WoO 106 Lobkowitz-Kantate (Cantata a Lobkowitz Es lebe, unser teurer Fürst! Viva il nostro caro principe!), per soprano e coro misto a tre voci (due in chiave di violino e una in chiave di basso) con accompagnamento di pianoforte
Allegro ma non troppo
WoO 106 – Lobkowitz-Kantate (Cantata a Lobkowitz “Es lebe, unser teurer Fürst!” (Viva il nostro caro principe!), per soprano e coro misto a tre voci (due in chiave di violino e una in chiave di basso) con accompagnamento di pianoforte, 12 aprile 1823, pubblicata la prima volta da Nohl in Neue Briefe Beethovens, 1867, n. 255, pagine 221-228. GA. n. 274 (serie 25/11) – B. 199 – KH.(WoO)106 – T. 208.
Si ignora dove sia attualmente il manoscritto originale. Questa breve composizione fu scritta per il compleanno del principe Ferdinand Lobkowitz, figlio del principe Franz Joseph (il noto amico e protettore di Beethoven, morto nel 1816). È una pagina d’occasione su parole dello stesso Beethoven. Ad un acclamante Allegro non troppo introduttivo: “Es lebe unser tetirer Fürst!” (Viva il nostro caro principe!) intonato dal soprano e ripetuto dal coro, segue un Adagio assai del soprano, in lode del festeggiato. Poi torna il Tempo primo con le stesse parole dell’inizio, per concludere con una più larga partecipazione del coro.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: WoO 106 Es lebe unser teurer Fürst Kantate (Es-dur) nach einem eigenen Text für Solostimme, Chor und Klavier Widmung: — NGA XII/1 Nr. 93 AGA 274 = Serie 25/11 Beiname: Lobkowitz-Kantate (nach dem Entstehungsanlass)
Origine e pubblicazione: Cantata composta probabilmente il 12 aprile 1822. La prima edizione della partitura fu pubblicata postuma nella nuova edizione letterale di Ludwig Nohl del 1867. Beethoven compose la piccola cantata in onore del principe Ferdinand Joseph Johann Lobkowitz, figlio del mecenate di Beethoven, il principe Franz Joseph Maximilian Lobkowitz, e di sua moglie Karoline. Secondo una dichiarazione del consigliere privato di Lobkowitz Karl Peters (1782-1849), cui Beethoven consegnò il manoscritto autografo, la cantata fu scritta „da er bei einem Besuche bei uns von dem nahen Geburtstagsfeste des Fürsten hörte. ,Und machen Sie da keine Festlichkeit? fragte er mich. Was ich mit ,Nein‘ beantwortete. ,Nein, das geht nicht,“ sagte er, ,da will ich Ihnen schnell eine Cantate schreiben, die Sie ihm singen sollen.’ Zum letzteren kam es nicht mehr.“ Su una copia che Alexander W. Thayer ricevette da Edmund Schebek, ma oggi non più rintracciabile, si fa riferimento all’anno 1822 come data di origine. Il 13 aprile 1822 era il 25° compleanno del principe. Sarebbe quindi ipotizzabile, come sospetta Helga Lühning, che la cantata sia effettivamente nata in quel momento, contrariamente alla datazione delle copie. Prima esecuzione sconosciuta.
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