Cantate für Enthüllung der Beethoven – Monuments – Heiligenstatt – 1863
Articolo di Luigi BELLOFATTO ed Armando ORLANDI circa la cantata apparsa su un opuscolo stampato a Vienna, nel 1863. In questa pubblicazione si celebrò l’inaugurazione del Monumento a Beethoven il 15 giugno dello stesso anno, nell’omonima piazza presso Heiligenstatt (adesso sobborgo della capitale, a quei tempi località di villeggiatura) ove il compositore scrisse il suo famoso testamento. (Analisi del testo a cura di Graziano DENINI)
Beethoven – Monument in
Heiligenstatt bei Wien
Der Ertrag dieser Broschüre ist zur Erhaltung des Beethoven Platzes bestimmt Wien, 1863
Druck und Verlag der typogr. Liter. artist Anstalt (L. C. Zamarski & C. Dittmarsch).
Cantate
zur Enthüllung des Beethoven-Monumentes gedichtet von Ch. v. Bauernfeld,
in Musik geseßt von B. Randhartinger, k. k. Hofkapellmeister.
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Die Bäche, sie rauschen und rinnen ein fließend plaudernder Schwall -der Meister, er horcht nur nach Innen, von Außen ist leerer Schall, der Meister, er horcht nur nach Innen, von Außen ist leerer Schall.
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So wallte hier unter den Bäumen ein Sänger ein Seher umher, von ernst melodischen Träumen war ihm der Busen so schwer.
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Es schreitet ohne Genoffen hin durch die verrinnende Zeit, wenn ein Gott in die Seele gegoffen einen Tropfen der Ewigkeit.
Hört Ihr’s durch die Lüfte
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ziehen hier unter dem blühenden Baum!
Längst wurden die Melodien unsterblich, der klingende Traum, längst wurden die Melodien unter sterblich, der klingende Traum, längst wurden die
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Melodien unsterblich, der klingende Traum.
Benedict Randhartinger, o Benedikt Randhartinger (nato il 27 luglio 1802 a Ruprechtshofen, Bassa Austria e deceduto il 23 dicembre 1893 a Vienna) fu un tenore austriaco, compositore e direttore d’orchestra di corte.
Il suo talento musicale fu evidente già durante la fanciullezza, tanto che fu inserito nella Hofsängerknabe a Vienna. Durante la crescita la sua voce bianca si rovinò, tuttavia nel frattempo ricevette lezioni di composizione gratuite dal famoso Kapellmeister e compositore Antonio Salieri.
Studiò giurisprudenza e per dieci anni fu segretario del conte István Széchenyi. Nel 1832 lo troviamo tuttavia già cantante nella Cappella della Corte Imperiale e nel 1844 vice Kapellmeister ed infine nel 1862 maestro di cappella.
Attraverso il suo lavoro di tenore, compositore e Hofkapellmeister guadagnò nella società contemporanea una solida reputazione musicale.
Nelle sue opere rifulge e si incarna lo spirito del suo tempo ed in effetti questo giustifica la sua popolarità; ricordiamo anche la sua amicizia fraterna con il compositore Franz Schubert.
Benedict Randhartinger si spense alla veneranda età di 91 anni, il 23 dicembre 1893 a Vienna. Già nel 1896 una via Viennese fu rinominata Randhartingergasse,
Della sua vasta produzione musicale (oltre 2000 opere!) ricordiamo 17 messe per soli, coro e orchestra, 1 messa vocale ad otto voci con accompagnamento d’organo, 2 requiem, diverse composizioni da chiesa, 2 opere liriche, 2 sinfonie, composizioni per la liturgia greco-ortodossa, più di 800 Lieder e cori, oltre a 1.000 opere per orchestra, musica da camera e singoli strumenti
Il monumento oggi ed Anton Dominick Ritter von Fernkorn (Erfurt, 17 marzo 1813 – Vienna 16 novembre 1878 )
Gli avvenimenti cui si riferisce l’articolo riguardano la collocazione ad Heiligenstadt, in Beethovensruhe, il giorno 15 giugno 1863 di un busto, opera dello scultore austriaco Anton von Fernkorn.
Anton Dominick Ritter von Fernkorn (Erfurt, 17 marzo 1813 – Vienna16 novembre 187 ) studiò scultura con Johann Baptist Stiglmaier e Ludwig Michael Schwanthaler a Monaco di Baviera negli anni 1836-40. Il suo primo progetto scultoreo, “San Giorgio e il drago” per il cortile del palazzo Montenuovo, suscitò interesse ed il governo austriaco lo nominò direttore della fonderia del bronzo imperiale a Vienna, nel 1840. Egli aderì a quella corrente di pensiero che si ribellò al Neo-Classicismo in voga a quel tempo. Per la cattedrale di Speyer, nel 1858 completò sei delle otto statue degli imperatori tedeschi sepolti in quel luogo.
Riscoprì la scultura barocca che usò come base per la sua statua equestre dell’arciduca Carlo (1859), che aveva sconfitto Napoleone nella Battaglia di Aspern nel 1809. In questo lavoro, abilmente eseguito, Fernkorn portò a termine il difficile compito di creare una statua equestre di dimensioni monumentali, nella quale il cavallo è impennato sulle due zampe posteriori con in sella il cavaliere.
Il suo monumento equestre del principe Eugenio di Savoia del 1865 ebbe minore successo e la successiva malattia mentale gli rese impossibile produrre altre opere.
La sua tomba, allestita dallo scultore Josef Beyer, è situata nel Zentralfriedhof (cimitero centrale) di Vienna. Si compone di un bassorilievo dell’artista, vestito da lavoro che tiene gli attrezzi del mestiere, circondata da effigi di alcune delle sue opere più note, tra cui i monumenti equestri per l’arciduca Carlo, per il principe Eugenio e il Leone di Aspern.