WoO 225 (Già Hess 303 ) – Grossen Dank (Molte grazie), canone, (Abbozzo)

per l’ Arciduca Rodolfo

WoO 225 (Già Hess 303 ) – Grossen Dank (Molte grazie), canone, (Abbozzo) per l’Arciduca Rodolfo, luglio 1823. WoO 225 – Hess 303.

“Grossen Dank” (Molte grazie), canone, (Abbozzo) per l’ Arciduca Rodolfo, luglio 1823. Si tratta di un canone: “Grossen Dank fur solche Gnade” (Molte grazie per un tale favore) che Beethoven in due lettere del luglio 1823 all’arciduca Rodolfo dice di avere scritto per lui e del quale a sua volta l’arciduca parla nella sua risposta del 31 luglio. Ma la musica non è riportata; soltanto Nottebohm ne menziona un abbozzo, come sopra, fra quelli della Nona Sinfonia. Niente si è trovato a riguardo fra le carte dell’arciduca. Canone risolto da Albert Willem Holsbergen. Per ulteriori approfondimenti, riferirsi al sito www.unheardbeethoven.org

James Green: “ Grossen Dank für solche Gnade” (Grazie mille per un tale favore). Cfr. il riferimento in Thayer IV, p. 441-3, e in Thayer V, p. 21, dove dove si sostiene che il canone “Grossen Dank”, citato da Beethoven in una lettera del luglio 1823, si trova insieme agli abbozzi dell’Adagio della nona Sinfonia (II canone è annotato nel quaderno degli schizzi di Beethoven Landsberg 8, p. 100). In ogni caso e solo abbozzato, ed e stato pubblicato nel Nottebohm II a p. 177. [La lettera a cui si fa riferimento e la Anderson 1214/ Brandenburg 1713, scritta all’arciduca Rodolfo nel luglio del 1823. Nella lettera Beethoven in verità non cita il canone, che non e contenuto nella lettera e di cui non si ha traccia alcuna. Ciò che Hess non dice molto chiaramente e che e il Thayer (cioè, Riemann) che ritiene che il “canone” sia stato trovato tra gli abbozzi della nona Sinfonia, quando in realtà li ci sono solo gli abbozzi del canone, non il canone intero. Nottebohm ha pubblicato solo quegli abbozzi. La letteratura su Beethoven (Nottebohm, Unger e Kinsky/Halm), genericamente si riferisce al pezzo come a un “canone a 2 voci”. A. Willem Holsbergen lo ha comunque risolto sia a 4 che a 8 voci. Per maggiori informazioni cfr. il sito internet: www.unheardbeethoven.org. Holsbergen scrive: “Mi sembra verosimile che Beethoven avesse in mente la soluzione a 4 voci (la seconda voce entra dopo una battuta, una seconda sotto, la terza voce dopo due battute, una terza sotto, la quarta voce dopo tre battute, una quarta sotto), piuttosto che quella poco interessante a 2 voci.

il canone, così definito dallo stesso Beethoven nella lettera sopracitata, è scritto anche a pagina 100, penultimo rigo, del Quaderno di Schizzi denominato Landsberg 8, dal nome del suo primo proprietario. Il Quaderno Landsberg 8 è a Berlino alla Staatsbibliothek. E’ scritto a penna e con una calligrafia molto ben decifrabile; Beethoven non scrive però completamente il testo ma lascia la parte centrale senza testo e con solo 2 righette. A questo proposito per poter completare il canone ho pensato che il testo ripetesse per 3 volte l’inizio per poi concludere con “für solche Gnade”. Come usa fare molte volte nei suoi schizzi, Beethoven non indica neppure la Chiave e le alterazioni con cui deve essere eseguito questo canone; Nottebohm a questo proposito ipotizza la Chiave di Violino e la tonalità di do maggiore. Io invece, considerando le note iniziali e finali, ho provato a risolverlo in sol maggiore. Willem Holsbergen nel sito www.unheardbeethoven.org scrive : “Mi sembra verosimile che Beethoven avesse in mente la soluzione a 4 voci (la seconda voce entra dopo una battuta, una seconda sotto, la terza voce dopo due battute, una terza sotto, la quarta voce dopo tre battute, una quarta sotto), piuttosto che quella poco interessante a 2 voci.”

