WoO 105 Hochzeitslied (Canzone di nozze): Auf, Freunde, singt dem Gott der Ehen! (Su, amici, cantate al dio delle nozze!), per soprano, coro a una voce e pianoforte
WoO 105 -Hochzeitslied (Canzone di nozze): “Auf, Freunde, singt dem Gott der Ehen!” (Su, amici, cantate al dio delle nozze!), per soprano, coro a una voce e pianoforte, 14 gennaio 1819, pubblicata la prima volta a Lipsia, nell’annuario Der Bär, di Breitkopf e Härtel, 1927. Boett. XIII/2 – B. 288 – H. 125 – KH. (WoO) 105 – T. 219 (pp. 137 e 195).
L’originale si trova nella Hessische Landesbibliothek di Darmstadt. Si tratta di una piccola composizione, su testo di A. J. Stein, scritta da Beethoven per le nozze di Nanni Giannatasio del Rio. Due strofe cantate dalla voce solista, seguite da una terza del coro. Nel Royal College of Music di Londra si conserva l’autografo di un’altra redazione in la maggiore per basso, coro misto e pianoforte (H. 124). Essa è stata ivi pubblicata (E wer e Co., fine gennaio 1858) contesto diverso in lingua inglese di John Oxenford ed il titolo: “The wedding song” (Il canto nuziale) in occasione delle nozze della principessa Vittoria. Pubblicazione moderna di tutte e due le redazioni è quella curata da W. Hess nel quinto fascicolo dei Supplemente zur GA., 1962.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: WoO 105 Auf, Freunde, singt dem Gott der Ehen Hochzeitslied (1. Fassung C-dur, 2. Fassung A-dur) nach einem Text von Anton Joseph Stein für Solostimme, Chor und Klavier Widmung: — NGA XII/1 Nr. 90-91 AGA – SBG V/20-21 (2. Auflage: 21-22; Hess 124-125)
Origine e pubblicazione: Secondo la data scritta dallo stesso Beethoven, la partitura autografa della prima versione fu trascritta il 14 gennaio 1819 a Vienna. La seconda versione fu realizzata prima del 6 febbraio, il giorno del matrimonio. Le prime edizioni di entrambe le versioni apparvero postume: la prima versione nel 1927 nell’annuario “Der Bär”; la seconda già nel 1858, ma con testo inglese, presso Ewer & Co. a Londra. Gaetano Giannattasio del Rio, direttore di un istituto scolastico viennese, frequentato a lungo anche dal nipote di Beethoven, Carl, commissionò la composizione a Beethoven per il matrimonio della figlia Maria Anna (detta Nanni) con Leopold von Schmerling il 6 febbraio 1819 . Le due versioni differiscono, tra l’altro, nella tonalità (do maggiore e la maggiore) e nella scrittura corale (ritornello corale all’unisono o a quattro voci). Le revisioni sono probabilmente dovute al fatto che la fusione esatta fu determinata solo dopo il completamento della prima versione.
Testo: Anton Joseph Stein (1759-1844), professore di letteratura latina e filologia greca all’Università di Vienna. Secondo Fanny Giannattasio del Rio, suo padre disse a Stein „wie er das Gedicht wünsche“ . È sopravvissuta solo la prima strofa, che fu messa in musica, ma le informazioni di Beethoven nelle partiture autografe indicano almeno quattro strofe. Prima rappresentazione il 6 febbraio 1819 in occasione del matrimonio di Maria Anna Giannattasio del Rio e Leopold von Schmerling. La figlia Anna Pessiak Schmerling riferì dell’esecuzione di questa composizione in due lettere ad Alexander W. Thayer datate 20 marzo 1881 e 30 marzo 1887: „Als sie [die Braut] nämlich von der Trauung heimkehrte, hörte sie eine schöne Männerstimme, darauf ein Männerquartett mit Clavierbegleitung. Es war ein Hochzeitslied, welches Beethoven zu dieser Gelegenheit componiert hatte. Die Mitwirkenden, wie auch Beethoven selbst waren in einer Ecke des Zimmers versteckt. Als sie geendet hatten, traten sie alle aus dem Versteck hervor und Beethoven überreichte ihr das Manuscript des Hochzeitsliedes. Der Text dazu war von einem Freunde meines Großvaters, Professor Stein, ein in damaliger Zeit berühmter Gelehrter.“
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
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