WoO 214 (già Hess 69) Allegretto in do minore per pianoforte
Allegretto
Hess 69 – Allegretto in do minore per pianoforte. L’ autografo (Beethoven Ms. 82) Inedito e si trova al Conservatorio di Parigi [ora BN.] Si tratta di un frammento [SV 234] costituito da un inizio di 73 battute e da un finale di 19 battute. Composto intorno al 1797. Forse, originariamente, era stato composto per la Sonata op. 10 n. 1.
Titolo ufficiale: WoO 214 Bagatelle (c-moll) für Klavier Widmung: -NGAVII/6 AGA-SBG IX/11 (Hess 69).
Creazione e pubblicazione: Composto alla fine del 1794 a Vienna. Revisionato nel 1822 in previsione di una eventuale pubblicazione. La prima edizione è stata pubblicata postuma nel 1965 come parte della SBG da Breitkopf & Härtel a Wiesbaden. Jos van der Zanden data l’ Allegretto WoO 214 alla fine del 1794, sulla base di uno schizzo scritta nella miscellanea “Kafka”. (Zanden/Ingharese p. 115-118). Questa modifica la datazione 1795/96 proposta da Douglas Johnson sulla base della carta utilizzata e della grafia della trascrizione dell’opera (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 141). Willy Hess, seguendo Max Unger, che utilizzò anche lui la grafia come criterio di datazione (Unger/Conservatorie pagina 110), collocò la data della creazione intorno al 1797. Il tema dell’ allegretto ricorda una melodia ungherese. Beethoven potrebbe averlo sentita dal conte Anton von Apponyi, uno dei sottoscrittori dei Trii per pianoforte op.1 nel 1795 e ordinò un quartetto d’archi a Beethoven (Zanden/Ingharese p. 122s). Anche l’amico ungherese di Beethoven Nikolaus Zmeskall potrebbe essere una possibile fonte del tema. La trascrizione di Beethoven dell’Allegretto è incompleta, mancando almeno al centro un foglio. Johann Zürcher sospettava che le ultime 19 battute scritte sul foglio 2recto non fossero un finale abbozzato, ma un’alternativa alla parte mancante (Zürcher/Beethoveniana). Questa ipotesi è stata seguita da Willy Hess (SBG IX p. 143), il quale ipotizzò inoltre che Beethoven stesso abbia probabilmente rimosso la sezione centrale per sostituirla con le misure abbozzate in seguito. Tuttavia, questa sezione centrale era sicuramente molto più lunga delle battute alternative.
Hess risolse questa discrepanza partendo dal presupposto che l’Allegretto fosse originariamente in cinque parti e che alla fine sia stato ridotto a una forma tripartita a seguito della revisione. Il fatto che la musica scritta sul foglio 2 rimanga in forma abbozzata potrebbe far supporre che sia stata in relazione al progetto di Beethoven di una collezione di bagatelle da pubblicarsi nel 1822. Nella sua richiesta di composizioni a Beethoven del 18 maggio 1822, l’editore di Lipsia Carl Friedrich Peters menzionava, tra l’altro, „Solosachen für Pianoforte (worunter auch kleinere Werke sein könten)“ (BGA 1465). Ciò potrebbe aver spinto Beethoven a mettere insieme un portfolio di circa 13 o 14 brani per pianoforte inediti, che numerò consecutivamente (vedere Op. 119). WoO 214 ebbe i numeri 3 e 9 (Cooper/Portfolio p. 211, Cooper/Process p. 265). La revisione, in cui Beethoven abbreviò il brano e concepì un nuovo finale, è probabilmente legata alla richiesta di Peters (Cooper/Portfolio p. 217). Prima esecuzione sconosciuta. Abbozzi: GB-Lbl, Add. Ms. 29801 (“Kafka”), foglio 141 recto. Facsimile e trascrizione: Kerman/ Kafka. Jos van der Zanden menziona altri due passaggi nella Miscellanea “Kafka” che sono „auffallend ähnlich“ o che „erinnern“ l’ allegretto WoO 214: foglio 140 recto e foglio 158 recto (Zanden/Ingharese p. 117 nota 16). Trascrizione dell’ opera in bella copia, battute 1-73 e le ultime 19 battute: F-Pc (in: Pn), Ms 82. Manca il foglio centrale (o un doppio foglio). Titolo: Foglio 1 recto titolo “Allegretto”, sul margine destro “N° 3”, sul margine superiore destro “N° 9”. 2 fogli; 4 pagine di testo musicale. Carta: formato orizzontale, 22,5 x 32 cm, a doppia spaziatura. Provenienza: Johann Nepomuk Kafka, Vienna. – Gabriel Charavay, Parigi (asta il 14 maggio 1881, lotto 10.8). – Charles Malherbe, Parigi. – 1912. -Dal 1964 in F-Pn. Facsimile e trascrizione: Zanden/Ingharese pp. 124-130. Un altro facsimile: Gallica. Prima edizione in SBG. Bibliografia: Cooper/Portfolio. – Zanden/ingharese. – Zürcher/Beethoveniana.
WoO 214 (Hess 69) fa parte del progetto “La ricerca diventa Arte”
Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura del pianista maestro Francesco Gussago