La prima della Nona sinfonia in Giappone – 1° giugno del 1918 – campo di prigionia di Bandō

Articolo tratto da “Il romanzo popolare del pentagramma e della tavolozza” di Beniamino Cuomo

….. Il libricino è giunto alla sua conclusione; qualcuno potrebbe aver pensato che io sia patologicamente attratto dagli orrori delle guerre, dall’odore del sangue (mi perdoni Goffredo Parise). Si sbaglierebbe, sono vaccinato contro questo insidioso morbo: “ É facile far piangere, molto più complicato far ridere”, ebbe a dire il nostro impareggiabile Totò; e Montaigne, nel libro III cap. 5° degli Essays scrisse: ”Non sopporto gli spiriti tristi e ringhiosi che evitano i piaceri della vita e si avvinghiano alle sventure e se ne cibano. Così come le mosche che, non potendo reggersi su un corpo levigato, si attaccano e riposano su luoghi diseguali e scabri. E le sanguisughe che succhiano soltanto il sangue malato”. L’ obiettivo era molto chiaro, recuperare alla memoria collettiva delle storie mai esplorate o dimenticate, della bella musica e proporre giusto due riflessioni sulla Historia, spesso colpevolmente ignorata. Mi sia permesso di dedicare le ultime pagine al Lodovico Van a 250 anni dalla nascita, in questo drammatico 2020 (anno nel quale il libro è stato sostanzialmente scritto) che ha visto annullare tutti gli eventi programmati per questo  anniversario. “Waving in the internet as the dolphins in the wavy sea”, (vedi il citato pensiero di Ginsburg) ho trovato questa meravigliosa storia che si collega bene a ciò che ho scritto precedentemente. Il 1° giugno del 1918 i soldati e i marinai tedeschi prigionieri nel campo di prigionia di Bandō (oggi municipalità di Naruto-Daiku) eseguirono per la prima volta in Giappone la Nona Sinfonia, con orchestra, coro e 4 voci maschili! Potrebbe sembrare una fake news, ma andò esattamente in questo modo e potrete leggerne in questi due ottimi siti web:
https://bando.dijtokyo.org a cura del “Deutsches Institute für Japanstudien” (in tedesco)
https://www.city.naruto.tokushima.jp/contents/daiku/english/about.html sito web gestito dalla Municipalità di Naruto-Daiku

La vicenda è stata altresì romanzata nel film del 2006 “Baruto no dakuen” (titolo in tedesco Ode an die Freude), in basso potete vedere un fermo immagine del trailer. La Nona è amatissima in Giappone e, come potete leggere nel “Manifest “ pubblicato dal sito web di Naruto-Daiku, questo legame profondissimo affonda le radici proprio in questa Prima in tempo di guerra, quasi a volerla esorcizzare per sempre. Lo riporto quasi integralmente:
To everyone loving the “Ninth” in our country. For many years we have been singing the “Ninth”, on our own, in cities or communities, born out of very specific or local traditions and reasons. Today, more than 200 performances and concerts of the “Ninth” open every year in all of Japan, and those large-scale cultural events have become known all around the world. The origins of the love towards the “Ninth” in our country can be found in the first performance in 1918 by German POWs incarcerated in the Bando POW camp in Naruto City, Tokushima Prefecture.This legacy of the “Ninth”, handed down to Naruto City, was brought back to life by Naruto’s citizens and their enthusiasm and effort. Since this revival, other choirs singing the “Ninth” joined the performance in Naruto and in 1989 a joint group was formed and has since then been an important part in promoting the “Ninth”…..Our beloved “Ninth” has, hidden among its high level of musical perfection, a message of peace, friendship and humanity. Friedrich Schiller’s words are, in a global world still filled with lots of hardship and suffering, an encouragement to pursuit dreams. They are in other words, a song of praise towards humanity..”
Furono una trentina i campi di prigionia in Giappone, alcuni dei quali visitati da rappresentanti della Croce Rossa. Tra questi, Bandò si distinse per le iniziative messe in atto dal comandante T. Matsue per rendere accettabile ai prigionieri tedeschi la mancanza della libertà. Così marinai e soldati teutonici ebbero la possibilità di coltivare appezzamenti di terreno, allevare del bestiame, produrre formaggio, dolci ed altro; di praticare sport e svolgere attività ginnica, di organizzare mostre d’arte, di pubblicare un giornale e di costituire gruppi teatrali, ensemble di musica da camera e orchestre per eseguire concerti anche al di fuori del campo. Le orchestre erano addirittura due, anche in competizione tra di loro, dirette da Hermann Hansen e Paul Engel.

