Opus 105 Temi variati (6) per pianoforte con accompagnamento di flauto o violino a piacere (“ad libitum”)
Opus 105 – Temi variati (6) per pianoforte con accompagnamento di flauto o violino a piacere (“ad libitum”), op. 105, 1817-1818, pubblicati a Londra, Preston (editore Thomson, Edimburgo), luglio 1819; edizione tedesca, Vienna, Artaria, settembre 1819. GA. n. 113 e 114 (serie 14/2 e 3) – B. 105 – KH. 105 -L. IV, p. 29 – N. 105 – T. 217.
Il manoscritto originale si trova nel British Museum. Opera più modesta per estensione ed elaborazione delle altre numerose serie di variazioni composte da Beethoven. I. Aria scozzese. (Andantino quasi Allegretto). II. Aria scozzese. (Allegretto scherzoso). III. Aria austriaca. (Andante espressivo assai). V. Aria scozzese. (Allegretto spiritoso). VI. Aria scozzese. ( Allegretto piuttosto vivace).
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: Opus 105 Variationen über Volkslieder für Klavier und Querflöte oder Violine ad libitum Widmung: -NGA V/4 AGA 113-114 = Serie 14/2-3
Composizione e pubblicazione: Beethoven compose cinque delle sei variazioni tra luglio e novembre 1818, il n. 3 fu composto successivamente, all’inizio del 1819, su richiesta di George Thomson. L’edizione originale inglese della partitura (che contiene anche tre Variazioni dell’ op. 107) fu pubblicata da Thomas Preston a Londra e George Thomson a Edimburgo nel maggio 1819. L’edizione originale viennese in parti seguì nel settembre di quell’anno presso Artaria. Il dilettante di musica ed editore scozzese George Thomson (1757-1851), che fu in contatto con Beethoven dal 1803 per degli arrangiamenti di canzoni popolari (vedere Op. 108) ed altri progetti, chiese al compositore nell’estate del 1817 di comporre una serie di variazioni su temi di canzoni popolari: “Vous Choiserez 12 des Airs de differentes nations, – ceux qui vous paroitront le mieux adaptes pour être variés: et si vous composez des Variations (non plus que huit) à chaque Air, pour le Piano Forte d ‘un stile gradevole, et pas trop difficile, je vous payerai 72 ducati. II vous sera un travail très leger de faire quelques Variations pour 12 Themes deja componés. Je voudrois que la dernière Variation, ou une Coda de chaque Air, ou de quelques us des Airs, Fût dans le style d une Valse” (BGA 1133 del 25 giugno 1817). Beethoven fece quindi a Thomson un’offerta per 100 ducati (BGA 1244) nel febbraio 1818, e il 22 giugno di quell’anno Thomson gliele commissionò alle seguenti condizioni: „Je voudrois, selon l’avis de mon Correspondant ä Londres, que vous choisissiez les Themes d’entre les Airs Ecossais que vous avez harmonises pour moi; à deux ou trois pres, lequels vous prendrez d’entre les Airs du Tyrol si eiles vous paroitront agreables et bien adapte pour des Themes. – On voudrait aussi pour toutes les Themes un Accomp. de Flute ad libitum, s’il vous plait – Et on voudroit que vous ecrivisiez les Variations d’un Style familier et facile et un peu brillant: afin que les plus grand nombre de nos Demoisselles puissent les executer et les goûter. II me faut une examplaire ecrite proprement et distinctement pour le graveur (BGA 1262). Beethoven seguì queste linee guida e dovette iniziare la composizione senza troppo ritardo, poiché Thomson poté confermare l’arrivo dei dodici cicli di variazioni il 28 dicembre 1818 (BGA 1275).
Con la stessa posta inviò una lettera al viennese Bankhaus Fries con un certificato di pubblicazione che aveva già emesso il 18 novembre 1818. In un momento successivo e non documentato, Beethoven lo firmò con la certificazione di due testimoni e confermò così di aver ricevuto 140 ducati „for composing Variations for the Pianoforte upon twelve Themas of national Airs with an accompaniment for the Flutes“. Nella summenzionata lettera del 28 dicembre 1818 e in un’altra dell’8 gennaio 1819 (BGA 1283), Thomson respinse tre dei pezzi e chiese delle sostituzioni. Beethoven lo presentò alla banca Fries di Vienna il 20 febbraio 1819, da dove i pezzi furono inoltrati a Thomson. I pezzi postcomposti erano l’ op. 105 n. 3 e l’ op. 107 n. 6 e 7. Per Beethoven l’op. 105 n. 3 in realtà risale a un progetto del 1816, come suggerisce una lettera a Sigmund Anton Steiner a Vienna: „Für diesen Augenblick schicke man mir das lied „ein schüßerl u. a reinder’l ich brauche es“ (BGA 1024). L’idea di comporre tali variazioni era già stata proposta a Beethoven dall’editore Robert Birchall nell’agosto 1816, ma Birchall voleva espressamente variazioni su „englische schottische oder irrländische Lieder“ (BGA 958). È quindi più probabile che nel 1816 Beethoven volesse includere la canzone austriaca „A Schüsserl und a Reinderl“ negli arrangiamenti di canzoni continentali (WoO 158) per Thomson. Il piano di Thomson di pubblicare le dodici variazioni che aveva ordinato in un’edizione coerente e unificata non ebbe successo sia nelle regioni di lingua britannica che in quella di lingua tedesca.
I temi:
Numero 1: “The cottage maid”, canzone popolare gallese, vedere WoO 155 n. 3.
Numero 2: “Of noble race was Shenkin”, canzone popolare gallese, vedi Fellinger/Periodica Pag. 56.
Numero 3: “A Schüsserl und a Reinderl”, canzone dalla commedia “Die Kaufmannsbude” rappresentata nel 1796, attribuita a Johann Baptist Henneberg (pubblicata anche con il nome “Sterkel, vedere Dorfmüller/Volkslieder).
Numero 4: Sad and luckless was the season“, canzone popolare irlandese, vedere WoO 153 No. 6. –
Numero 5: ‘Put round the bright wine’, canzone popolare irlandese, vedere WoO 153 No. 42.
Numero 6: “English bulls” (Oh have you not heard, Pat), canzone popolare irlandese, vedere WoO 152 n. 12.
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
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