WoO 169 Ich küsse Sie (Io la bacio), canone
WoO 169 “Ich küsse Sie” (Io la bacio), canone per Anna Milder Hauptmann, in aggiunta alla lettera del 6 gennaio 1816, pubblicata la prima volta nel periodico Die Jahreszeiten (Le stagioni) del 13 gennaio 1853, pagg. 89-92; modernamente il canone è stato pubblicato da W. Hess nel quinto fascicolo dei Supplemente Zur GA., 1962. B. 322 – Hess 250 – KH. (WoO)169 – Thayer 201.
Il manoscritto originale si trova nella Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. La signora Milder Hauptmann era stata la valorosa interprete della parte di Leonora nel Fidelio dalle prime rappresentazioni del 1805 a quelle del 1814, che segnarono il definitivo successo dell’opera. Lo spunto del canone ripete quello dell’ouverture dell’opera. Che non si tratti di un vero canone, ma di un semplice scherzo musicale, pensano oggi Hess (Supplemente, pag. 92) e Misch. Sono sei battute con il testo seguente: “Ich küsse Sie, drücke Sie an mein Herz! Ich der Hauptmann! der Hauptmann!” (Io la bacio, la stringo al mio cuore! Io il capitano! il capitano!). Beethoven giuoca sul significato della parola “Hauptmann” (capitano) che costituisce il secondo cognome della cantante.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: Wo O 169 Ich küsse Sie Notenscherz (Rätselkanon?, C-dur) nach einem eigenen Text Widmung: — NGAXII/2 AGA- SBG V/32 (2. Auflage: 34; Hess 250)
Origine e pubblicazione: Scritto il 6 gennaio 1816 a Vienna. La prima edizione apparve postuma nel 1853 sulla rivista di Amburgo Die Jahreszeiten. Lo scherzo musicale si trova in una lettera di Beethoven (BGA 875) alla cantante Pauline Anna Milder-Hauptmann (1785-1838). Anna Milder cantò il ruolo principale di “Leonore” nelle esecuzioni di tutte e tre le versioni dell’opera di Beethoven “Fidelio” e le parti di soprano nelle accademie di Beethoven il 27 febbraio 1814 nel trio “Tremate, empi, tremate” op.116 ed infine il 29 novembre 1814 nella cantata „Der glorreiche Augenblick“ op.136. Nella primavera del 1815 Anna Milder andò a esibirsi come ospite a Berlino, dove ebbe un impiego permanente all’opera di corte nel 1816. Il “Fidelio” di Beethoven fu eseguito per la prima volta a Berlino l’11 ottobre 1815. Anna Milder assunse il ruolo di Leonore il 14 ottobre 1815 e poi lo cantò undici volte. Beethoven, che aveva sentito parlare dei suoi successi berlinesi nel “Fidelio”, le scrisse il 6 gennaio 1816, ringraziandola „daß sie meinem Fidelio so getreu geblieben sind“ e chiedendole di vedere il barone Friedrich Heinrich Karl de la Motte Fouque per affrontare un libretto per un’ opera, volendola musicare „ausschließlich für das Berliner Theater“. Beethoven chiude il testo vero e proprio della lettera con le parole „wie es auch sey, alles um sie her, darf sich nur Nebeln! mann nennen, ich allein nur führe mit recht den ehre[r]bietigen Namen Hauptmann“. Il canone annotato alla fine della lettera ha anche una nota corrispondente: „(fort mit allen [gestrichen: Nebenmännern] übrigen falschen Hauptmännern)“.
L’identificazione fatta da Kinsky/Halm come un „zweistimmiger Rätselkanon in der Oberquinte“, tratta da Hugo Riemann (TDR III p. 536f), è stata seriamente messa in discussione da Ludwig Misch. Misch sostiene che una soluzione a canone sia impossibile: „Man braucht hinter einem solchen Einfall eines launigen Augenblicks keine Geheimnisse zu wittern […] und darf das Sätzchen wohl aus der Liste der Kanons streichen“ . Al contrario Willy Hess offre due ulteriori tentativi di soluzione come canoni enigmatici (SBG V, 2a edizione, p. 96). Rudolf Klein sentenzia: „Die gewaltsamen Lösungsversuche, die mit dem unklar überlieferten Text angestellt wurden, haben zu keinem brauchbaren Ergebnis geführt.“ (Klein/Kanons pagina 50.)
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
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