Film Ode an die Freude – 2006

Paul Engel

Orchestra, Coro, cantanti diretti da Hermann Hansen

Esercizi ginnici nel campo di detenzione.

Manifesto originale della Nona nel campo di Bandō

Dal 1974 Bandò (Naruto) è gemellata con la città tedesca di Luneburg, città natale di diversi prigionieri appunto a Bandò. É impressionante leggere nel sito http://tsingtau.info/ l’elenco delle rappresentazioni teatrali e dei concerti eseguiti dai prigionieri di Bandò, pubblicizzati con manifesti dalla grafica bellissima. Ne mostro alcuni:

Concerto di Natale 1917

Concerto del 18 agosto 1918

Serata del 26 maggio 1917 per orchestra a plettro Si noti il brano di Gaetano Braga, celebre violoncellista e compositore italiano.

Doktor Faust, spettacolo per marionette

Programma cameristico, Lieder e sonata per pianoforte e violino

Tutti conoscono la Nona – non è neanche necessario aggiungere chi l’abbia scritta- mentre sono quasi ignote due chicche (rectius, a mio giudizio due capolavori) del Lodovico van, caratterizzati da versi di elevato significato morale. “Dal cuore possa giungere al cuore”, scrisse Beethoven sul frontespizio della Missa Solemnis; egualmente spero che chi avrà il desiderio di sentire questi due brani in religioso silenzio possa provare una sincera e commossa empatia verso uomini e donne che subirono angherie e privazioni, o che persero la vita in nome di ideali o a causa di scellerate decisioni. Il primo è il canone a 6 voci “Edel sei der Mensch” Wo0 n. 185”: mentre i cantanti intonano il verso “L’uomo sia nobile e generoso” dalla poesia “Das Göttliche” di Goethe, il clarinetto ripete la melodia, proiettando chi ascolta verso spazi infiniti. Il secondo è il lied Wo0 n. 150 “Abendlied unterm gestirnten Himmel”, del quale riporto quasi tutte le strofe (testo di Heinrich Goeble):
Quando il sole tramonta
e il giorno sta per finire,
la luna appare nel firmamento
e precede la notte che scende sulla Terra;
le stelle brillano nel cielo a migliaia
e l’anima si sente grande e immacolata.
L’anima vuole lottare e morire
per liberarsi delle spoglie mortali;
la terra è troppo angusta per lei
vorrebbe stare sulle Stelle.
Quando infuriano le tempeste sulla terra
e la fortuna premia i malvagi,
la mia anima piena di speranza
guarda in alto verso le stelle
dove siede il Giudice dell’Universo.
Un sommesso presagio viene
dal mondo delle Stelle.
Il mio pellegrinaggio terreno
sta per concludersi.
Presto raggiungerò la mia vera patria
e mi presenterò presso il trono di Dio
che darà pace alla mia anima
dopo tanta sofferenza.

Beethoven e gli amici, Albert Graefle (1807-1899)

Mentre le prime due note dell’Adagio della Sonata op. 106 “Hammerklavier” furono poeticamente definite dal suo allievo Ferdinand Ries “le scale per ascendere in Paradiso”, le ultime due note del lied, eseguite solo dal pianista, fanno discendere i siderei Campi Elisi su questa Terra.

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Articolo tratto da “Il romanzo popolare del pentagramma e della tavolozza “ 235 pagg. La narrazione del libro abbraccia un arco temporale che va dall’ anno 1798 e finisce nel 1945. Se il lettore del presente articolo fosse interessato alla lettura completa del volume, può richiederlo all’ autore che può riprodurlo ed inviarlo in CD Rom o Pen Drive al costo di 2/ 3 euro+ spese postali, oppure averlo on demand. Cuomo Beniamino | Facebook

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