WoO 167 Brauchle – Linke, canone
WoO 167 Brauchle – Linke, canone per il compositore dilettante F.S. Brauchle ed il violoncellista J. Linke, estate 1815, pubblicato per la prima volta nel catalogo Thayer e modernamente da Willy Hess nel quinto fascicolo dei Supplemente zur GA, 1962. Hess 249, – KH (WoO) 165 – Thayer 263 (pagina 196).
Titolo ufficale: WoO 167 Brauchle, Linke Kanon (C-dur) nach einem eigenen Text Widmung: – NGAXII/2 AGA- SBG V/31 (2. Auflage: 33; Hess 249)
Origine e pubblicazione: una determinazione esatta della data di origine non è possibile, la menzione di Joseph Xaver Brauchle e Joseph Linke indica l’anno 1815. La prima edizione apparve postuma nel 1865 nell’elenco cronologico di Alexander W. Thayer. (vedi Header)
Joseph Xaver Brauchle (1783-1838) fu educatore, insegnante di musica, compositore, tutore e segretario di Anna Maria Contessa Erdödy (vedi anche Op. 70, sulla dedica). Nel 1815 in particolare Beethoven ebbe un’intensa corrispondenza con lui e la contessa. Il violoncellista e compositore Joseph Linke (1783-1837) era un membro del Rasumowsky Quartet e dal 1823 membro del Quartetto Schuppanzigh. Trascorse l’estate del 1815 con la contessa Erdödy nella sua tenuta a Jedlesee e all’inizio del 1816 andò con lei al castello di Paucovec in Croazia. Nella primavera del 1815 Beethoven si rivolse a Linke con domande tecniche su una composizione per violoncello (BGA 800), forse riguardanti le sonate op.102, che furono composte nel 1815 e forse destinate a lui. Nella notazione autografa di una riga, gli ingressi sono annotati ai m.1 e 5. In effetti il canone può anche essere eseguito a quattro parti (Klein/Kanons p. 14, SBGV/31). Schizzi non documentati. Autografo: D-B, Mus. SM. autogr. Beethoven Landsberg 3. 8 battute, sugli ultimi 3 righi è riportata una melodia in re maggiore non autografa.
Titolo: capotesta destro “Canon v. Beethoven”. Misura: un foglio; Testo al recto, bianco al verso. Carta: formato verticale, 19×13 cm, 10 righe. Provenienza: Ludwig Landsberg. – Acquisito nel 1862. Facsimile: SBB. Descrizione: Bartlitz/Catalogo p.41. Prima Edizione 1865. “Canone v. Beethoven”, in: Thayer/1865 p.196 addendum al n.263.
Il Landsberg 3 probabilmente prima faceva parte di un Taschenbuch – quei libretti tascabili che Beethoven usava portarsi dietro nelle sue passeggiate e dove annotava alcuni spunti musicali – ma, in effetti, contiene soltanto un foglio in formato verticale di soli 10 righi con i pentagrammi tirati a mano col pennino a 5 punte.
Nella prima pagina (recto) troviamo il Canone scritto a penna in bella calligrafia e senza cancellature (alcune correzioni sono state fatte a matita in un secondo tempo). Insieme al canone, negli ultimi 3 righi, troviamo una melodia in re maggiore anche questa in 2/4 e anche questa scritta a penna in bella calligrafia senza cancellature. La seconda pagina (verso) è vuota.
Secondo R. Klein “Joseph Xaver Brauchle, als Erzieher (“Magister”) der Kinder der Gräfin Erdödy eine Standesperson, betätigte sich auch als Komponist; Joseph Linke seinerseits war als Cellist Berufsmusiker und gehörte dem Privatquartett des Fürsten Rasumowsky an, als dessen Palais in der Silvernacht 1814 abbrannte, wurde er zwar nicht brotlos, da der Fürst den Mitgliedern seines Quartetts eine lebenslängliche Pension aussetzte, fand aber nunmehr in der Appartements der Gräfin – in der Krugerstraße – logiert hatte und ihr trotz eines Streites, der ihn zum Ausziehen bewog, in Freundschaft verbunden bleib, hatte speziell in Sommer 1815 wieder enge Beziehungen zu ihr und ihrem Personal. Die Gräfin wohnte damals in ihrem Sommerhaus in Jedlesee, das heute noch zum Teil erhalten ist (XXI. Jeneweingasse 17). Der in einem Berliner Autograph erhaltene Kanon über die Namen ihrer Angestellten ist mit dem Ort und der Zeit in Zusammenhang zu bringen.
Der Kanon weist im Original nur zwei Einsatzzeichen (Takt 1 und 5) auf, ist aber ohne weiteres vierstimmig korrekt auszuführen.”
[Joseph Xaver Brauchle, in quanto educatore (“Magister”) dei figli della contessa Erdödy, era anche una persona di rango; fu anche compositore; da parte sua, Joseph Linke era un musicista professionista e, come violoncellista, apparteneva al quartetto privato del principe Rasumowsky. Quando nel Capodanno del 1814 il suo palazzo andò a fuoco Linke non rimase disoccupato, poiché il principe offrì ai membri del suo quartetto una pensione per tutta la vita, ma da allora si ritrovò a soggiornare negli appartamenti della contessa – in Krugerstrasse – e nonostante una lite, che lo convinse a trasferirsi, le rimase amico ed ebbe di nuovo stretti rapporti con lei e il suo staff, soprattutto nell’estate del 1815. A quel tempo la contessa abitava nella sua casa estiva a Jedlesee, parte della quale si conserva ancora oggi (XXI. Jeneweingasse 17). Il canone dei nomi dei propri dipendenti è custodito in un autografo berlinese può riferirsi a quel periodo e a quel luogo. Nell’originale, il canone ha solo due segni di entrata (misure 1 e 5), ma può essere facilmente eseguito correttamente anche in quattro parti.] Questo canone è stato inserito anche nel catalogo Hess come Hess 249 e in Quello Biamonti come Biamonti 610.
BIBLIOGRAFIA
Rudolf Klein . Beethoven Saemtliche Kanons
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