Hess 190 / 207 Varianti, versioni alternative ed escluse di canti popolari di diversi paesi

Hess 190 – Canto irlandese sconosciuto; riduzione per pianoforte. Purtroppo Max Unger non si ricorda più dove lo ha trovato (incluso nella terza edizione del catalogo Hess col n. 250, e col n. 65 nella sua riduzione pianistica). In fa maggiore, in 4/4. [Hess ha tolto questo numero dal catalogo dopo la sua pubblicazione, biasimando Unger per avergli fornito un’informazione sbagliata. Egli ovviamente non aveva potuto verificare l’informazione o le circostanze che lo avevano spinto inizialmente a inserire il pezzo nel catalogo. Si veda, comunque, C/F, p. 228, dove si fa riferimento a questo canto come a “...una versione a due pentagrammi della melodia del WoO 155/21, per mano di Anton Schindler“. Si trova alla SBB, nell’Aut. 29 I, folio 13. Pubblicato da Hess in SBG, vol. 14, p. 20, ma la fonte di Schindler non è stata identificata.] Si è scoperto che il numero 66 della seconda edizione del catalogo Hess è un abbozzo della ventunesima delle 26 Canzoni popolari gallesi e, pertanto, è come se fosse una cosa nuova.

Hess 191 – Finale di un pezzo sconosciuto per canto e pianoforte; 9 battute in 4/4 in sol minore. Quindicesimo pezzo dell’autografo di Berlino 29 I, contrassegnato dal n. 11. [A tal proposito Cooper (C/F, p. 228) scrive: “Versione abbandonata della melodia WoO 155/19, che contiene solo la sezione vocale senza le parti degli archi. Come detto per il pezzo precedente, è stata ritrovata solo attraverso Anton Schindler, nell’autografo 29 I, folio 13v, ed è stata pubblicata da Hess in SBG, voi. 14, n. 56“, p. 147.]

Hess 192 –  Dai 20 Canti popolari irlandesi, il n. 5.  Copia: 29 IV. (è da intendersi come una sostituzione – pertanto una seconda versione , non una seconda elaborazione – del canto popolare WoO 152 numero 5 “On the Massacre of Glencoe” composto nel febbraio del 1813. Cifr. C/C pagina 271.

Hess 193 – Dai 25 Canti popolari irlandesi, il n. 20,  con una coda diversa. Autografo: Artaria 187. [Si tratta di una coda abbandonata del canto popolare WoO 152 n. 20 I Farewell Bliss” (su testo di Anne Grant e Burns). Composto nel luglio del 1810, pubblicato da Hess in SBG, vol. XIV, 1971, p. 19.

Hess 194 –  Dai 20 Canti popolari irlandesi, il n. 5. Autografo: conservatorio di Parigi, Beethoven Ms. 24 n. 6 (catalogato col n. 251 nella seconda edizione del catalogo Hess e col numero 167a nella terza edizione dello stesso). L’affermazione di Unger secondo la quale questo pezzo è sconosciuto non è corretta,  così come l’informazione del Kinsky/Halm (p. 668) che lo considera il numero 11 dei 25 Canti popolari irlandesi WoO 152. Copia: 29 IV. [L’autografo si trova ora alla BN. Cooper cita il Canto come una prima versione del canto popolare “I Dream’d I Lady” (Su testo di Kobert Burns), che è stato poi sostituito dal WoO 153 n. 5; composto nel luglio del 1810. Cfr. C/F, p. 213. Pubblicato da Hess in SBG, Vol XIV 1971 p. 112, dove però viene erroneamente datato al 1815.]

Hess 195 – Dai 20 Canti popolari irlandesi, il n. 11. Copia: 29 IV. [Cfr. C/F, p. 215 dove viene dato come alternativa (seconda elaborazione) al canto popolare “When  Far from the Home” (su testo di Thomson); composto nel febbraio del 1813. WoO 153 n. 11. Mark Zimmer scrive a proposito: “Beethoven ha composto due elaborazioni di questo canto popolare più o meno contemporaneamente. Le ha poi inviate entrambe a Thomson con una nota di questo tenore: ‘Ho composto la n. 10 delle ultime dieci arie due volte. Potrete inserire nella vostra raccolta quella che più vi aggrada’. Trovo questa versione tanto piacevole quanto quella che ha trovato posto nelle edizioni di Thomson e nel catalogo Kinsky/Halm. Senza dubbio essa ha ricevuto, da parte di Beethoven, una stima non inferiore a quella dell’altra“.]

