Beethoven X – L’ Inaudito
Cantù, 23 febbraio 2013
Friedrich Witt
Sinfonia di Jena (attribuita a Beethoven)
Ludwig van Beethoven
Concerto per violino in Do maggiore WoO 5
Macbeth Ouverture (Performing edition: Albert Willem Holsbergen)
Sinfonia n. 10 (ricostruzione di Hideaki Shichida)
Orchestra Sinfonica del Lario. Solista: Giacomo Bianchi – Violino (WoO 5).
Direttore: Pierangelo Gelmini
Costituita nel 2001 nell’ambito dell’Accademia Orchestrale del Lario, l’orchestra ha consolidato una esperienza di lavoro comune svolto negli anni da un consistente nucleo di musicisti di questa area geografica. L’organico stabile è di 45 elementi e il ruolo di direttore principale è rivestito da Pierangelo Gelmini; l’orchestra si avvale della collaborazione di solisti e direttori ospiti e di formazioni corali. Nel quadro dell’attività di studio e di ricerca, particolare attenzione è riservata alla ideazione a alla produzione di programmi da concerto e di spettacoli con connotazioni anche teatrali e finalità divulgative, attraverso l’esplorazione delle connessioni della musica con le altre arti. Nel 2002 l’Orchestra ha inaugurato il Festival LarioMusica – Autunno Musicale a Como e successivamente è stata ospite di numerose associazioni e istituzioni concertistiche in Lombardia, Veneto e Canton Ticino, collaborando anche con il Teatro Tascabile di Bergamo, il Teatro Diadokai di Rio de Janeiro e il Teatro Sociale di Como. Dal 2002 produce con l’Assessorato alle Manifestazioni Culturali del Comune di Cantù la rassegna “Cantumusica”, riproposta ogni anno con crescente successo; dal 2003 ha realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Como, Assessorato Cultura, la stagione di concerti sinfonici “Musicamagica”, con il coinvolgimento di numerosi comuni della provincia. Nel 2007 ha portato a termine un lavoro di ricerca e restauro della Danse Macabre di Kastner, presentata e registrata in prima esecuzione in tempi moderni. Ha realizzato una incisione discografica interamente dedicata alle opere di Mercadante e un DVD sul Requiem di Mozart.
Una recensione del concerto.
Ammetto che anche per me (e anche per Luigi) si è trattato di una “prima assoluta” per quanto riguarda l’ amata sinfonia di Jena, del troppo dimenticato – per i suoi numerosi meriti artistici – violoncellista e compositore Friederich Witt (8.10.1770 – 3.1.1836), coetaneo di Beethoven! E’ bene segnalare che il catalogo RISM elenca di Witt 15 sinfonie e una incompleta in manoscritto anche se Stephen Fisher nel 1983 ne riporta includendo quelle incomplete ben 18.
Da questa sinfonia, non avendola mai ascoltata dal vivo, ho ricevuto un’ ottima impressione. Solida, ben costruita da mano sicura, la sinfonia vola via come vento primaverile. L’ ottima impressione è confermata dalla bacchetta felice del Maestro Pierangelo Gelmini, del tutto a suo agio con la partitura come i giovani orchestrali. Notevole è stata la lettura del tempo lento – Adagio – dove Gelmini riesce a fondere la maniera di Mannheim con un certo lirismo italiano, certo non sconosciuto al maestro di Niederstetten. Per saperne di più……..
Nel frammento del concerto per violino WoO 5 nella ricostruzione del 1879 del violinista, compositore e direttore d’orchestra Josef Hellmesberger (1828 – 1893), si unisce all’ Orchestra del Lario il giovane violinista Giacomo Bianchi; buona prova, la sua. A volte, specialmente nei passaggi rapidi, il suono diviene molto legato. Il direttore tiene un tempo morbido, forse prendendo come spunto le due romanze Opus 40 e 50. Concerto ed esecuzione molto godibili. Per saperne di più……..
Nel Macbeth, l’Orchestra del Lario ed il suo direttore rendono palese quanta potenzialità abbiano questi ragazzi. Ogni dettaglio risulta vivido, asciutto, il suono freme doloroso. Ottima la scelta di partire con un pp (che forse è un ppp) La musica sembra sorgere dalla notte. Chi ascolterà i file che allego, si renderà conto di quanto lavoro è stato fatto sulla nostra partitura. Ottimi i corni, così come il flauto solista, impegnato nell’Ouverture in un passaggio scoperto piuttosto sdrucciolevole. Forse gli ottoni nei passaggi f tendevano a soverchiare gli archi, ma, vista la locazione in un teatro piuttosto piccolo (sebbene molto ben restaurato appare un piccolo gioiello) è dettaglio assolutamente trascurabile. Per saperne di più……..
Abituato ad ascoltare (e avendo inoltre sotto gli occhi la partitura autografa di Barry Cooper del 1988) la Decima Sinfonia Biamonti 838, sia io che Luigi ci siamo sorpresi alquanto nel ritrovarci in un mondo completamente diverso da quello sin qui acquisito ( e quindi – implicitamente) accettato. Abbiamo entrambi notato che questa versione della Decima di Hideaki Shichida differisce totalmente dalle precedenti versioni, comprese le ultime versioni discografiche (tra cui segnalo quella Pardubice del 2011). Sarà mia cura informarmi quali nuove conoscenze hanno permesso a Hideaki Shichida di approntare una tale versione; cosa di cui vi renderò partecipi su questo stesso sito internet. Per ora, allego il file Mp3 di questa versione. Per quanto riguarda l’ esecuzione, l’Orchestra si trova forse meno a suo agio in questa pagina, soprattutto nell’Andante iniziale, piuttosto che nell’Allegro. Ma non sono – a mio modesto parere – colpe dei degnissimi artisti, quanto piuttosto conseguenze di una partitura concettualmente piuttosto distante dal primo risultato ricostruttivo, il cui procedere, fra temi non svelati (prassi assolutamente non Beethoveniana), un esposizione tronca ed uno sviluppo a note sincopate, affatica alquanto esecutori ed ascoltatori. Per saperne di più……..