Catalogazione completa delle opere di Ludwig van Beethoven
Una prospettiva storica
Una prospettiva storica
Riteniamo utile presentare e riassumere i principali cataloghi che ci permettono di classificare le opere di Ludwig van Beethoven.
Per una panoramica dettagliata – e arricchita da preziose illustrazioni – sulla bibliografia dedicata a questi e altri storici cataloghi, vi rimandiamo all’articolo di Luigi Domenico Bellofatto.
L’idea di produrre un’edizione integrale delle opere di Beethoven ha origine dallo stesso compositore, il quale teneva in modo particolare a che i suoi lavori fossero pubblicati e privi di errori. Già negli ultimi anni di vita il Maestro di Bonn si era dedicato al progetto di pubblicare una versione integrale autorizzata delle sue opere. Esiste quindi un’ampia raccolta di copie realizzate con il supporto di Beethoven, nota come “collezione rudolfina”, oggi conservata nell’archivio della Gesellschaft der Musikfreunde a Vienna.
Prima edizione completa di riferimento, la Ludwig van Beethovens Werke: vollständige kritisch durchgesehene überall berechtigte Ausgabe (Opere di Ludwig Van Beethoven: edizione completa, critica, completamente rivista e autorizzata) fu pubblicata da Breitkopf & Härtel tra il 1862 e il 1865, con un supplemento nel 1888. Malgrado il suo enorme impatto storico, la Gesamtausgabe mostrò ben presto i suoi limiti in termini di inaccuratezze e omissioni, tanto che già nel 1911 se ne auspicava una revisione.
Alla Gesamtausgabe è dedicato un esauriente articolo di Luigi Domenico Bellofatto.
Esistono 138 opere di Beethoven con numero di opus, ma le musiche che lui stesso o gli editori dell’epoca non ritennero degne di fare parte del catalogo generale sono ancora più numerose: se ne censiscono ben 228. Queste ultime sono identificate con un numero di WoO (Werke ohne Opuszahl, composizioni senza numero di opus), acronimo che ritroviamo nel cosiddetto catalogo Kinsky-Halm, pubblicato da G. Henle Verlag nel 1951 con il titolo Das Werk Beethovens/Thematisch-Bibliographisches Verzeichnis seiner sämtlichen vollendeten Kompositionen (Le opere di Beethoven/Catalogo tematico-bibliografico delle sue composizioni completate); inizialmente curato dal musicologo Georg Kinsky (1882-1951), dopo la morte di questi il catalogo fu rivisto e completato nel 1955 dal collega Hans Halm (1898-1965).
Lo studioso svizzero Willy Hess (1906-1997) pubblicò con Breitkopf & Härtel il suo catalogo Verzeichnis der nicht in der Gesamtausgabe veröffentlichten Werke Ludwig van Beethovens. Zusammengestellt für die Ergänzung der Beethoven-Gesamtausgabe (Elenco delle opere di Ludwig Van Beethoven non pubblicato nell’edizione integrale. Compilato per essere aggiunto all’edizione integrale di Beethoven [Gesamtausgabe]). Molti dei 335 lavori elencati nel catalogo Hess – che tiene conto anche di varianti, frammenti e abbozzi – hanno corrispondenza nel Kinsky-Halm (WoO). Dal 1959 al 1971 Hess continuò ad arricchire con diversi supplementi il suo catalogo, che possiede una lista di 66 Anhang (appendici) relative a opere dubbie e falsamente attribuite.
Questo interessante articolo in francese di Miriam Allemand contribuisce a illustrare il lavoro e la personalità di Willy Hess.
Lo studioso Giovanni Biamonti ha pubblicato quello che a tutt’oggi rimane un ineguagliato modello di catalogazione beethoveniana: il Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven: comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, (I.L.T.E. Torino, 1968). Nell’edizione integrale il cofanetto conteneva tre volumi: il catalogo tematico, Le lettere di Beethoven a cura di Emily Anderson e I quaderni di conversazione di Beethoven a cura di Georg Schünemann.
Sulle orme dei precedenti cataloghi Kinsky-Halm e Hess, il Biamonti ci presenta l’integrale delle opere di Beethoven, pubblicate e inedite, persino delle singole note musicali, così come i frammenti e gli schizzi di opere incompiute (presenti in lettere e/o documenti vari); sono esclusi unicamente gli abbozzi che si riferiscono a opere pubblicate. In accordo a questi criteri il catalogo include quindi 849 opere, ordinate per data – dal 1782 (Woo 63, Dressler Variationen) fino al marzo 1827 (Biamonti 849, ultima misura scritta da Beethoven) –, per ognuna delle quali vengono fornite data di creazione, edizioni e riferimenti ad altri cataloghi.
