ATTO PRIMO
Galleria terrena, corrispondente ai Giardini con ritratto del Re Arioaldo.
Gundeberga immersa nei più tristi pensieri, originati dalla troppo lunga assenza d’Arioaldo, ne contempla amorosamente l’immagine. Varie Donzelle: del di lei seguito si trattengono nel Giardino. Arrivo di Adalolfo, seguito da varij Cortigiani, che chiede di presentare, alla Regina alcune arte relative al suo Ministero . Le Damigelle annunziano alla Sovrana il di lui desiderio; Ella vi acconsente, e lo riceve con dimostrazioni di parzialità. Il Ministro le presenta le carte, che la Regina prende ad esaminale; ma trattandosi, in esse d’affari concernenti l’amministrazione del Regno reputa opportuno di congedare le Donzelle onde parlarne con maggior libertà col medesimo. Adalolfo esulta segretamente di restar star solo con Gundeberga, si compiace, mentre ella legge, di vagheggiarla, e di pascolar così l’occulta sua fiamma.
La Sovrana esterna molta soddisfazione per l’abilità non meno ; che per l’ attività del Ministro; s’alza, lo ringrazia del zelo ch’ ei porta nell’ adempimento delle sue incombenze, ed in segno d’approvazione gli appoggia dolcemente la mano sopra una spalla. Adalolfo acciecato dalla sua viva passione ed incoraggito da questo segno della bontà di Gundeberga si azzarda a stringerle, e baciarle la mano con trasporto d’ardore, il che da prima non viene interpretato sinistramente dalla Regina , onde egli viepiù lusingato, e vedendosi senza alcun testimone, ardisce dì tentar d’abbracciarla.
Gundeberga all’estremo sorpresa, ed indignata della temerità d’Adalolfo gli dimostra altamente, ed in maniera non equivoca, il suo sdegno; vorrebbe quindi richiamare le Damigelle, ma egli prostrato ai di lei piedi la trattiene, e la scongiura di tacere il suo attentato. Sopraggiunge Agilolfo, che rimarca con sorpresa lo sconcerto del Ministro, lo sdegno della Madre, Adalolfo in vederlo si alza rapidamente. Odonsi intanto rimbombare in qualche distanza festivi bellici strumenti, e nel tempo istesso si presentano varj Corrtigiani, Scudieri e Donzelle onde annunziare con giubbila il prossimo ritorno di Arioaldo. Gundeberga a tal notizia con trasporto di gioja abbraccia il figlio, minacciando quindi Adalolfo di svelare l’audace suo tentativo ad Arioaldo. Tasone che il primo le ha recata la fausta notizia dell’arrivo dello sposo riceve dalla medesima delle testimonianze sì vive, di gratitudine, che malgrado il suo profondo rispetto, fa trasvedere quanto ne resti lusingata l’ occulta passione che nutre a di lei riguardo.
Ciò con sfugge alla perspicacia d’ Adalolfo, che accenna di voler profittarne a suo vantaggio, e che procura con tutte le arti di placar la Regina e d’impegnare Agilolfo al silenzio per averlo ritrovato ai piedi Gundeberga, ma il fanciullo senza curarlo parte per procurarsi più sollecitamente il piacere di rivedere il suo Genitore. La Regina risolve abbigliarsi pomposamente onde prepararsi a ricevere Arioaldo e parte con le Donzelle lanciando un’ altera occhiata minacciosa, e di disprezzo sopra; Adalolfo.
Spaventato il medesimo dal suo pericolo, ed irritato dai disprezzi della Regina passa rapidamente dall’ amore all’ odio, ed al desiderio della vendetta ; quindi trattiene Tasone, ed artifiziosamente gli fa credere che Gundeberga nutra per esso dei teneri sentimenti, e che gli abbia comunicato l’ordine d’introdurlo nell’ interne sue stanze. Tasone non presta fede in principio alle parole d’Adaolfo, ma rassicurato poscia dalle asserzioni, e dai giuramenti del traditore, non dissimula la sua gioja e si abbandona alla speranza da lui concepita per opera del medesimo. Ritorno della Regina nel più brillante abbigliamento seguita dalle Damigelle, ella s’arresta alcun poco nel vedere a Stretto colloquio Tasone con Adalolfo. Questi profitta d’un tal momento per avvicinarsele in umile aspetto, e con segretezza la scongiura del suo perdono, non risparmiando alcuna protesta per assicurarla d’un eterno rispetto. Tasone in disparte, supponendo che Adalolfo parli in suo favore, in rispettoso atteggiamento mostra d’ unire le proprie alle di lui preghiere, per cui la Sovrana interpreta che anch’ egli s’interessi ad intercedere perdono per il Ministro, e dopo qualche resistenza mostra calmarsi, e promette d’osservare un profondo silenzio sull’accaduto.
Adalolfo sì allontana soddisfatto dalla Regina, ed accenna misteriosamente a Tasone d’aver tutto combinato, e lo sollecita a porgerle il braccio. Gundeberga non potendo resistere all’ impazienza di rivedere il Consorte, appoggiandosi a Tasone parte facendo segno al suo corteggio di seguirla. Adalolfo ritiene alcuni Cortigiani a lui singolarmente affezionati, e prodigandogli promesse, li stimola a rapire il Figlio Reale, ed a trucidarlo in luogo remoto. Essi promettono con giuramenti d’eseguire i suoi ordini, e partono per quella direzione, a cui poc’anzi si era incamminato Agilolfo.