La suite in sette tempi per flauto, violino, viola e basso “Suite Montecassino”
Articolo scritto per la presentazione in Mp3 della musica manoscritta conservata presso il Fondo Manoscritti e Stampe dell’ Archivio Musicale di Montecassino. Testo di Armando Orlandi – Graziano Denini. Mp3 composti, corretti e revisionati, in prima mondiale assoluta, da Graziano Denini. Manoscritto rintracciato da Luigi Bellofatto – Mp3 della parte manoscritta per flauto successiva tratta dalla ricerca di Michel Rouch.
Sull’ Abbazia di Montecassino
Inutile ripetere in questa sede la millenaria storia dell’ Abbazia di Montecassino, così come le enormi quantità di tesori culturali che contiene, le sue lunghe vicissitudini, dalla sua fondazione nel 529, da parte di San Benedetto e le sue innumerevoli ricostruzioni e distruzioni, non ultima quella causata dal rovinoso bombardamento alleato del febbraio 1944, che non portò solamente all’ennesima – totale – devastazione del monastero, ma anche alla perdita di tanti civili che vi si erano rifugiati sperando di trovare la salvezza.
“Ora et Labora et Lege“: questo è il motto della Regola di San Benedetto; noi non possiamo che constatare la grande ricchezza di questo precetto. La preservazione del patrimonio ha permesso di far giungere a noi anche pagine manoscritte di musica di rara bellezza e di inusuale frequenza.
Il “Faro della Civiltà Occidentale” diventa così il faro della nostra civiltà musicale.
Armando Orlandi – Graziano Denini.
Per saperne di più su questo luogo incantato, sui suoi tesori e sulle sue ricchezze materiali e spirituali, rimandiamo al sito ufficiale dell’ Abbazia di Montecassino, così come lasciamo i link della parte museale e dello strepitoso Archivio Musicale.
L’archivio di Montecassino è un importante punto di riferimento per lo studio della musica operistica napoletana del Settecento e dell’Ottocento con autori quali Paisiello, Pergolesi, Leo, Cimarosa, Jommelli, etc. Vi si trovano poi anche composizioni di interessanti autori benedettini di provenienza centro meridionale. Fra le composizioni strumentali si trovano i nomi di Boccherini, Corelli, Haydn, Scarlatti, Zipoli, etc. ma anche quelli di autori meno noti di area tedesca e slava a testimonianza dell’ampiezza di orizzonti culturali tipica delle raccolte appartenenti a cultori ed esecutori di area napoletana. Della ricca collezione di Montecassino si ricordano i 40 corali degni di nota anche per le ricche miniature che li decorano.
Il fondo musicale dell’abbazia di Montecassino si costituisce, in seguito a successive donazioni, a partire dalla fine del sec. XVIII e si protrae fino a tutto il XX secolo. La parte più consistente, per qualità e quantità, si forma fra gli anni 1837-1839 grazie alle donazioni dei fratelli Corigliano e di don Gregorio Tresca. Si tratta di raccolte interessanti perché contengono non solo composizioni di carattere liturgico o religioso, ma prevalentemente composizioni operistiche da eseguirsi nei teatri napoletani. Del lascito Corigliano fa parte l’autografo più noto di tutto l’archivio, lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. Nel corso dell’Ottocento il fondo si caratterizza anche per l’acquisizione di stampe di opere liriche o, per lo più, di estratti delle composizioni dei principali operisti del periodo fra il 1820 e il 1856 (Bellini, Rossini, Donizetti, Pacini, Mercadante, Verdi, etc.). La presenza di questa mole rivela un fenomeno del tutto particolare legato alla liturgia ecclesiastica di quel periodo. Esso era il genere più conosciuto, apprezzato e richiesto dai più vari strati sociali. Allo scopo di attirare i fedeli nelle chiese, durante le celebrazioni liturgiche si eseguivano i brani di maggiore successo.
La raccolta della biblioteca di Montecassino nasce contestualmente all’Abbazia. All’inizio la biblioteca contiene per lo più volumi in papiro, poi, a seguire, in pergamena ed in carta.
Il secolo IX registra una serie di importanti accrescimenti del patrimonio bibliotecario che si susseguono con ritmo accelerato anche nei secoli successivi. La biblioteca si salva dal terribile terremoto del 1349, ma non dalle spoliazioni e dispersioni del XIV secolo che continuano anche nei successivi cento anni.
Una rinascita si ha nel Cinquecento, quando vengono recuperati i manoscritti smarriti, acquistati nuovi libri ed eretta una nuova biblioteca più grande. Viene rilegato uniformemente in pergamena tutto il materiale librario e si costruisce una vasta aula con una monumentale scaffalatura, modificata nel Seicento e distrutta nel 1944. Nel XVIII secolo la raccolta viene incrementata ulteriormente e i manoscritti vengono trasferiti in una nuova sede e il complesso bibliotecario ampliato. Nel 1866 la biblioteca viene costituita ente pubblico.
Come è noto, il 15 febbraio 1944 l’Abbazia venne distrutta dai bombardamenti alleati, ma i fondi dell’archivio e della biblioteca erano stati messi in salvo alcuni mesi prima per poi essere riportati durante la ricostruzione dell’edificio nel 1955. Attualmente la consistenza del materiale consultabile è di 72.101 volumi, 198 incunaboli, 1500 codici, 20.000 pergamene, 2063 cinquecentine, 259 titoli di periodici, materiale audio e video.
Il corpus del fondo musicale è estremamente vario, in gran parte profano legato alla cultura musicale partenopea tra gli ultimi anni del XVII secolo e la seconda metà del XIX. Il fondo è costituito da manoscritti e stampe per circa 10.000 notizie bibliografiche. La biblioteca dipende dal Ministero per i beni e le attività culturali.
In WP, ecco gli MP3 della “Suite Montecassino”, per flauto, violino, viola e basso (violoncello), a cura di Graziano Denini
I) Andante (moderato) – II) Andante (amoroso) – III) Andantino con moto – IV) Allegretto – V) Canone – Largo – Allegretto – VI) Andantino – VII) Allegro
Qualche considerazione generica. Il manoscritto è segnato come collocazione 3-4-8/22. La misura è 25,50 per 35,50. Pagine 16. Ghirigoro doppio a testata, con numeri in piccolo =13= e =69=. Pentagramma in tiralinee. Rilegatura coeva, in carta e filo di cotone. Inchiostro ancora molto ben visibile, trascrizione in bella copia di un precedente elaborato. Qualche omissione di legatura, di note puntate, qualche errore materiale trascurabile. Datazione incerta, ma presumibilmente 1830 – 1850. Al fondo del numero 6, Andantino, parte di flauto, mano successiva ha aggiunto un pezzo in 2/4, con un diesis in chiave (sol maggiore), apparentemente senza riferimento alla suite, parzialmente cancellato, di cui diamo esempio a lato.
L’ appunto prosegue alla pagina successiva, sotto al numero 7, Allegro, dopo il “fine”, per occupare integralmente la pagina riservata vuota a fine parte del flauto. Alcuni accordi per violino, dei ribattuti di Re e la parte “Basso” e non violoncello sembrano indicare che questa suite si potrebbe riferire ad una composizione per orchestra d’ archi con flauto solista o obbligato, sebbene sembri, come registro e tonalità, slegata dal contesto. Graziano ne ha quindi approntato una versione da concerto per l’ organico sopradetto, che potete richiedere all’ autore tramite il nostro modulo di contatto.
Gli esempi musicali di questa pagina sono curati da Graziano Denini. Chi volesse consultare o richiedere questi file, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.
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