WoO 42 Sechs deutsche Tänze (Allemande nella prima edizione), per pianoforte e violino
“Deutsche für die zwei Comtessen Thun um andern Leuten darnach auf dem Kopfe zu tanzen, und dabey zu denken an ihren sie verehrenden Ludwig von Beethowen (sic!) Prag 1796.”
WoO 42 Allemande (6), per pianoforte e violino, 1795 – 1796, pubblicate a Vienna, Maisch, luglio 1814. GA. n. 308 (serie 25/45) – B. 171 – KH. (WoO)42 L. IV, Pagine 343/8 P. 59, Thayer 184 Biamonti 112.
“Six Allemandes pour le Pianoforte avec accompagnement d’un violon” dice testualmente il titolo dell’edizione originale, dichiarando, anche in tal modo, il carattere complementare della parte di violino, come in altre opere precedenti: ad esempio nelle Variazioni su “Se vuol ballare” di Mozart WoO 41. Il manoscritto originale è perduto. Abbozzi della prima e terza Allemanda si trovano in un foglio ricordato da Nottebohm contenente anche qualche passo dell’aria “Ah, perfido!” ed altri appunti che hanno somiglianza con elementi tematici del primo tempo del Quartetto in si bemolle maggiore op. 18 n. 6; ancor più, soggiungiamo, con la Sonatina per mandolino e pianoforte in do maggiore. Sono piccoli pezzi senza pretesa. Nella Allegra riunione di contadini della Sinfonia pastorale si può trovare qualche traccia del primo e dell’ultimo.
Nella parte manoscritta che ci è pervenuta nel primo ritornello della I Deutsche Tanz manca una battuta intera, la V misura che è la ripetizione di quella iniziale
Nel II ritornello del Trio del III Deutsche – misura 4 – mano destra del pianoforte, nell’ultimo movimento troviamo un re nel manoscritto ; sicuramente è un errore in quanto dovrebbe essere un do come all’inizio del ritornello.
Una pagina di frontespizio e 6 fogli pentagrammati in oblungo. Il nome in dedica potrebbe riferirsi alla contessa Marie Wilhelmine Thun – Hohestein, nata contessa Urfeld (1744-1800), moglie di Franz Joseph, Conte Thun-Hohenstein; la seconda “Contessina” potrebbe essere sua sorella Maria Elisabeth (1747-1791) moglie del conte Georg Christian Waldstein. Le tre figlie del Conte , in relazione amichevole con Beethoven, erano state tutte sposate da molto tempo.
La maggiore, Elisabetta, era sposata al console russo Principe Rasumosky sin dal 1788; la seconda, Maria Christiana, fu sposa del Principe Karl Lichnovsky; la terza, Karoline, fu coniuge, dal 1793, di Richard I Mead, secondo conte di Clanwilliam, poi Lord Guilford, statista irlandese.
Beethoven quindi non l’avrebbe mai chiamate con l’appellativo “Contessine”. La madre era una delle donne più belle della società viennese negli ultimi due decenni del XVIII secolo. Fräulein von Kissow (più tardi Frau v. Bernard), presente nei ricordi di Beethoven, viene ricordata come “una donna molto eccentrica”. Molto legata a Mozart, su di lei lo scrittore Wurzbach (volume 45 pagina 23) cita 2 giudizi entusiasti di due turisti inglesi Wraxall e Swinburne, che andarono a renderle visita. Le figlie furono famose per la loro bellezza, dipinta dal pittore Füger.
Sebbene sopravvissuto solo in copia, questo manoscritto è importante per la ricerca Beethoveniana, anche per la particolare forma della dedica, che fornisce un nuovo punto di vista nella relazione amicale tra Beethoven e i Thun.
WoO 42 – Deutsche per Violino e Piano – Manoscritto (Fischhof foglio 43-v)
Friedrich Heinrich Füger – Die Gräfinnen Elisabeth, Christiane und Marie Karoline von Thun – 2144 – Österreichische Galerie Belvedere
Origine e pubblicazione: composta tra il febbraio e l’ aprile 1796 a Praga. L’edizione originale fu pubblicata da Maisch a Vienna nel luglio 1814. Beethoven scrisse le Sechs deutschen Tänze “Sei balli tedeschi” a Praga durante un tour di concerti, che lo portò anche a Dresda, Lipsia e Berlino, per „Die zwei Comtessen Thun um anderen Leuten darnach auf dem Kopfe zu tanzen“ (vedere Johnson / Tour 1796 pagina 26). Non è chiaro a quale dei tanti rami della nobile famiglia Thun si potesse riferire una tale dedica, poiché all’ epoca la contessa Wilhelmine von Thun aveva più di 60 anni e le sue figlie – già tutte sposate – avevano acquisito i cognomi maritali, (una figlia, Maria Christiane, era la moglie del principe Lichnowsky, con la quale Beethoven aveva viaggiato insieme a Praga). Molto si potrebbe congetturare circa questa dedica eterodossa ed umoristica, sopravvissuta sulla copia di mano di oscuro copista . Forse era da intendersi per una giovane Thun di terza generazione (Johnson / Fischhof vol. 1 p. 417). Notevole notare che nell’ elenco dei sottoscrittori dei Tre trii per pianoforte, violino e violoncello Opus 1 appare una „S. E. la Comtesse de Thun, nee Comtesse Kollowrath“, che si era impegnata all’ acquisto di 22 copie dell’ Opera Prima beethoveniana. La prima performance dell’ opera non è nota, probabilmente si tenne nel contesto privato della famiglia Thun nel 1796 a Praga.
Schizzi: D-B, Mus. SM. Autografo 28 di Beethoven (“Fischhof”), pagina 43 versus Datazione: da febbraio ad aprile 1796 (Johnson / Fischhof vol. 1 pagg. 416 e 421), facsimile: SBB / Microfiches Trascrizione:: Johnson / Fischhof vol. 2 pagg. 124f.
In A-Wn c’è una trascrizione delle danze con il titolo „Deutsche, für die zwei Comtessen Thun um andern Leuten darnach auf dem Kopfe zu tanzen, und dabey zu denken an ihren Sie verehrenden Ludwig von Beethowen, Prag 1796“ (Mus. HS. 8977).
Prima edizione: 1814 (luglio). Vienna, Louis Maisch, VN / PN 512.- Titolo: “6 Allemandes / pour le Piano forte / avec accompagnement de Violon / par / Louis van Beethoven. / A Vienne chez Louis Maisch “- Formato orizzontale, frontespizio (retro non stampato) e 3 pagine. – Titolo al Pianoforte al n. 1: “Deutsche / Nro 1.” – Annunci sull’ uscita dell’ opera: Wiener Zeitung 30 luglio1814 e 8 gennaio1816.
Esiste una trascrizione per pianoforte: 1855. Vienna, P. Mechetti (Wiener Zeitung 11 maggio 1855). In: “Les Colibris. 36 Morceaux favoris trascrits dans un style facile pour Piano par W [enceslas] Plachy […] “, op. 109, Cahier 3, PN 4908. Secondo il KH, questo pezzo potrebbe essere solo il n. 6 e con alcune modifiche al testo musicale. –
Letteratura: Brandeburg / NGA V / 2 S. Vllf. – Johnson / Fischhof vol.1 pp. 92-102, 415-417, 421. -Johnson / Tour1796. Catalogazione: Thayer / 1865 n. 184 (p. 121). – Nottebohm / 1868 p. 152. Hobochen n. 585-586. – Weinmann / Maisch p. 29.- Weinmann / Mechetti S 137f.
Per gentile concessione della Österreichische Nationalbibliothek
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