Il Breviario Beethoveniano di Carlo Alberto Pagni – Prefazione –
Carlo Alberto Pagni
BREVIARIO BEETHOVENIANO
Milano maggio 2005
“La musica è una legge morale. Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva tutto ciò che è buono, giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile.”
Platone
“Vergogna ai ciechi che presero Beethoven per sordo!”
Wilhelm von Lenz
“Un musicista sordo! Possiamo noi immaginare un pittore cieco? Ma noi conosciamo però il veggente divenuto cieco. Il musicista sordo somiglia ora a Tiresia che, cieco alla visione del mondo dei fenomeni, contempla con l’occhio dell’anima il centro da cui muovono tutti i fenomeni. Non disturbato dai frastuoni della vita Beethoven rimane solo, intento alle sue armonie interiori, e da quelle profondità parla ancora a quel mondo che non ha più nulla da dirgli”.
Richard Wagner
“Non si poteva proprio continuare all’infinito con Mozart. Ci voleva un sordo per farci sentire qualcosa di nuovo …”
Julien Green
Agli artisti:
Der Menschheit Wurde ist in eure Hand gegeben,
bewharet sie! Sie sinkt mith euch! Mit euch wird
sie sich heben!
La dignità umana è posta nelle vostre mani,
custoditela! Essa decade con voi! Con voi si
eleverà!
Friedrich Schiller
“L’unica cosa importante al mondo è la musica: la musica, i libri e un paio di quadri. Fonderò una comunità in cui non ci si sposerà, a meno che per caso non ci si innamori di una sinfonia di Beethoven”.
Virginia Wolf
Nella prefazione al volume “The Beethoven companion” Denis Arnold e Nigel Fortune scrivevano: “I moderni metodi statistici potrebbero senza dubbio calcolare se siano state scritte più parole attorno a Beethoven che ad ogni altro compositore; questi metodi d’altra parte non servono per renderci conto del fatto che [Beethoven] ha provocato i più svariati commenti, di tutti i generi e con tutte le sfumature possibili, più di ogni altro musicista, sebbene Mozart sia un concorrente molto vicino. La lista dei commentatori comincia con musicologi e critici musicali: ma romanzieri e politici, filosofi e poeti, tutti hanno fatto aumentare il fiume di parole, usando un’immagine, a volte mitica, per i propri fini. A dispetto di una letteratura che già presenta una formidabile sfida al bibliografo, si può dire con certezza che non vi sarà freno a questa crescita.
Sembrerà una sorpresa, se non un vero shock, scoprire quanto rimane da fare affinché un completo ritratto del musicista ci appaia. Difficile pensare che l’esistenza quotidiana di Beethoven possa fornire al ricercatore delle nuove sorprese; mentre lo studio continuo dei suoi quaderni di schizzi ci offre una via per conoscere il suo metodo di lavoro, ancora molto c’è da studiare per quello che riguarda i suoi testi musicali pubblicati. Sono necessarie anche migliori conoscenza del tessuto musicale delle prime decadi del diciannovesimo secolo. E a questo bisognerebbe aggiungere lo studio dei modi di esecuzione dei tempi di Beethoven”.
Lo scopo di questo libro non è quello di scoprire qualche cosa di nuovo su Beethoven. In questo libro non vi è assolutamente nulla di nuovo. Si tratta di una sorta di collage di materiale che è stato pubblicato, dai tempi in cui Beethoven viveva ancora, fino ai giorni nostri. Molte volte però le pubblicazioni relative sono introvabili o difficilmente accessibili o in lingue straniere. Io non ho fatto altro che raccogliere da tutte queste pubblicazioni, che ho letto in oltre mezzo secolo e che si trovano elencate nella Lista dei Libri e Scritti Consultati, alcuni brani che mi sono sembrati particolarmente illuminanti per penetrare nella personalità e nella musica di Beethoven, o che sono serviti, a me almeno, per meglio comprendere Beethoven e la sua musica.