Hess 196 – Dai 20 Canti popolari irlandesi, il n. 12. Autografo: 29 III; copia: 29 IV. [Cfr. C/F, p. 213; si tratta di una prima versione (prima redazione) di ” I’ll Praise the Saints” (su testo di William Smyth); è stato sostituito dal WoO 153 n. 12. Composto nel luglio del 1810.]

Hess 197 – Dai 20 Canti popolari irlandesi, il n. 15. Copia: 29 IV. [Cfr. C/F, p. 213. Prima versione (prima redazione) di ” Tis but in Vain” (su testo di William Smyth); è stato sostituito dal WoO 153 n. 15. Composto nel luglio 1810. Hess, in SBG, voi. XIV, ne fa risalire la data di composizione al 1815. Successivamente la ricerca ha dimostrato che in realtà il pezzo è databile al 1810.]

Hess 198 – Dai 12 Canti popolari irlandesi, il n. 9. Autografo: conservatorio di Parigi) Beethoven Ms. 24 n. 2. Copia: 29 IV. [Ora si trova alla BN. Secondo il C/F, p. 214, si tratta di una prima versione (prima redazione) di *Oh, Would I Were (su testo di William Smyth); è stato sostituito dal WoO 154 n. 9. Composto nel febbraio del 1812.]

Hess 199 – Dai 12 Canti popolari irlandesi, il n. 11. Autografo: Artaria 190. Differisce solo per alcuni particolari dalla versione pubblicata. [Cooper ci fornisce le seguenti informazioni: “La versione autografa del WoO 154 n. 11 è sostanzialmente la stessa di quella pubblicata. Molte altre elaborazioni hanno tipologie simili di varianti tra l’autografo e la Gesamtausgabe, senza per questo avere un numero di Hess separato“. Cfr. C/F, p. 229. Hess si è reso conto che tale autografo era talmente simile alla versione pubblicata che lo ha poi tolto dal suo catalogo.]

Hess 200 – Dai 25 Canti popolari scozzesi, il n. 4. Copia: 29 I, 29 V. [Il pezzo ha parti per archi alternative rispetto a quelle dell’op. 108 n. 4. Ci sono, di fatto, due prime versioni dell’elaborazione di questo canto. Copia: 29 I; di proprietà di Anton Schindler, comunque. Mark Zimmer ha scritto al riguardo: “La seconda versione della parte degli archi è persino più semplice di quella della versione definitiva. Evidentemente Beethoven ha raggiunto con la terza versione il giusto mezzo. Quella pubblicata da Thomson (op. 108 n. 4) è stata definita ‘la migliore’ da Beethoven”.]

Hess 201 –  Dai 25 Canti popolari scozzesi, il n. 7. Autografo: 29 V. La parte del violino si discosta da quella della versione pubblicata (op. 108 n. 7). [Mark Zimmer scrive: “Il pezzo consta in realtà di due versioni della parte del violino. La seconda versione è più simile a quella definitiva. Quando il canto fu incorporato nell’op. 108, Beethoven scrisse la parte degli archi definitiva inserendovi porzioni di entrambe le due prime versioni“. Cfr. C/F, p. 29-30.]

Hess 202 – Dai 25 Canti popolari scozzesi, il n. 11. Autografo: 29 II. Copia: 29 I, 29 V. [Differiscono essenzialmente solo le armature di chiave. Cooper ci dà le seguenti informazioni: “La versione autografa dell’op. 108 n. 11 è essenzialmente la stessa della versione pubblicata, con la musica trasportata dalla tonalità di fa maggiore a quella di mi bemolle maggiore“. Evidentemente Hess intendeva che la versione in fa maggiore fosse quella del numero 202. Cfr. C/F, 1 229. Pubblicato in SBG, vol. XIV, 1971, p. 133.]

