Ludwig van Beethoven – Trascrizioni e studi sulle opere di Luigi Cherubini
Elenco delle trascrizioni e degli studi che Beethoven fece delle opere di Luigi Cherubini (1760 – 1842)
“Beethoven aveva l’abitudine di passeggiare in campagna e talora Cipriani Potter passeggiava con lui. Un giorno del 1817 Potter chiese a Beethoven chi fosse, lui escluso, il più grande compositore vivente. Beethoven sembrò essere in imbarazzo per qualche istante e poi rispose: Cherubini”. (Thayer)
Luigi Maria Cherubini (Firenze, 14 settembre 1760 – Parigi, 15 marzo 1842) compositore italiano, esponente del Classicismo, figlio di un professore di musica del Teatro della Pergola, ricevette una profonda educazione musicale. Si stabilì a Parigi nel 1787, assumendo con G. B. Viotti la direzione di un teatro musicale. Entrò anche a far parte del nuovo Conservatorio, che diresse poi dal 1821 al 1842, lasciando la carica poche settimane prima della morte.
Nel 1805 si trasferì a Vienna, dove fu accolto da Haydn, e lo stesso Beethoven lo condiderava, come detto, il più grande compositore drammatico vivente. In seguito agli eventi bellici ed alla difficile situazione teatrale austriaca, fu costretto a ritornare a Parigi, dove l’accoglienza fu piuttosto fredda.
Nel 1816, caduto Napoleone, re Luigi XVIII gli conferì la Legione d’onore e lo nominò soprintendente della Cappella Reale.
In occasione di una grande cerimonia religiosa in ricordo di Luigi XVI, a Cherubini fu affidato l’incarico di comporre una Messa funebre.
Nacque così quel capolavoro che è il “Requiem in Do minore” in cui Cherubini riesce a creare un’atmosfera sonora molto particolare rinunciando nell’orchestra ai violini per mantenere soltanto gli strumenti più gravi.
La sua musica fonde in uno stile nobile e personale gli insegnamenti dei grandi musicisti del passato, ma si apre anche agli spiriti del progresso musicale europeo contemporaneo. Le sue composizioni, in stile classico, mostrano una grande padronanza del contrappunto.
Nel 1808 compose la sua più importante opera di ispirazione religiosa, la “Messa Solenne in fa maggiore in tre parti“; un altro grande contributo alla musica sacra fu la “Messa per l’incoronazione di Luigi XVIII” in sol maggiore per coro e orchestra (1815). Altre composizioni di musica sacra comprendono il “Credo a 8 voci e organo” del 1808, la Messa in do maggiore (1816) e i “Requiem in re minore” (1836).
Tra le numerose altre composizioni di Cherubini – che tra il 1773 e il 1835 scrisse la musica per oltre trenta opere teatrali – si ricordano le opere liriche Lodoïska (1791), Medea (1797) che segna un ritorno alla tragedia classica grazie all’apporto di Gluck, e Les deux journées (1800), oltre a mottetti, cantate e quartetti per archi.
Morì nel 1842 e venne sepolto nel Cimitero monumentale di Parigi
Attualmente si conosce solo una trascrizione di Beethoven da opere di Luigi Cherubini; il che è veramente sorprendente, dal momento che il compositore di Bonn ammirava senza riserve l’illustre figlio di Firenze. In tutti i casi questi appunti riguardando l’opera in tre atti “Les deux Journées ou le porteur d’eau“, la cui prima rappresentazione ebbe luogo al Théâtre Feydeau di Parigi il 16 gennaio 1800. Per conoscere i dettagli dell’azione scenica, si può consultare la pagina di Wikipedia dedicata
L’appunto si trova alla Deutsche Staatsbibliothek (D-BNba, Slg. Bodmer, HCB BSk 17/65a pagina 1 versus, del 1804), inserito tra gli abbozzi del Fidelio Op. 72 e si riferisce al terzetto del Finale del primo atto.