WoO 145 Das Geheimnis – (II segreto): Wo blüht das Blümchen, das nie verblüht? (Dove sboccia il fiorellino che non appassisce mai?), per voce e pianoforte
Inning vorgetragen und nicht schleppend
WoO 145 – Das Geheimnis – (II segreto): “Wo blüht das Blümchen, das nie verblüht?” (Dove sboccia il fiorellino che non appassisce mai?), per voce e pianoforte, 1815, pubblicato a Bonn, Simrock, principio 1817, con il titolo aggiunto: Liebe und Warheit (Amore e verità). GA. n. 245 (serie 23/32) – Boett. XI/1 – B. 250 – KH. (Wo0)145 – L. IV, p. 347/A – N. p. 184 – T. 203.
Del manoscritto originale, offerto prima da Beethoven a Fanny Giannatasio del Rio e poi da lui stesso richiestole e passato all’editore Simrock per la stampa, non si hanno ulteriori notizie. Abbozzi si trovano nella raccolta Kock, quaderno Miller. II testo è di Ignazio H. C. von Weissenberg, vescovo di Costanza. Due strofe con la stessa melodia semplice, ma di un fraseggio sillabato non privo di originalità. Il testo:
Das Geheimnis – (Liebe und Wahrheit)
Ignaz Heinrich Carl von Wessenberg
Wo blüht das Blümchen, das nie verblüht?
Wo strahlt das Sternlein, das ewig glüht?
Dein Mund, o Muse! dein heit’ger Mund
Tu mir das Blümchen und Sternlein kund.
Verkünden kann es dir nicht mein Mund,
Macht es dein Innerstes dir nicht kund.
Im Innersten glühet und blüht es zart
Wohl jedem, der es getreu bewahrt!
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: WoO 145 Das Geheimnis (Liebe und Wahrheit) Lied (G-dur) nach einem Gedicht von Ignaz Heinrich Carl Freiherr von Wessenberg für Singstimme und Klavier Widmung: — NGA XII/1 Nr. 60 AGA 245 = Serie 23/32
Origine e pubblicazione: Composto nel 1815. Le edizioni originali apparvero nel 1816: a febbraio come supplemento musicale alla Wiener Moden-Zeitung, a dicembre presso Simrock a Bonn e Colonia. La posizione degli schizzi per WoO 145 nel quaderno detto “Scheide” indica che la canzone fu composta tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno del 1815. Tra il 1816 e il 1820 apparvero per la prima volta quattro canzoni di Beethoven sulla Wiener Moden-Zeitung. Nella primavera del 1823 la casa editrice Sauer & Leidesdorf a Vienna organizzò un’edizione di queste quattro canzoni in libretto: „Vier deutsche Gedichte […]“ Ciò avveniva con il consenso del compositore, che scriveva a Carl Friedrich Peters a Lipsia il 20 dicembre 1822: „Leidesdorfer [!] bath mich nur eine Schenkung von den Liedern der Modenzeitung ihm zu bestätigen, welche ich zwar eigentl. nur für H[aslinger?] machte; allein es ist mir unmögl. in allen Fällen nach per centen zu handeln“ (BGA 1516). L’edizione apparve con il numero d’opera 113, che però era già stato assegnato nel febbraio 1823 per l’ouverture delle „Ruinen von Athen“. Per questa seconda assegnazione, probabilmente accidentale, di “Op. 113” il Lied non fu incluso nel “Catalogue des Oeuvres” di Artaria (1837, op. 106). Già alla fine del settembre 1816 il figlio di Nikolaus Simrock, Peter Joseph, aveva acquisito i due canti WoO 140 e 145 assieme all’op. 102. Furono immediatamente pubblicati da Simrock e pubblicizzati sulla Kölnische Zeitung il 15 dicembre 1816. Secondo un’annotazione del diario del 29 settembre 1816, Fanny Giannattasio del Rio ricevette in regalo l’autografo della canzone da Beethoven: „Gestern Abends war […] Beethoven bei uns und brachte einen jungen Menschen seinen Landsmann [Peter loseph Simrock], Wegen seinem Lied, das ich ihm leihen mußte, sagte er auch er müsse es mir wohl bald wieder bringen (da ich ihn darum bat) schon meiner Liebe zur Wahrheit wegen; es war: das Geheimniß, Liebe und Wahrheit, von Winterberg [Wessenberg] “. Testo: Ignaz Heinrich Carl Freiherr von Wessenberg (1774-1860); la poesia non si trova in nessuna delle edizioni conosciute delle poesie di Wessenberg. È possibile che Beethoven abbia ricevuto il testo inedito dall’editore della Wiener Moden-Zeitung, Johann Schickh, per metterlo in musica. Prima esecuzione sconosciuta.
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
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