WoO 47 Sonate (3) in mi bemolle maggiore, fa minore, re maggiore per pianoforte
WoO 47 Sonate (3) in mi bemolle maggiore, fa minore, re maggiore per pianoforte, dedicate al principe Maximilian Friedrich, arcivescovo elettore di Colonia, 1782-1783 (non oltre il mese di ottobre), pubblicate a Spira, Bossler, autunno 1783. GA. nn. 156-158 (serie 16/33-35) – B. 161 – KH. (WoO) 47 – L. IV, p. 337/f- Nottebohm pagina 147 – P.5 – Sch. p. 170/5 – Thayer 4.
Thayer-Riemann ci informa che il maestro di Beethoven, Neefe, aveva pubblicato nel 1774 alcune Sonate per cembalo, dedicando la prima a F. E. Bach. «è supponibile ch’egli le abbia date a studiare al suo allievo, ciò che spiega come nel confronto, accanto all’indipendenza dell’interiore contenuto, si riveli nella costruzione, nel trattamento della melodia e dell’accompagnamento e anche nella tecnica pianistica una evidente affinità».
Ma insieme a questa influenza immediata e diretta, altre ne rivela il giovane maestro: della scuola di Mannheim e degli strumentalisti italiani. Ai quali ultimi si riferisce, con vedute di carattere più generale, Torrefranca, pur notando, come particolare letterale, che l’esordio del primo tempo della prima Sonata, per cui Schiedermair si richiama ad una sinfonia di Mannheimer, riprenda letteralmente quello di un concerto per violino di Borghi, nella stessa tonalità.
Si trova anche a base del primo tempo della Sonata per pianoforte di Mozart in la minore K. 310; e nella figura finale è ravvisabile altresì quello che il Riemann chiama «il sospiro di Mannheim» e che diverrà l’elemento melodico dell’ultimo tempo della Sonata in do diesis minore op. 27 numero 2 (detta del chiaro di luna), al quale del resto, come ad altri numerosi momenti di future opere beethoveniane per pianoforte, fanno pensare anche le ampie snodature in figurazioni di movimento ascendenti e discendenti.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968, pagina 406]
Composte prima del 14 ottobre 1783 a Bonn. L’edizione originale fu pubblicata da Boßler a Speyer (Spira) nell’autunno dello stesso anno. Boßler annunciò la pubblicazione delle tre sonate per pianoforte il 14 ottobre 1783 nel „Magazin der Musik“ edito da Carl Friedrich Cramer: “Neu fertig gewordene Werke sind bey mir zu haben: […] 4. Louis van Beethoven 3 Claviersonaten, eine vortrefliche Composition eines jungen Genies von 11 Jahren, dem Churfürsten von Cölln zugeeignet – 1 fl. 30 kr. […] Speyer, d. 14. Weinmond 1783. Bossler, Hochfürstl. Brandenb. Rath.“ (Cramer/Magazine Vol. 1 p. 1371.) Poiché le sonate non erano state menzionate in un precedente annuncio del 2 marzo dello stesso anno (vedi WoO 63), probabilmente non erano ancora state pubblicate (Cooper/ Sonate per pianoforte Vol. 1 Commentari p. 5). Una dedica all’Elettore stampata sulla partitura fu probabilmente scritta dal maestro di Beethoven Christian Gottlob Neefe (ristampata in AmZ 38, 1836, colonna 148; BGA 1; TDRI p. 160). L’affermazione sull’età di Beethoven „Ich habe nun schon mein eilftes Jahr erreicht“ è probabilmente sbagliata, poiché lo stesso Beethoven per molti anni fu all’ oscuro sulla sua vera età. Durante tutta la permanenza a Bonn, si considerava più giovane di un anno, e a Vienna di due (vedi Solomon/BirthYear). La copia personale di Beethoven dell’edizione originale reca la seguente nota a matita manoscritta sul frontespizio (oggi gravemente danneggiato): „noch vor diesem werke sind Variationen in cmoll [WoO 63] wie auch lieder [WoO 107, 108] in einem Bosslerischen journal erschienen.“ ; vedere anche la correzione in Nottebohm /1868 p. 198.) La copia contiene anche alcune informazioni sulla diteggiatura e sulle articolazioni, probabilmente integrate da Beethoven (Ladenburger Wo0 47; Cooper/Klaviersonaten Vol. 1 Commentaries p. 5.
