WoO 163 Kurz ist der Schmerz (Breve è il dolore), canone
WoO 163. Kurz ist der Schmerz (Breve è il dolore), canone, 23 novembre 1813, pubblicato a Lipsia nel sedicesimo fascicolo della Sammlung von Musik-Stücken alter und neuer Zeit als Zulage zur neuen Zeitschrift für Musik, 1841. GA. Numero 256/3/a (serie 23, pagina 179/f) Bruers 206 KH (WoO) 163 – L.IV, pagina 352/y – Nottebohm, pagina 162/3 – Thayer 179.
Il manoscritto originale faceva parte dell’album (ora perduto) del direttore della musica dell’Università di Halle, Johann Friederich Naue, che era andato a fare visita a Beethoven. Abbozzi comunicati da Nottebohm (II, pagina 120), altri nella Biblioteca del Conservatorio di Parigi.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: WoO 163 Kurz ist der Schmerz Kanon (Fassung 1813, f-moll) nach Worten von Friedrich von Schiller Widmung: – NGA XII/2 AGA 256/3a = Serie 23/S. 179f
Sviluppo e pubblicazione: canone scritto il 23 novembre 1813. La prima edizione fu pubblicata assieme a un facsimile del manoscritto come supplemento nel “Dr. Johann Severin Vaters Jahrbuch […] für das Jahr 1828“ della casa editrice Renger di Halle. Il canone fu scritto in un „Taschenbuch“ di Johann Friedrich Naues (1787-1858). Naue era uno studente di Daniel Gottlob Turk e dal 1813 suo successore come direttore musicale universitario di Halle e fondatore della Singakademie. Descrisse le circostanze della creazione del canone in una lettera a Heinrich Carl Breidenstein il 17 agosto 1845: “Auf meiner Reise nach Italien hielt ich mich längere Zeit in Wien auf und hatte dort die Freude, fast täglich mit unserm hochberühmten Beethoven umzugehen. Bei meiner Abreise hatte er die Güte mir ein kleines Taschenbuch zu schenken, mit der Bemerkung, daß ich auf meinen Reisen nach Italien die berühmtesten Musiker möchte hierin schreiben laßen. Er selbst aber componirte einen Canon über Schillers Worte: ,Kurz ist der Schmerz, und ewig ist die Freude’ und schrieb diesen Canon eigenhändig in das Souvenir, ich habe nun zwar in Italien manchen großen Mann kennen lernen [können], jedoch keinen der mir werthvoll genug erschienen wäre, um ihn neben Beethoven stellen zu können, und so befindet sich denn nur die erwähnte Beethovensche Handschrift darin.“ Naue si rivolse a Breidenstein per vendere l’autografo. Non è noto se ciò sia riuscito. Non è inoltre noto quando il foglio è stato separato dal „Taschenbuch“ descritto dal Naue. Testo: Friedrich von Schiller (1759-1805), „Die Jungfrau von Orleans“. Beethoven compose un altro canone sullo stesso tsto (Woo 166) nel marzo 1815 (per Louis Spohr).
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
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