Hess 114 – Aggiunta di Dresda al secondo finale della versione del 1814 del Fidelio.
Hess 114 – Aggiunta di Dresda al secondo finale della versione del 1814 del Fidelio. La copia del 1823 della partitura del Fidelio, realizzata per le rappresentazioni di Dresda, contiene, come la versione del 1806, nove battute cantate da Fernando prima del coro finale. Il testo è: «Hinweg mit diesem Bösewicht, uns Freunde, winket süsse Pflicht. Auf, lasset laut in diesen Hallen der Wonne Jubel hoch erschallen». (Via con questo malvagio! Dobbiamo compiere, amici, un dolce dovere. Su, fate risuonare forte in quest’atrio il giubilo della gioia.) La composizione è indiscutibilmente più bella di quella del 1806. Fu senza dubbio scritta da Beethoven. Per ulteriori informazioni, si legga Hans Volkmann, “Beethoven in seinen Beziehungen zu Dresden, Deutscher Literaturverlag”, Dresden 1942, p. 106 (dove le nove battute sono state scritte in riduzione per pianoforte), e le pagine 240-3, dove la copia di Dresda è descritta in dettaglio. [Non è affatto sicuro che Beethoven fosse stato a conoscenza della, o avesse considerato la, revisione del 1814 del Fidelio.
Le nove battute del recitativo appaiono nella versione del 1806, ma sono state tagliate in quella del 1814, per riapparire solo in questa copia fatta per le rappresentazioni di Dresda del 1823. Beethoven effettivamente ricevette una richiesta di una copia dell’opera da rappresentare a Dresda. Cfr. Thayer/Forbes, p. 863: “Beethoven dovette farsela prestare dal Kamtnertor Theatre, dei cui archivi musicali si occupava il conte Gallenburg. Attraverso Schindler, Gallenburg fece sapere a Beethoven che gli avrebbe mandato la partitura purché ce ne fossero state disponibili due copie; altrimenti gliene avrebbe fatta una copia”. Evidentemente non c’erano due copie disponibili, perché ne fu preparata una che fu mandata a Dresda. Non è sicuro se Beethoven abbia mai richiesto il cambiamento (o il ripristino, per essere più precisi) di questa scena o se fosse mai stato a conoscenza di esso. Non è certo che egli abbia riveduto la copia prima che fosse inviata a Dresda.
Quello che è certo è che la copia di Dresda contiene quest’aggiunta. A. Willem Holsbergen scrive a tal proposito: “Senza voler aggiungere ulteriore confusione a quella che già circonda questo recitativo, lasciate che vi ricordi che Treitschke ha scritto da qualche parte, che uno dei suoi cambiamenti al libretto della versione del 1814 del Fidelio, era di cambiare il luogo dell’ultima scena dalla prigione sotterranea alla corte. Le parole del recitativo ‘diesen Hallen’ (in quest’atrio) non sono più attinenti, e possono dunque essere state il motivo del taglio dello stesso nella versione del 1814”. Appare chiaro che, qualunque sia stata la versione della partitura usata per preparare la copia di Dresda, essa conteneva la linea o frase originale. Non si sa se, nelle rappresentazioni di Dresda del 1823, l’ultima scena fosse ricollocata di nuovo nella prigione sotterranea o fosse presentata nella corte (ignorando dunque le parole “diesen Hallen”). Pubblicata da Hess in SBG, vol. XIII, 1970, p. 170.]