Max Reger (Johann Baptist Joseph Maximilian Reger)
Trascrizioni arrangiamenti e fantasie su opere di Beethoven
Genio assoluto, troppo presto rapitoci da prematura morte, Max Reger scrisse nel 1904 delle variazioni per pianoforte su un tema di Beethoven (per inciso dal tema della Bagattella per pianoforte Opus 119 numero 11). Le stesse variazioni apparvero in una versione orchestrale, cariche di una struggente malinconia e di una sorprendente modernità.
Nel breve volgere di mezz’ ora Reger in questa Opus 86 esplora praticamente tutte le possibilità sonore del tema di Beethoven con un linguaggio molto personale, non cadendo (o cedendo) mai né verso le lusinghe Brahmsiane né verso quelle Mahleriane. Un linguaggio falsamente trionfalistico pervaso da un brivido di gelo, il desiderio di chiudersi in un recinto di false, confortanti sicurezze.
Qui di seguito alcune note biografiche riprese dal blog clarinettoinmusicadacamera
Max Reger (Johann Baptist Joseph Maximilian Reger) (1873 – 1916) nacque in una piccola città della Bavaria, Brand. Iniziò gli studi musicali in giovane età e il suo talento per la composizione fu chiaro fin dall’inizio. Ricevuti i primi insegnamenti dai genitori, che volevano diventasse un insegnante, come suo padre, cominciò a studiare l’organo con Adalbert Lindner, proseguendo poi la propria formazione al Conservatorio di Wiesbaden, tra il 1890 e il 1893 sotto la guida di Hugo Riemann. (che tanta parte ebbe nella ricerca beethoveniana N.d. A.).
Quest’ultimo fu così impressionato dal talento di Reger, che lo invitò a dedicarsi completamente alla musica. Nella sua breve vita (morì a 43 anni) scrisse una straordinaria quantità di musica (i lavori pubblicati nel corso della sua vita sono 147 numeri d’opus), fu in tour come direttore d’orchestra e pianista, e ottenne prestigiosi incarichi di insegnamento a Monaco e Lipsia. Malato di nervi, eppure attivissimo, morì per una crisi cardiaca.
Lasciò in tutto 147 lavori con numero d’opera e molti altri fuori numerazione. Tra i più importanti ricordiamo: Sinfonietta (1905); Concerto in stile antico (1912); 4 Poemi sinfonici di Böcklin (1913); Variazioni e fuga su di un tema di Hiller (1906-07); Lustspiel-Ouverture (1905), per orchestra; concerto in la maggiore per violino, op. 101 (1908); concerto in fa minore per pianoforte, op. 114 (1910); numerose pagine da camera (6 quartetti per archi, vari trii e quintetti, 7 sonate per violino e pianoforte, 4 sonate per violoncello e pianoforte, 2 sonate per clarinetto e pianoforte, op. 49 (1900) e op. 107 (1909), un sestetto per archi e altro ancora.); circa 250 Lieder; molti pezzi per organo e pianoforte.