Hess 203 – Dai 25 Canti popolari scozzesi, il n. 20. Copia: 29 IV. [Secondo C/F, p. 213, si tratta di una prima versione (prima redazione) di “Faithfu’ Johnie” su testo di Anne Grant); è stato sostituito dall’op. 108 n. 20. Composto nel luglio del 1810.]

Hess 204 – Dai 26 Canti popolari gallesi, il n. 11. Autografo: Artaria 187. Un’altra elaborazione con una coda molto lunga. [Hess ha erroneamente attribuito questa coda al “Merch Megan” WoO 155 n. 11, che è abbozzato appena prima di tale coda. Hess ha riconosciuto Terrore nel Revisionsbericht dei suoi SBG, vol. XIV. Secondo C/F, p. 229, si tratta di una coda abbandonata del WoO 155 n. 7, non del n. 11 come sostenuto da Hess. Pubblicato in SBG, voi. XIV, 1971, p. 101.]

Hess 205 – Dai 26 Canti popolari gallesi, il n. 14. L’ho identificato come il finale di un’elaborazione sconosciuta del canto popolare, dal Beethoven Ms. 102 del conservatorio di Parigi, dove è identificato come “frammento di un movimento sconosciuto per trio con pianoforte, in si bemolle maggiore, in 3/4, 14 battute conclusive”. Cfr. il riferimento di Max Unger in Neues Beethoven-Jahrbuch VI, Henry Litolffs Verlag, Braunschweig, 1935, p. 114-5. [Ora si trova alla BN e, secondo C/F, p. 229, si tratta di una coda abbandonata del WoO 155 n. 14. Pubblicato da Hess in SBG, voi. XIV, 1971, p. 104. Catalogato da Biamonti col numero 286, p. 284, dove è anche descritto come “…conclusione per un trio sconosciuto“.]

Hess 206 – Dai 26 Canti popolari gallesi, il n. 20. Autografo: Artaria 187 (solo il finale). Copia: 29 IV. [Secondo C/F, p. 213, si tratta di una prima versione (prima redazione) di “To the Blackbird” (su testo di David ap Gwillim o Gwilym). Composto nel luglio del 1810; è stato sostituito dal WoO 155 n. 20.]

Hess 207 – “Bolero a due”, canto popolare italiano. (Schünemann n. 20; cfr. il numero 164 di questo catalogo). [Il C/C, p. 271, sostiene: “È nota anche una prima versione, leggermente diversa, del WoO 158, gruppo 1, n. 19. Il numero 207 del catalogo Hess la descrive erroneamente come una prima versione del WoO 158, gruppo 1, n. 20.” Cooper fa retromarcia nel suo lavoro successivo (C/F, p. 229) e lo descrive come un “primitivo abbozzo del WoO 158, gruppo 1, n. 20“. Cfr. il numero 164 di questo catalogo.] La Beethoven-Haus possiede la prima metà di questo canto, in un’altra elaborazione. Cfr. L. Schiedermair, Veroffentlichungen des Beetho- venhauses, VI, Bonn, 1930, p. 17-18, in cui è riprodotto il frammento. Secondo una lettera che mi ha scritto Samuel Geiser, la seconda parte di questo pezzo è stato venduta all’asta dalla collezione Kux (Chur, Svizzera) a Lucerna nel 1953, al prezzo di 2950 franchi svizzeri, ed è finita anch’essa a Bonn. Così, dopo quasi 100 anni, le due parti dell’autografo si trovano di nuovo assieme nello stesso posto. In fondo a una pagina dell’autografo si legge, scritto dalla mano di Anton Schindler, la seguente dicitura: “Handschrift von L. van Beethoven. Mitgetheilt der Frau Dokter G. Görres von A. Schindler. Aachen im Juny 1845“. È dunque molto probabile che sia stato lo stesso Schindler ad aver suddiviso il manoscritto per accontentare i collezionisti di autografi. Cfr. anche il n. 79 del catalogo Schmidt-Görg.

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