WoO 40 Variazioni (12) in fa maggiore per pianoforte e violino
Thema – Allegretto
WoO 40 Variazioni (12) in fa maggiore per pianoforte e violino sul tema dell’aria: “Se vuoi ballare”, delle Nozze di Figaro di Mozart, dedicate a Eleonore Breuning, estate 1792 – primavera 1793, pubblicate a Vienna, Artaria, luglio 1793.GA. n. 103 (serie 12/12) – B. 156 – KH. (WoO)40 – L. IV, p. 313/I/a-N. p. 144-P. 44 – Sch. p, 219/44 – T. 30.
Titolo ufficiale: WoO 40 Zwölf Variationen (F-dur) über die Cavatina „Se vuol ballare“ aus der Oper „Le nozze di Figaro“ von Wolfgang Amadeus Mozart für Klavier und Violine Widmung: Eleonore von Breuning NGA V/2 AGA 103 = Serie 12/12
II manoscritto originale è perduto. Abbozzi si trovano in un foglio contenente quelli dell’aria “Que le temps me dure”. In una lettera del 2 novembre 1793 Beethoven dopo molte proteste di calda amicizia, scriveva a Eleonore Breuning di averle dedicato un suo lavoro, preannunciandole anche l’invio dello stesso: «Io vorrei soltanto che l’opera fosse più grande, e più degna di Lei. Ma certe persone di Vienna mi hanno importunato per pubblicare questa piccola opera. Ho approfittato di quest’occasione per offrirLe, mia adorabile Eleonore, una prova della mia stima e della mia amicizia per Lei, e del mio costante ricordo della Sua casa». Sono da identificare in questo lavoro le Variazioni in oggetto per pianoforte con violino ad libitum su “Se vuoi ballare” di Mozart: l’invio peraltro avvenne soltanto vari mesi dopo, come risulta dalla lettera a Eleonore del giugno 1794, da noi già ricordata a proposito della Sonata per pianoforte di cui al precedente n. 36, nella quale Beethoven dice: «Quale piccolo contraccambio per essersi gentilmente ricordata di me, mi prendo la libertà di inviarLe con la presente, queste Variazioni e il Rondò per un violino»; e poi dopo l’accenno, ivi già da noi riferito, agli altri urgenti impegni di lavoro che lo hanno ancora distolto dal condurre a compimento la Sonata da tempo promessa: « Lei può far copiare il Rondò e rimandarmi poi indietro la partitura»; infine in poscritto: «Le variazioni saranno un po’ difficili da eseguire, specialmente i trilli nella coda. Ma questo non deve impaurirLa né scoraggiarLa. Infatti la composizione è disposta in modo tale che Lei deve solo suonare i trilli e può tralasciare le altre note, poiché queste appaiono anche nella parte del violino. Non avrei mai composto un pezzo del genere, se non mi fossi accorto abbastanza spesso come alcune persone a Vienna, dopo aver ascoltato le mie improvvisazioni di una serata, il giorno dopo mettevano giù parecchie particolarità del mio stile e orgogliosamente le ostentavano come proprie. Così, prevedendo che quei loro pezzi sarebbero stati ben presto pubblicati, mi sono deciso a prevenire queste persone. Ma c’era anche un’altra cagione, e cioè il mio desiderio di mettere in imbarazzo quei pianisti viennesi, alcuni dei quali sono miei nemici giurati. In questo modo, desideravo vendicarmi di loro, perché sapevo anticipatamente che le mie variazioni, qua e là, sarebbero state messe davanti ai suddetti signori e che quelli avrebbero fatto una meschina figura». In conseguenza può anche ammettersi che le Variazioni abbiano avuto la loro prima origine in improvvisazioni al pianoforte, riprese poi ed arricchite con l’aggiunta anche della parte di violino (una sola, la nona, è rimasta o è stata introdotta ex novo per il solo pianoforte). Comunque, l’opera appare organicamente elaborata; ed il violino, anche quando sembra avere un compito meno importante, costituisce sempre un elemento d’integrazione timbrico. La stessa esposizione del tema in pizzicato all’ottava superiore della parte pianistica è già di per sé di un particolare effetto.
Helene von Breuning
Emanuel Joseph von Breuning
Eleonore von Breuning
Stephan von Breuning
Creazione e pubblicazione: Abbozzate prima del novembre 1792 a Bonn e poi a Vienna. L’edizione originale fu pubblicata da Artaria a Vienna nel luglio 1793.
Beethoven utilizzò ancora carta da musica pentagrammata del periodo di Bonn per gli schizzi del tema e per le variazioni nn. 10, 5, 11, 12, 6 e 9 (in quest’ordine); annotò un abbozzo quasi completo della coda su carta Viennese (Johnson/Fischhof Vol. 1 p. 4l4f). Poiché Artaria pubblicizzò le variazioni come “completamente nuove” nella Wiener Zeitung del 31 luglio 1793, l’edizione a stampa era molto probabilmente già disponibile.