Dedica: Maximilian Friedrich Conte imperiale von Königsegg-Rothenfels, nato il 13 maggio 1708 a Colonia e deceduto il 15 aprile 1784 a Bonn, figlio del conte imperiale Albert Eusebius Franz von Königsegg-Rothenfels e di sua moglie Maria Clara Felicitas, nata contessa von Manderscheid- Blankenheim. Maximilian Friedrich dal 3 gennaio 1725 fu canonico a Colonia; il 6 aprile 1761 fu eletto elettore-arcivescovo di Colonia come successore di Clemens August e il 16 settembre 1762 fu eletto anche principe-vescovo di Münster. Con lui l’arcidiocesi di Colonia visse il passaggio all’Illuminismo, sotto il suo governo il presidente e ministro di stato Kaspar Anton von Belderbusch effettuò numerose riforme nell’amministrazione, nella giustizia, nella finanza, nell’economia e nella cultura. All’ epoca del governo di Maximilian Friedrich il nonno di Beethoven Ludwig van Beethoven “Die Alte” (Vedere gli articoli ad esso dedicati di Michel Rouch) divenne direttore di corte nel luglio 1761. Maximilian Friedrich fu anche il primo datore di lavoro del giovane Beethoven. Coadiutore e successore di Massimiliano Federico (dal 1780) fu l’arciduca Maximilian Franz von Habsburg-Lothringen (1756-1801), fratello minore degli imperatori Giuseppe II e Leopoldo II e della regina Maria Antonietta. (Clive/Dizionario.)
Prima esecuzione sconosciuta. Autgrafi e e abbozzi dispersi. Prima edizione 1783 (autunno). Speyer, Bossler, VN/PN 21. — Titolo: “„Drei / Sonaten / fürs / Klavier / dem / Hochwürdigsten Erzbischofe / und / Kurfürsten zu Köln / Maximilian Friedrich / meinem gnädigsten HERRN / gewidmet und verfertiget / von Ludwig van Beethoven / alt eilf Jahr. / [al centro:] Speier / In Rath Bosslers Verlage.
Frontespizio inciso (titolo ornamentale con stemma elettorale in cornice neoclassica e pagina dedica, entrambi in caratteri gotici). 26 pagine. P. 1-8: “SONATA I.”, P. 9-15: “SONATA II.”, P. 15-26: “SONATA III.” Copia personale: GB-Lbl (Add. Ms. 41631, ex Otto Jahn). Con annotazione manoscritta al frontespizio e ulteriori voci (vedi provenienza e pubblicazione). Sebbene la pagina della dedica sia stampata sul retro del frontespizio, è probabile che sia una copia precedente rispetto alle copie elencate nell’Edizione successiva (vedi Ladenburger/ Wo0 47).
WoO 47 numero 1 Sonata in mi bemolle maggiore per pianoforte
I) Allegro cantabile – II) Andante – III) Rondò – Vivace
WoO 47 numero 2 Sonata in fa minore per pianoforte
I) Larghetto maestoso Allegro Assai – II) – Andante – III) Presto
WoO 47 numero 3 Sonata in re maggiore per pianoforte
I) Allegro – II) Menuetto con variazioni – III) Scherzando Allegro ma non troppo
Abbozzi
Abbozzo per il primo tempo della sonata per pianoforte in fa minore WoO 47 numero 1. I manoscritti originali di queste opere sono perduti; tuttavia un abbozzo della prima parte dell’Allegro della prima sonata, riportato da Nottebhom, (Zweite Beethoveniana, II, pagine 564 e seguenti) e da Prod’Homme, si trova in un foglio contenente anche quello della canzone Klage, conservato nell’archivio della società degli Amici della Musica di Vienna. Un altro abbozzo, del Prestissimo, proveniente da una raccolta privata, è parimenti citato da Prod’homme.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Als frühe, längst vor dem Jahre 1800 entstandene Com-positionen nennen wir nach vorhandenen Skizzen noch die Melodien des achten und zwölften von den i. J. 1803 erschienenen zwölf Contrertänzen.
Eine Skizze zum Anfang der ersten der mit Opuszahlen versehenen Claviersonaten darf wohl als eine Merkwürdigkeit betrachtet werden. Hier ist sie.
Uebereinstimmendes mit der gedruckten Form bietet die Skizze genug:. Anfang und Ende des ersten Theils des Sonatensatzes sind im Wesentlichen festgestellt. Aber auch Abweichendes kommt vor. (In der Vorzeichnung hat man sich ein b hinzuzudenken.) Das Hauptmotiv und die im 2. Takt eintretenden begleitenden Accorde setzen in der Skizze auf guten Takt-theilen ein, correspondiren also insofern rhythmisch miteinander. Im Druck hingegen hat das Hauptmotiv bei seinem ersten Eintritt einen Auftakt, die Begleitungsfigur eine Vorpause bekommen. Die Mitte fällt auf den ersten Blick durch ihre Verschiedenheit vom Druck auf. Im Druck herrscht das melodische Wesen, in der Skizze Passagenwerk vor. Wenn man jedoch die harmonische Grundlage dieses Passagenwerks aufsucht, so wird man finden, dass dieser im Druck verwendete Bassgang darin versteckt ist.
Das Blatt, auf dem die Skizze vorkommt, enthält eine Randbemerkung
noch ein halbes Jahr in dem C. — [Contrapunkt] und er kann arbeiten was er will
“Note al Buio” – suggerimenti e confronti per un ascolto beethoveniano di qualità
Con uno slide delle registrazioni citate nell’ articolo – A cura dal canale YouTube SecondAVitA.
Per gentile concessione della BH – Beethoven Haus Bonn
“I consigli d’ ascolto contenuti nella rubrica “Note al Buio” sono curati dal canale YouTube SecondAVitA. Chi volesse contattare l’ autore, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.