A questo proposito non concordo con la versione di Holsbergen perché, a meno di non aggiungere una quinta voce, il canone così scritto non avrebbe un finale ma soprattutto perché questa risoluzione genera una serie di movimenti di quarte parallele non proprio belle da sentirsi. Un’altra risoluzione, un po’ meno ortodossa di quella a 2 voci all’unisono e con le entrate non simmetriche, potrebbe essere quella a 5 voci con la terza e quinta voce all’unisono a distanza di 2 misure una dall’altra e con la seconda e quarta voce una quarta sotto con inizio una misura e mezza dalla prima e dalla terza, che riportiamo nell’ esempio.

Lettera 1713

Beethoven all’ Arciduca Rodolfo

[Hetzendorf, poco prima del 25 luglio 1823]

Vostra Altezza Imperiale,
di ritorno da una passeggiatina canticchiando un canone, “Grossen Dank +++ stavo per metterlo per iscritto per V.[ostra] A.[ltezza] I.[mperiale], quando trovo ad aspettarmi un postulante con l’ insensata pretesa che una sua petizione possa essere più favorevolmente accolta da V.[ostra] A.[ltezza] I.[mperiale], se presentata per mio tramite. Cosa potevo fare? Non e mai troppo presto per compiere una buona azione e qualche volta occorre prestare orecchio anche agli insensati – Il latore della presente e il sig. Drechsler, maestro di cappella dei teatri della Josephstadt e di Baden, egli aspira al posto di 2do organista di corte, conosce bene il basso continuo ed e un buon organista, inoltre e apprezzato anche come compositore, tutte qualità che possono racco-mandarlo per quel posto. Egli ritiene a ragione che la raccomandazione migliore, quella che potrebbe fargli ottenere con sicurezza questo posto, sarebbe la raccomandazione di V.[ostra] A.[ltezza] I.[mperiale], in quanto V.[ostra] A.[ltezza] I.[mperiale], nella sua veste di grande esperto ed esecutore, meglio di ogni altro è in grado di apprezzare il vero merito. Sua Maestà Imperiale darebbe certo più valore ad un tale attestato che a qualsiasi altro, unisco perciò la mia umile preghiera a quella del sig. D.[rechsler], ben conoscendo l’animo clemente e benigno di V.[ostra] A.[ltezza] I.[mperiale], nella speranza che l’augusto protettore e fautore di tutto ciò che è buono si adopererà volentieri anche in questo caso per quanto è in Suo potere –

Domani riceverà il mio canone insieme alla confessione dei miei peccati, consapevoli e inconsapevoli, per i quali chiederò la Sua magnanima assoluzione, purtroppo i miei occhi non mi consentono ancora di esprimere di persona a V.[ostra] A.[ltezza] I.[mperiale] i miei auguri di ogni bene.

Di Vostra Altezza Imperiale il fedelissimo e devotissimo servitore

Beethoven

Poscritto

Merita inoltre rilevare il fatto che il sig. v. D. è già da 10 anni professore non retribuito di basso continuo a Sant’Anna.

A Sua Altezza Imperiale l’arciduca Rodolfo eminentissimo cardinale ecc. ecc.

Fonte: autografo, 1 foglio doppio, 3 pagine scritte; Vienna, Gesellschaft der Musikfreunde (A 84/132).

Il sito Unheardbeethoven è a cura di Albert Willem Holsbergen e Mark Zimmer. A loro va il nostro ringraziamento.

I testi e i documenti di questa pagina sono stati riveduti da  i nostri  revisori. Chi volesse  contattare il revisore, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.