Joseph Müller-Blattau sospetta che le variazioni per pianoforte e violino siano state precedute da una versione per pianoforte solo (Müller-Blattau/Variations). Anche Juliane Riepe ha valutato questa possibilità, che potrebbe comprovarsi dal fatto che le variazioni WoO 40 si trovano in un inventario di musica appartenenti all’elettore Maximilian Franz. Il pezzo in questione si trova nelle immediate vicinanze delle sonate per pianoforte WoO 47 (I-MOe, Cat. 53. I -II) . Sulla base dei risultati di quest’ inventario la Riepe non esclude la possibilità che le variazioni „tatsächlich bereits während Beethovens Bonner Zeit“ (Riepe/Hofkapelle p. 110).
Dopo aver ricevuto copia dell’edizione originale, Beethoven chiese numerosi miglioramenti al testo musicale, soprattutto nella parte pianistica, in una lettera senza data inviata ad un ignoto destinatario (dopo il 19 giugno 1793, forse a Nikolaus Zmeskall, Tranquillo Mollo o Giovanni Cappi; BGA 10). Poiché finora sono sopravvissute solo le copie con questi miglioramenti, no si sa se fossero già state consegnate copie non corrette. L’indicazione “Violon ad lib” nel titolo dell’edizione originale fu cambiata in “Violon obligé” nelle edizioni successive e la numerazione “Oeuvre I” fu cambiata in “Nro I” dopo la pubblicazione dei Trii per pianoforte op. 1 (1795).
Il tema: Wolfgang Amadeus Mozart, “Le nozze di Figaro” KV 492, Atto I, n. 3 Cavatina di Figaro “Se vuol ballare”. Nella stagione che va dall’ottobre 1789 al febbraio 1790 Beethoven prese parte a quattro rappresentazioni di quest’opera a Bonn (Thayer/Forbes p. 97). Nel 1790 Reilstab pubblicò a Berlino la prima edizione della riduzione per pianoforte della Cavatina; la prima edizione della partitura per pianoforte completa fu pubblicata da Simrock a Bonn nel 1796.
Dedica: Eleonore Brigitte von Breuning, battezzata il 23 aprile 1771 a Bonn, deceduta il 13 giugno 1841 a Coblenza, primogenita di Helene von Breuning, nata von Kerich (1750-1838) ed Emanuel Joseph von Breuning (1741-1777), sorella di Stephan (1774-1827; vedere Op. 61), Christoph (1773-1841) e Lorenz (1776-1798). Sposò nel marzo 1802 Franz Gerhard Wegeler (1765-1848), medico e amico di Beethoven, e si trasferì con lui a Coblenza nel 1807. Beethoven entrò in contatto con la famiglia von Breuning nel 1782 come insegnante di pianoforte di Eleonore e Lorenz. Secondo Wegeler, fu „bald als Kind des Hauses behandelt; er brachte nicht nur den größten Theil des Tages, sondern selbst manche Nacht dort zu. Hier fühlte er sich frei, hier bewegte er sich mit Leichtigkeit, Alles wirkte zusammen, um ihn heiter zu stimmen und seinen Geist zu entwickeln“ (Wegeler/Ries p. 10). Tutti e quattro i bambini erano tra i suoi amici più cari e Stephan in particolare gli rimase confidente per tutta la vita. Beethoven fu anche in contatto con Eleonore e suo marito fino alla morte (probabilmente Eleonore non fu affatto il primo grande amore di Beethoven, come spesso si sostiene). – Beethoven informò Eleonore von Breuning della dedica delle variazioni in una lettera del 2 novembre 1793: „sie erhalten hier eine dedication von mir an sie“ (BGA 11). Non si sa se l’ invio contenesse già una copia dedicata. La tesi di Leopold Schmidt (Schmidt/Briefe pp. 95-98) secondo cui Beethoven non inviò la copia dedicata delle variazioni a Eleonore von Breuning allegata a questa lettera ma solo successivamente, si basa sulla datazione di una sua lettera spedita nel 1794 (Schiedermair/Beethoven p.204f, KH p.484f e Brandenburg/NGA V/2 p.Vllf). Nella BGA, la lettera è datata 1792 e si presume che le variazioni citate che Beethoven inviò a Eleonore insieme al Rondo WoO 41, non siano le variazioni WoO 40, ma piuttosto le variazioni su un tema di Dittersdorf WoO 66 (BGA 4). Per Eleonore von Breuning Beethoven compose anche la sonata WoO 51. Prima esecuzione sconosciuta.
Autografi e abbozzi (1) A-Wgm, A 61, Bl. 1. Datazione: novembre 1792, prima che Beethoven lasciasse Bonn (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 415), trascrizione: Johnson/Fischhof vol. 2 pp. 119-122. (2) D-B, Mus. SM. Beethoven autografo 28 (“Fischhof”)> foglio 6r. Datazione: prima del luglio 1793 (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 415; cfr. Fonte III), facsimile: SBB, trascrizione: Johnson/Fischhof vol. 2 pp. 122-123.
Prima edizione: 1793 (luglio). Wien, Artaria & Comp., VN/PN 437. – Titolo: „XII VARIATIONS / Pour le Clavecin ou Piano-Forte / avec un Violon ad lib. / Composées et Dediés [!] / a Mademoiselle Eleonore de Breuning / par / MR BEETHOVEN. / Oeuvre I. / a Vienne chez Artaria Comp. /
WoO 40 fa parte del progetto “La ricerca diventa Arte”
Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura della pianista professoressa Antonietta Cappelli
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