A distanza di quasi cinquant’anni dalla prima edizione, il musicologo statunitense James F. Green – che ci onoriamo di avere tra i nostri collaboratori – ha pubblicato una versione aggiornata del catalogo Hess: The New Hess Catalog of Beethoven’s Works (ISBN 978-0964057036, Vance Brook Publishing, 2003), la cui edizione italiana Il nuovo catalogo Hess delle opere di Beethoven (ISBN 978-8887203509, Zecchini Editore, 2006) è stata curata dal compianto amico Roberto Diem Tigani.
Il monumentale catalogo tematico Ludwig van Beethoven thematisch-bibliographisches Werkverzeichnis – curato da Kurt Dorfmüller, Norbert Gertsch, Julia Ronge in collaborazione con Gertraut Haberkamp e la Beethoven-Haus di Bonn (ISBN 978-3873281530, Henle Verlag, 2014) – è una nuova edizione rivisitata e sostanzialmente ampliata del catalogo Kinsky-Halm, che riprende quindi la classificazione delle opere WoO. In calce a queste, un elenco di 18 opere dubbie, apocrife o comunque di non accertata autenticità, dette anch’esse Anhang.
Sempre in riferimento al più recente catalogo beethoveniano del 2014, nella sezione Unvollendete Werke (opere incompiute) di questa pagina sono riportati attualmente 23 lavori frammentari, il cui numero è tuttavia destinato ad aumentare con il procedere delle ricerche. Benché quasi tutte queste opere disponessero già di un identificativo di catalogo (Hess, Biamonti), la loro classificazione è prevista dalle direttive della Beethoven-Haus di Bonn.
Trovano collocazione in liste separate anche le copie che il Maestro di Bonn fece di lavori altrui, nonché opere spurie, ritenute a suo tempo originali o pubblicate a nome Beethoven. Non sono esclusi neppure quei lavori che sono risultati palesemente contraffatti, apocrifi o parafrasi, e gli abbozzi non rientranti nei precedenti cataloghi.
Questa sezione è infine completata dal cosiddetto Trattato di armonia e composizione, il Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapuncte und in der Compositions-Lehre. Aus dessen handschriftlichem Nachlasse gesammelt und herausgegeben von Ignaz Ritter von Seyfried (Studi di Ludwig Van Beethoven sul basso continuo, il contrappunto e la teoria delle composizioni. Raccolto dai suoi appunti scritti a mano e pubblicato da Ignaz Ritter von Seyfried).
Da molti ritenuto erroneamente di mano beethoveniana, questo saggio fu invece redatto dal suo illustre amico Seyfried, che lo pubblicò nel 1832 integrandolo con un’appendice nella quale ci fornisce informazioni di notevole interesse sulla vita del grande compositore.
Opere con numero di opus (1-138)
Opere senza numero di opus (1-228b)
Appendice delle opere dubbie (1-18)
Hess Werke Verzeichnis (1-335)
Appendice Hess delle opere spurie o dubbie (1-66)
Catalogo Biamonti (1-849)
Studi e copie eseguiti da Beethoven su opere di altri musicisti
Opere frammentarie (Unv. 1-23)
Schizzi e frammenti contenuti nei quaderni di abbozzi di Beethoven
Opere spurie e apocrife, parafrasi, trascrizioni, riduzioni, orchestrazioni e variazioni su opere di Beethoven
Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbass, Contrapunkt und in der Compositions-lehre
© Copyright del Centro Ricerche Musicali (C.R.M.) www.lvbeethoven.it – Responsabili, curatori e coautori: Luigi Domenico Bellofatto, Graziano Denini, Armando Orlandi.
I testi, gli esempi musicali e i documenti del sito sono curati da Luigi Domenico Bellofatto, Graziano Denini e
I contenuti del sito sono stati controllati da Fiorella Romenzi. I file MIDI sono proprietà esclusiva di Pierre-Jean Chenevez. Testi, ricerche e documenti contenuti nel C.R.M. sono proprietà dei rispettivi autori; pertanto, nessuna di queste risorse può essere utilizzata o divulgata senza la preventiva autorizzazione scritta dei proprietari.
Chi volesse mettersi in contatto con noi, desiderasse consultare, ottenere copia delle risorse del sito o collaborare con il C.R.M., può farne richiesta tramite l’apposito modulo di contatto.
Pubblicazione web: Aruba. Revisione web: Georges Piriou. Traduzioni: Marianna Cinque Benitez e Georges Piriou. Sito ottimizzato per dispositivi mobili, tablet e PC con risoluzione 1920×1440 o superiore. Per fornire un servizio migliore agli utenti il sito utilizza unicamente cookie tecnici, che non tracciano il visitatore né rimandano dati a terze parti. Per questi cookie non serve un banner di consenso preventivo: ne facciamo comunque menzione in questa sede.