WoO 99 Numero 13 Quella cetra ah pur sei

Di questo canto abbiamo 3 versioni differenti che possiamo trovare nel manoscritto A69 degli Amici della Musica di Vienna, fogli 1verso e 2recto-verso; in queste 3 pagine si trova lo studio beethoveniano per le melodie del soprano. Invece nel volume Artaria 166, pagine 39-41 e 13-14 che si trova a Berlino nella Biblioteca di Stato troviamo le armonizzazioni per Terzetto (1) e Quartetto (2). Anche se gli studi sono molto pasticciati non sembra che ci siano correzioni da parte di Salieri. Nel testo troviamo anche qui le legature poste sopra alle vocali contigue così da ricordarsi che queste devono essere cantate su un’unica nota (sinalefe) Il primo Terzetto armonizzato, che seguendo la denominazione della Beethovenhaus abbiamo chiamato “a”, si trova alla pagina 39 del manoscritto di Berlino con il classico segno beethoveniano “Vi- de” che rimanda per il finale alla pagina 42; in mezzo, pagine 40-41, troviamo invece il primo Quartetto.
Queste pagine costituiscono la Sezione VII del manoscritto Artaria 166 che è formato da un solo bifoglio. Di questa serie di canti solo il Quartetto in Sol maggiore è stato riportato nel Manoscritto Artaria 166b con l’accompagnamento di pianoforte ad opera di Benedict Randartinger.

WoO 99 n.13a Terzetto: Si trova alle pagine 39 e 42 dell’Artaria 166 ed è stato catalogato dalla Beethovenhaus come versione A. Scritto in tonalità di la maggiore è un terzetto per Soprano, Tenore e Basso. La melodia del Soprano ricalca in alcune misure, soprattutto della parte centrale, quella che troviamo nella versione preparatoria del manoscritto A69. L’accentazione del testo non è stata rispettata. Come negli altri canti precedenti anche qui troviamo il segno di legatura sopra le vocali contigue ma di parole diverse (“sinalefe”). Probabilmente Beethoven ha scritto questo esercizio contemporaneamente al Quartetto, oppure ha scritto il terzetto usando il bifoglio aperto alle pagine 1 e 4, infatti in fondo alla pagina troviamo il classico rimando beethoveniano “Vi=” che porta all’inizio di pagina 42 (“=de”) dove troviamo le 5 misure conclusive. Non troviamo correzioni di Salieri il che fa supporre che questo canto non gli sia stato presentato.
Da notare lo scambio di testo effettuato da Beethoven alle parole iniziali “tu” e “pur”

Artaria 166 a pagina 39 rigo 4

WoO 99 n.13b Quartetto (versione in Fa maggiore): Questo esercizio è stato catalogato alla Beethovenhaus come la versione B. La melodia riprende alcune misure dello studio dell’A 69 ma diverse altre sono state cambiate e se ne trova traccia nella versione cancellata. Come negli altri canti precedenti nel Quartetto alle pagine 40-41 dell’Artaria 166, ritroviamo le legature sopra le vocali vicine ma di parole diverse (“sinalefe”) come a ricordarsi che queste devono essere cantate con una sola nota; le accentazioni sono rispettate.
La melodia ricalca, almeno fino alla metà del brano, quella che troviamo nel manoscritto A69. Nel levare di misura 1 nel Soprano la seconda nota non può essere un “sol” come sembrerebbe dal manoscritto, ma deve per forza essere un “fa” in quanto nota di armonia di tonica. A misura 7 nella parte del Soprano Julia Ronge scrive un “la bequadro”; in effetti Beethoven scrive “si bequadro”. Nella penultima misura Willy Hess, nella sua trascrizione che si trova nel I Volume dei Supplemente zur Gesamtausgabe, alla parte del Tenore scrive la serie di semicrome “ re sib la fa sol sib” mentre invece le note che troviamo nel manoscritto beethoveniano dovrebbero essere “sib sol la fa sol sib”. (manoscritto Artaria 166 pagina 41 rigo 3) e Versione Willy Hess

Non si trovano correzioni di Salieri; probabilmente nemmeno questo esercizio è stato presentato a Salieri. WoO 99 n.13b Quartetto (versione in sol maggiore) Questo Canto è più maturo rispetto agli altri due; sembrerebbe che sia stato composto in un periodo successivo come se Salieri avesse riassegnato al suo allievo il testo in una fase finale delle loro lezioni. In effetti questa versione in sol maggiore è stata scritta non contigua alle altre due ma su un foglio separato che ritroviamo nel Manoscritto alle pagine 13-14 e che abbiamo individuato come la Sezione 3 completa.
Anche la mancanza di correzioni da parte di Salieri potrebbe indicare che questo sia stato visionato dal Maestro ma che non gli abbia trovato errori di sorta. Come ormai d’abitudine anche qui troviamo le legature sopra le vocali vicine (sinalefe) tranne che nei punti dove Beethoven volutamente separa le parole A misura 7 nella parte del Tenore al do il # è sottinteso. Stessa cosa a misura 14 nella parte del Basso. A misura 8 la penultima croma potrebbe essere controversa in quanto nel manoscritto non si capisce bene se sia un sol oppure un fa. Julia Ronge propende per un sol mentre Willy Hess per un fa; io, basandomi sull’armonia, propendo per il fa come scrive Hess. Misura 8 – Versione monascritto Versione J. Ronge Versione W. Hess Nella prima metà della misura 15, nella parte del Basso, Julia Ronge scrive 2 fa di semiminima; noi concordiamo invece con la versione di Willy Hess che indica il passaggio sol-fa di semiminima. Misura 15

WoO 99 n.13b Quartetto (versione in sol maggiore)
Questo Canto è più maturo rispetto agli altri due; sembrerebbe che sia stato composto in un periodo successivo come se Salieri avesse riassegnato al suo allievo il testo in una fase finale delle loro lezioni. In effetti questa versione in sol maggiore è stata scritta non contigua alle altre due ma su un foglio separato che ritroviamo nel Manoscritto alle pagine 13-14 e che abbiamo individuato come la Sezione 3 completa.
Anche la mancanza di correzioni da parte di Salieri potrebbe indicare che questo sia stato visionato dal Maestro ma che non gli abbia trovato errori di sorta. Come ormai d’abitudine anche qui troviamo le legature sopra le vocali vicine (sinalefe) tranne che nei punti dove Beethoven volutamente separa le parole A misura 7 nella parte del Tenore al do il # è sottinteso. Stessa cosa a misura 14 nella parte del Basso. A misura 8 la penultima croma potrebbe essere controversa in quanto nel manoscritto non si capisce bene se sia un sol oppure un fa. Julia Ronge propende per un sol mentre Willy Hess per un fa; io, basandomi sull’armonia, propendo per il fa come scrive Hess.

Misura 8 – Versione manoscritto

Versione J. Ronge

Versione W. Hess

Nella prima metà della misura 15, nella parte del Basso, Julia Ronge scrive 2 fa di semiminima; noi concordiamo invece con la versione di Willy Hess che indica il passaggio sol-fa di semiminima.

Versione J. Ronge

Manoscritto

Versione Willy Hess

A misura 17 Julia Ronge indica nella prima metà della misura, in tutte le parti, la figurazione semiminima-croma; la versione corretta è invece di 2 semiminime.

misura 17 – Versione Ronge

misura 17 – Versione Manoscritto

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