WoO 143 Des Kriegers Abschied (Addio del guerriero): Ich zieh’ ins Feld von Lieb entbrannt, doch scheid ich ohne Tränen (Vado al campo e ardo d’amore, ma parto senza lagrime) Lied per voce e pianoforte
Entschlossen
WoO 143 – Des Kriegers Abschied (Addio del guerriero): “Ich zieh’ ins Feld von Lieb entbrannt, doch scheid ich ohne Tränen” (Vado al campo e ardo d’amore, ma parto senza lagrime), 1814, pubblicato a Vienna, Mechetti, giugno 1815. GA. n. 240 (serie 23/26) – Boett. X/4 – B. 245 – KH. (WoO)143 – L. IV, p. 346a2 – N. p. 182 – T.194.
Il manoscritto originale è sconosciuto. Gli abbozzi, comunicati da Nottebohm, si trovano nel quaderno di cui al Biamonti 586. Il testo poetico, di Christ. Ludwig Reissig, consta di quattro strofe, tutte sulla stessa musica, molto semplice, sia nel canto che nella parte pianistica.
Ich zieh’ in’s Feld, von Lieb’ entbrannt,
Doch scheid’ ich ohne Tränen;
Mein Arm gehört dem Vaterland,
Mein Herz der holden Schönen;
Denn zärtlich muß der wahre Held
Stets für ein Liebchen brennen,
Und doch für’s Vaterland im Feld
Entschlossen sterben können.
Ich kämpfte nie, ein Ordensband
Zum Preise zu erlangen,
O Liebe, nur von deiner Hand
Wünscht’ ich ihn zu empfangen;
Laß’ eines deutschen Mädchens Hand
Mein Siegerleben krönen,
Mein Arm gehört dem Vaterland,
Mein Herz der holden Schönen!
Denk’ ich im Kampfe liebewarm
Daheim an meine Holde,
Dann möcht ich seh’n, wer diesem Arm
Sich widersetzen wollte;
Denn welch ein Lohn! wird Liebchens Hand
Mein Siegerleben krönen,
Mein Arm gehört dem Vaterland,
Mein Herz der holden Schönen!
Leb’ wohl, mein Liebchen, Ehr und Pflicht
Ruft jetzt die deutschen Krieger,
Leb’ wohl, leb’ wohl und weine nicht,
Ich kehre heim als Sieger;
Und fall’ ich durch des Gegners Hand,
Dann soll mein Ruf noch tönen:
Mein Arm gehört dem Vaterland,
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: WoO 143 Des Kriegers Abschied Lied (Es-dur) nach einem Gedicht von Christian Ludwig Reissig für Singstimme und Klavier Widmung: – NGA XII/1 Nr. 57 AGA 240 = Serie 23/26
Creazione e pubblicazione: Lied composto alla fine del 1814. L’edizione originale fu pubblicata nel giugno 1815 da Mechetti a Vienna. Le bozze delle melodie per WoO 143 si trovano nel taccuino denominato “Mendelssohn 6” dopo ampi abbozzi per la cantata op.136, redatte tra la fine di settembre e la fine di novembre 1814. Sono circondati da abbozzi per la Polonaise op.89, che Beethoven presentò alla zarina russa nel dicembre 1814 o gennaio 1815 (vedere op.89). La prima edizione della canzone fu pubblicata da Mechetti a Vienna nel giugno 1815 in una raccolta di sei composizioni dedicate a Caroline von Bernath dal paroliere Christian Ludwig Reissig. È probabilmente la figlia di Johann Nepomuk von Bernath, al quale Reissig dedicò la sua edizione de “Der Jüngling in der Ferne”, pubblicata da Artaria a Vienna nel giugno 1816 (vedere WoO 138). L’edizione di Mechetti è elencata in questo modo: „6 deutsche Gedichte componiert von Gyrowetz, Hummel, Gelinek, Beethoven etc. Wien, Mechetti 50 Xr.“ Beethoven potrebbe aver ricevuto la poesia scritta a mano da Reissig, poiché essa, come il “Lied aus der Ferne” WoO 137, apparve solo nel 1815 nella terza edizione della raccolta di poesie di Reissig “Blümchen der Einlose”. Prima esecuzione sconosciuta.
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
Per gentile concessione della BH – Beethoven Haus Bonn
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