Trattato di armonia e composizione – Parte seconda
CAPITOLO VII – Della terza specie del contrapunto semplice a tre parti.
In questa specie bisogna prestare attenzione a tutte le note che cadono in tempo forte. Se l’accordo perfetto non può essere collocato al primo quarto della misura, si cerca impiegarlo al secondo o al terzo. Tutte le dissonanze devono progredire per gradi congiunti, e cadere sui tempi debole della misura. Le determinazioni possono essere variate nel modo seguente
i tre ultimi esempi sono difettosi, perché preceduta e seguita da dissonanze, l’ottava cade al tempo forte. Nella parte intermedia si possono impiegare successioni nascoste di unisoni, di quinte, e di ottave, purché estensione frammiste ad altri intervalli, e una delle due altre parti abbia un otto contrario.
Nei risvolti (del canto fermo) devesi aver di mira di produrre nuove armoniee.
Giusta le regole enunciate pel contrappunto a due parti, si può, nel accordo di quarta, sesta e terza, saltar la quarta come una consonanza, perché essa si è piegata nella seconda parte del tempo debole.
Pagina tratta da: Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863) Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)