Opus 4 Quintetto in mi bemolle maggiore per 2 violini, 2 viole e violoncello
I) Allegro con brio – II) Andante – III) Menuetto – Allegretto – IV) Finale – Allegro
Opus 4 – Quintetto in mi bemolle maggiore per 2 violini, 2 viole e violoncello, op. 4, 1795-1796, pubblicato in parti separate a Vienna, Artaria, primavera 1796; in partitura a Offenbach s/m, André, autunno 1829. G.A. n. 36 (serie 5/5) – Bruers 4 – L.I, pagina 56 – KH. 4 – Nottebohm 4 – P. 65 – T. 38 – Biamonti 115.
Titolo ufficiale: Quintett (Es-dur) nach dem Bläseroktett op. 103 für zwei Violinen, zwei Violen und Violoncello Opus 4.
Widmung: NGA VI/2 AGA 36 = Serie 5/5 Werke.
A quanto racconta il Wegeler, Beethoven avrebbe avuto nel 1795, dal dilettante di musica Anton Georg Apponyi, l’incarico di scrivere un quartetto e vi si sarebbe accinto due volte senza venirne a capo; dal primo tentativo sarebbe invece nato il Trio op. 3 per archi, dal secondo il presente Quintetto. Si debbono interpretare queste parole nel senso che Beethoven abbia in un primo momento pensato di utilizzare per l’opera che gli era stata commissionata il materiale musicale di due suoi lavori del 1792 allora ancora inediti: la prima redazione del Trio op. 3 (v. n. 42) e l’ Ottetto per strumenti a fiato divenuto in seguito l’op. 103 (v. n. 41); e che poi abbia preferito rielaborare la prima composizione e trascrivere la seconda per un complesso strumentale in cui potesse essere più facilmente conosciuta e diffusa; come di fatto avvenne con la pubblicazione quasi immediata del Quintetto, mentre quella dell’Ottetto originario ebbe luogo soltanto tre anni dopo la morte del maestro, nell’autunno 1830, con il n. d’opera 103. In realtà il Quintetto è di un’altra fisionomia non solo per la differenza del complesso strumentale, ma anche per un’arte elaborativa ed un senso costruttivo più raffinato, senza che si possa tuttavia parlare di un maggiore interesse sostanziale. Beethoven ha subito senza dubbio l’influenza del gusto viennese, ed ha obbedito anche un po’ alle esigenze del giuoco violinistico; ma l’Ottetto mostra la schiettezza della originaria creazione strumentale. Il tempo, giudice imparziale, permette oggi che i due lavori possano stare l’uno accanto all’altro come documenti di storia e d’arte differenti fra loro, senza nuocersi reciprocamente. Una caratteristica del Quintetto è costituita dall’introduzione ex novo, nel Minuetto, di un secondo Trio.
Origine e pubblicazione: Abbozzato nel 1795. Probabilmente Artaria ricevette un modello per l’incisione entro gennaio 1796, prima che Beethoven partisse per Praga e Berlino. L’edizione originale in parti fu pubblicata da Artaria a Vienna nella primavera (?) del 1796.
Il quintetto op.4 è in gran parte indipendente dal suo modello, l’ottetto di fiati op.103, che fu probabilmente composto nel 1792/93. L'”arrangiamento” di Beethoven è così radicale da costituire una nuova composizione. “Beethoven no doubt intended Op. 4 to be considered as an independent work“ (Lutes/Re-uses S. 36).
Per una relazione scritta da Franz Gerhard Wegeler e la data di pubblicazione dell’edizione originale, cfr. opus 3 sul presente sito.
Schizzi: 2°-4° Set: D-BNba, Coll. Fi. C. Bodmer, HCB Mh 63, un foglio. Data: seconda metà del 1795 (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 118; vedere la data precedente in Küthen/NGA III/2 KB pag. 12f), facsimile: DBH/online, facsimile di una pagina: Beethoven-Haus/musica da camera.
Non è chiaro se il n. 139 dell’ asta del 1827, acquistato da Artaria per 2 fl 30 kr, fosse l’op. 4, o piuttosto l’ ottetto op. 103, cosa che Douglas Johnson presume. Si pensa che l’autografo dell’op. 4 era già andato perso durante la produzione dell’edizione originale (Johnson/Artaria p. 206).
Parti: CZ-Nlobkowicz, X Hd 59. Datazione: 1796 ca, da due copisti sconosciuti. Titolo: Titolo di copertina “Quintetto in re diesis / à 2 Violini / 2 Viole / e / Violoncello / Del Sig. Beethoven.” 1 folio 1r “Quintetto / Violino Primo / Del Sig.re Beethoven.”, le altre parti conseguenti.
Nella H-Bn esiste un’altra copia incompleta di parti degli stessi copisti di cui sopra (archivio Esterhazy, Ms. mus. IV. 420). Tuttavia, non contengono correzioni autografe. Una copia della partitura in possesso di Beethoven, datata intorno al 1800 e copiata dalle successive copie corrette dell’edizione originale, è documentata in DB (Mus. ms. autogr. Beethoven Artaria 134; copista G; per entrambe le copie cfr Kurth/NGA VI/2KB pag. 21). In D-B c’è anche una serie di parti in copia con la firma KHM 255, che Beethoven stesso probabilmente portò a Berlino durante la sua visita nel 1796. Entrambe le fonti berlinesi non mostrano tracce di una revisione del compositore.
III edizione originale (parti) 1796 (primavera?). Vienna, Artaria e Comp., VN/PN 627. – Titolo: “Grand / QUINTETTO / per / due Violini, due Viole, e Violoncello / dal Sigr / LUIGI VAN BEETHOVEN / Opera IV. / In Vienna presso Artaria e Comp / – formato verticale. V 1: 11 pagine (p. 1 titolo), V 2: 8 pagine, Va 1, 2, Vc: 7 pagine ciascuna. PN 626 a p.6 di V 1. Annunci: Journal of Luxury and Fashions 11 (1796); Wiener Zeitung 8 febbraio 1797 (vedi op. 3, composizione e pubblicazione).
Beethoven-Haus Bonn, Sammlung H. C. Bodmer, HCB Mh 63
Gli esempi musicali in MIDI di questa pagina sono curati da Pierre-Jean Chenevez. Chi volesse consultare o richiedere questi file, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.
Per gentile concessione della BH – Beethoven Haus Bonn