) e quella piü pulita.
La versione che troviamo nella Gesamtausgabe corrisponde alla versione definitiva, la versione II con le correzioni di Salieri.
Nell’appendice al primo volume della Gesamtausgabe, Willy Hess ci informa che 7/ primo e piü fugace deI secondo e differisce da esso solo in due punti” […] “Per il resto, i testi musicali di entrambe le trascrizioni concordano, a parte il fatto che nella prima mancano motte legature e alterazioni.”
Tra le due versioni, a parte qualche minima differenza, spicca la mancanza del “da capo al fine” che invece troviamo nella versione II.
Nella versione II, quella corretta da Salieri, notiamo che durante la correzione Salieri in alcuni punti (misure 1, 5, 15, 19) non cancella le crome ribattute nella parte del tenore mentre invece le cancella nella parte del Soprano; dette cancellature sono sottintese, per cui ho eliminato le note anche del tenore.
II testo e tratto dalla seconda strofa della poesia “la Gelosia” di Pietro Metastasio.
“La Gelosia” (P. Metastasio)
Perdono, amata Nice, bella Nice, perdono. A torto, e vero, dissi che infida sei: detesto i miei sospetti, i dubbi miei. Mai più della tua fede, mai più non temerò. Per que’ bei labbri Io giuro, o mio tesoro, in cui del mio destin le leggi adoro. Bei labbri, che Amore formò per suo nido, non ho più timore, vi credo, mi fido: giuraste d’amarmi; mi basta cosi. Se torno a lagnarmi che Nice m’offenda, per me più non splenda la luce del di. Son reo, non mi difendo: puniscimi, se vuoi. Pur qualche scusa merita il mio timor. Tirsi t’adora; io Io so, tu Io sai. Seco in disparte ragionando ti trovo: al venir mio tu vermiglia diventi, ei pallido si fa; confusi entrambi mendicate gli accenti; egli furtivo ti guarda, e tu sorridi… Ah quel sorriso, quel rossore improvviso so che vuol dir! La prima volta appunto ch’io d’amor ti parlai, cosi arrossisti sorridesti cosi, Nice crudele. Ed io mi lagno a torto? E tu non mi tradisci? Infida! ingrata! barbara!… Aime! Giurai fidarmi, ed ecco ritorno a dubitar. Pietà, mio bene, son folle: in van giurai; ma pensa al fine che amor mi rende insano che il primo non son io che giuri in vano. Giura il nocchier, che al mare non presterà più fede, ma, se tranquillo il vede, corre di nuovo al mar. Di non trattar più l’armi giura il guerrier tal volta, ma, se una tromba ascolta già non si sa frenar.
Gli esempi musicali, le analisi ed i testi di questa pagina sono curati da Graziano Denini. Chi volesse consultare o richiedere questi file, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.