Trattato di armonia e composizione – Parte prima
CAPITOLO II –
Tutte le dissonanze debbono prepararsi e risolversi regolarmente ; la loro preparazione è tanto più esatta, allorché sono precedute e seguite da consonanze: esse possono risolversi discendendo o ascendendo.
Sulle note di basso eccessivamente prolungate, tutte le dissonanze possono essere introdotte liberamente e senza preparazione percheè l’ immobilità di queste note non permettendo di riconoscere la tonica, questa stessa immobilità autorizza in certo modo la mancanza di preparazione.
Le modulazioni inattese, nelle quali la dissonanza preparata si risolve discendendo, non impediscono che la preparazione sia regolare.
Cosi, la dissonanza di un accordo può risolversi in un altro accordo dissonante.
Talvolta non avvi risoluzione (immediata); essa non si manifesta se non al momento della cadenza.
Allorché una risoluzione di questa specie è ritardata da una lunga sucessione di accordi dissonanti, essa debbe alla fine terminarsi per una consonanza; ciò che chiamasi sospensione di risoluzione. Talora la mano diritta precede l’ entrata della nota di basso: donde risulta una dissonanza, la cui risoluzione non si fa simultaneamente, ma per anticipazione.
In certi casi il basso fa anticipazioni di questo genere.
Questi due generi di successione chiamansi anticipazione della risoluzione. L’ anticipazione delle parti superiori indicasi per mezzo di una lineetta obliqua, come quella che si pratica per le note cambiate.
Ad indicare le anticipazioni del basso nelle successioni regolari, si fa uso della lineetta orizzontale ordinaria.
Allorchè si evita la risoluzione alla nota fondamentale (la tonica) col mezzo di un’ altra nota della mano diritta, ne risulta un rivolto d’ armonia
Se il basso prende la nota sulla quale debb’ essere risolta una dissonanza della mano diritta, ciò vien chiamato un cangiamento di risoluzione. La mano diritta vien in tal modo libera nel suo movimento, e lascia al basso la cura di completare la risoluzione.
Nei movimenti rapidi ogni nota non porta un accordo particolare: chiamansi note di passaggio quelle che non sono accompagnate. Non si numerano siffatta note quando sono isolate; ma allorchè se ne presentan parecchie, tirasi su di esse ina lineetta che si estende sino al punto in cui la mano diritta ripiglia il suo movimento d’ armonia. Questo caso si presenta in molte figure. Alcune volte la metà soltanto del valore della nota si trova senza accompagnamento.
Spesso meno che la metà.
Nè’ rapidi movimenti, e quando le note sono di certa durata, la maggior parte sono estranee all’ armonia.
in certe circostanze, che saranno a tempo e a luogo indicate, dicesi altresì degl’ intervalli ch’ essi sono di passaggio. Ciò avviene in tre maniere.
1) quando il basso è in pedale
2) Quando il basso facendo più movimenti, l’ armonia della mano diritta rimane immobile
3) Quando le due mani si muovono ad un tempo
Quando l’ armonia non cade se non sui tempi forti, secondo il loro valore intrinseco, la successione èregolare (transitus regularis). Fra note dello stesso valore, la prima, la terza, quinta e settima sono lunghe; la seconda, quarta, sesta ed ottava son brevi.
Se l’accompagnamento appartiene alla nota breve, è percosso per anticipazione colla nota lunga, la successione è regolare (transitus irregularis) e le note prendono il nome di note cambiate.
Oltre quest’ indicazione di nota cangiata, che è la migliore e la più precisa, vale a dire per mezzo di una linea obliqua /, trovasi quest’ effetto d’ armonia spesse volte rappresentato con uno zero ocon un semicircolo e talvolta con questo segno ^^^^^^.
Queste successioni irregolari provengono particolarmente da certe sospensioni di risoluzione di cui si son già dati esempi. Le dissonanze che risultano dai diversi passaggi di questa specie, non possono sempre essere immediatamente risolte, quand’ anche esse son preparate.
Lo stesso avviene per gli accordi, i quali per un cangiamento enarmonico del tuono, sembrano vere consonanze.
Chiamasi accompagnamento indiviso quello nel quale si suonano colla mano diritta tutti gl’ intervalli che appartengono a ciascuna nota di basso.
Ma se si suona colla mano sinistra uno o varii di questi intervalli, l’ accompagnamento dicesi accompagnamento diviso.
Pagina tratta da : Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863) Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)