L’idea di produrre un’edizione integrale delle opere di Beethoven ha origine dallo stesso compositore, il quale teneva in modo particolare a che i suoi lavori fossero pubblicati e privi di errori. Già negli ultimi anni di vita il Maestro di Bonn si era dedicato al progetto di pubblicare una versione integrale autorizzata delle sue opere. Esiste quindi un’ampia raccolta di copie realizzate con il supporto di Beethoven, nota come “collezione rudolfina”, oggi conservata nell’archivio della Gesellschaft der Musikfreunde a Vienna.
Ottocento, la Gesamtausgabe — Prima edizione completa di riferimento, la Ludwig van Beethovens Werke: vollständige kritisch durchgesehene überall berechtigte Ausgabe (Opere di Ludwig Van Beethoven: edizione completa, critica, completamente rivista e autorizzata) fu pubblicata da Breitkopf & Härtel tra il 1862 e il 1865, con un supplemento nel 1888. Malgrado il suo enorme impatto storico, la Gesamtausgabe mostrò ben presto i suoi limiti in termini di inaccuratezze e omissioni, tanto che già nel 1911 se ne auspicava una revisione.
Alla Gesamtausgabe è dedicato un esauriente articolo di Luigi Domenico Bellofatto.
1951, il catalogo Kinsky-Halm — Esistono 138 opere di Beethoven con numero di
Opus, ma le musiche che lui stesso o gli editori dell’epoca non ritennero degne di fare parte del catalogo generale sono ancora più numerose: se ne censiscono ben 228. Queste ultime sono identificate con un numero di
WoO (Werke ohne Opuszahl, composizioni senza numero di opus), acronimo che ritroviamo nel cosiddetto catalogo Kinsky-Halm, pubblicato da G. Henle Verlag nel 1951 con il titolo
Das Werk Beethovens/Thematisch-Bibliographisches Verzeichnis seiner sämtlichen vollendeten Kompositionen (Le opere di Beethoven/Catalogo tematico-bibliografico delle sue composizioni completate); inizialmente curato dal musicologo Georg Kinsky (1882-1951), dopo la morte di questi il catalogo fu rivisto e completato nel 1955 dal collega Hans Halm (1898-1965).
1957, il catalogo Hess — Lo studioso svizzero Willy Hess (1906-1997) pubblicò con Breitkopf & Härtel il suo catalogo Verzeichnis der nicht in der Gesamtausgabe veröffentlichten Werke Ludwig van Beethovens. Zusammengestellt für die Ergänzung der Beethoven-Gesamtausgabe (Elenco delle opere di Ludwig Van Beethoven non pubblicato nell’edizione integrale. Compilato per essere aggiunto all’edizione integrale di Beethoven [Gesamtausgabe]). Molti dei 335 lavori elencati nel catalogo Hess – che tiene conto anche di varianti, frammenti e abbozzi – hanno corrispondenza nel Kinsky-Halm (WoO). Dal 1959 al 1971 Hess continuò ad arricchire con diversi supplementi il suo catalogo, che possiede una lista di 66 Anhang (appendici) relative a opere dubbie e falsamente attribuite.
Questo interessante articolo in francese di Miriam Allemand contribuisce a illustrare il lavoro e la personalità di Willy Hess.
1968, il catalogo Biamonti — Lo studioso Giovanni Biamonti ha pubblicato quello che a tutt’oggi rimane un ineguagliato modello di catalogazione beethoveniana: il Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven: comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, (I.L.T.E. Torino, 1968). Nell’edizione integrale il cofanetto conteneva tre volumi: il catalogo tematico, Le lettere di Beethoven a cura di Emily Anderson e I quaderni di conversazione di Beethoven a cura di Georg Schünemann.
Sulle orme dei precedenti cataloghi Kinsky-Halm e Hess, il Biamonti ci presenta l’integrale delle opere di Beethoven, pubblicate e inedite, persino delle singole note musicali, così come i frammenti e gli schizzi di opere incompiute (presenti in lettere e/o documenti vari); sono esclusi unicamente gli abbozzi che si riferiscono a opere pubblicate. In accordo a questi criteri il catalogo include quindi 849 opere, classificate per data – dal 1782 (Woo 63, Dressler Variationen) fino al marzo 1827 (Biamonti 849, ultima misura scritta da Beethoven) –, per ognuna delle quali vengono fornite la data di creazione, le edizioni e i riferimenti ad altri cataloghi.
Gli anni Duemila, novità e aggiornamenti — A distanza di quasi cinquant’anni dalla prima edizione, il musicologo statunitense James F. Green – che ci onoriamo di avere tra i nostri collaboratori – ha pubblicato una versione aggiornata del catalogo Hess: The New Hess Catalog of Beethoven’s Works (ISBN 978-0964057036, Vance Brook Publishing, 2003), la cui edizione italiana Il nuovo catalogo Hess delle opere di Beethoven (ISBN 978-8887203509, Zecchini Editore, 2006) è stata curata dal compianto amico Roberto Diem Tigani.
Il monumentale catalogo tematico Thematisch-bibliographisches Werkverzeichnis: revidierte und wesentlich erweiterte Neuausgabe des Verzeichnisses von Georg Kinsky und Hans Halm, – curato da Kurt Dorfmüller, Norbert Gertsch, Julia Ronge in collaborazione con Gertraut Haberkamp e la Beethoven-Haus di Bonn (ISBN 978-3873281530, Henle Verlag, 2014) – è una nuova edizione rivisitata e sostanzialmente ampliata del catalogo Kinsky-Halm, che riprende quindi la classificazione delle opere WoO. In calce a queste, un elenco di 18 opere dubbie, apocrife o comunque di non accertata autenticità, dette anch’esse Anhang.