Unv. 2 – Biamonti 73. Sinfonia giovanile in do maggiore, 1794 – principio 1795.

Unv. 2 – Biamonti 73. Sinfonia giovanile in do maggiore, 1794 – principio 1795. Si tratta di alcuni abbozzi, ricordati da Nottebohm (Nottebohm, II, pagine 535 – 536), da Shedlock (MT, giugno 1892, pagina 332) e più recentemente da Stein, sviluppati attorno ad un tema che prelude chiaramente a quello del finale della prima sinfonia, e non è d’altra parte senza qualche analogia con quello del primo tempo del concerto per pianoforte ed orchestra in do maggiore Opus 15. Nottebohm li considerò in un primo momento come appartenenti alla sinfonia suddetta; in seguito, ricredendosi, li attribuì ad un’altra sinfonia, anteriore, che sarebbe stata ideata da Beethoven nel periodo 1794 – principio 1795 e poi abbandonata. Così anche Shedlock. Altri abbozzi, trovati nell’ultima pagina del manoscritto del Rondò a capriccio per pianoforte Opus 129 scoperto nel 1945, di cui Hertzmann ci ha dato un minuto ragguaglio sono venuti in appoggio della stessa opinione, differendo nel complesso dal finale della Prima Sinfonia.

Origine: progettata ed abbozzata a partire dal 1794 a Vienna, durante il tour di concerti di Beethoven nella primavera del 1796 e probabilmente di nuovo a Vienna nello stesso anno. La datazione degli abbozzi si basa esclusivamente su schizzi per altre opere che esistono nel contesto delle annotazioni per la sinfonia e sulla carta utilizzata. Beethoven iniziò probabilmente a lavorare alla sinfonia già nel 1794. Ciò è suggerito dagli schizzi sull’ultima pagina autografa dell’op. 129. Il Rondò a capriccio per pianoforte op. 129 fu composto secondo nel 1794,  secondo l’ipotesi di Jos van der Zanden (Zanden/Ingharese). Anche Gustav Nottebohm lo aveva ipotizzato sulla base degli schizzi che sono tra gli studi di Beethoven con Albrechtsberger. (Nottebohm/Beethoveniana ll pagina 229) . Beethoven lavorò alla sinfonia sino alla metà del 1796 e anche durante il suo tour di concerti a Praga, Dresda e Berlino. Alcuni schizzi sono annotati su carta che Beethoven acquistò solo durante il viaggio a Berlino (schizzi 1 e 6 così come il doppio foglio 81/82 dello schizzo 2). Di conseguenza stava ancora lavorando intensamente alla sinfonia nel maggio e giugno 1796 (forse sperando di poterla eseguire a Berlino). Tutti gli altri schizzi su carta viennese risalgono a prima del viaggio (Johnson/Fischhof vol. p. 465f). Solo il foglio 59 della Miscellanea “Kafka” (schizzi 2) è una carta che Beethoven utilizzò nel 1796/97. Questa è l’unica indicazione che continuò a lavorare sulla sinfonia, cui alla fine rinunciò dopo il suo ritorno a Vienna.

Douglas Johnson, contrariamente a van der Zanden, data probabilmente alla seconda metà del 1795 i primi schizzi sopravvissuti, presumendo il ritorno di Haydn dall’Inghilterra e la preparazione della sua grande accademia nel dicembre 1795 come stimolo per la sinfonia.

Secondo gli schizzi, l’Allegro del primo movimento dovrebbe essere preceduto da una introduzione lenta. La maggior parte degli schizzi sopravvissuti sono riferibili al 1° movimento. Il movimento lento è un Adagio in Fa maggiore, occasionalmente ripensato come Andante in tonalità diverse, seguito da un minuetto e un trio. Beethoven pianificò il finale in 6/8 o 12/8 (per la disposizione degli schizzi e la loro elaborazione, vedere in dettaglio Douglas P. Johnson, Beethoven’s Early Sketches in the Tischhof Miscellany’: Berlin Autograph 28, Ph. Diss. University of California , 2 voll., Ann Arbor, Mich., 1978, vol. 1 pp. 785-1037).

Per la composizione della sua prima sinfonia op.21, sempre in do maggiore, Beethoven tornò a un certo punto al precedente lavoro preparatorio: l’inizio del tema rondò dal finale concorda con il tema principale del primo movimento concepito per il precedente progetto (Raab/ NGA I/l p. 149).

schizzi

(1) 1° movimento (introduzione lenta e allegro) più altri tre movimenti (Adagio in Fa, Minuetto e Trio, Finale in 12/8): Re-Sib, Mus. SM. autogr. Beethoven 28 (“Fischhoff”), pp. 9, 13-14 e 16-17. Datazione: maggio/giugno 1796, facsimile del foglio 16v: Johnson/ Tourl796 p. 37, facsimile completo: SBB/ trascrizione: Johnson/ Fischhof vol. 2.

(2) 1° movimento (introduzione lenta e allegro) e altri tre movimenti (Adagio in La, Minuetto e Trio, Finale in 6/8): GB-Lbl, Add. Ms. 29801 (“Kafka”), pp. 56-57, 59r, 71v, 127v-128v e 158-159, forse anche pp. 81-82 e 97r. Datazione: 1795, pp. 81-82 maggio/giugno 1796, pp. 59 alla fine del 1796, facsimile e trascrizione: Kerman/Kafka.

(3) A-Wgm, A 75 II, foglio 9/c, foglio 50.1r. Datazione: 1794/95, Ronge/NGAXIII/1 Vol. 1 p. 233. – Nottebohm/Studien p. 202.

(4) Movimento lento (Andante in c): F-Pc (in: Pn), Ms 79, foglio 1r. Datazione: inizio 1796? Facsimile: Gallica.

(5) 1° movimento (Allegro) e movimento lento (Andante in do maggiore): US-NYpm, Lehman Deposit (autografo dell’Op. 129), fol. 4v. Data: 1794 (Zanden/Ingharese), facsimile e trascrizione: Hertzmann/Op.129S. 176-177.

(6) 1° movimento (Coda) e movimento lento (Andante): I-BGi, doppio foglio. Datazione: maggio/giugno 1796, facsimile e trascrizione: Holschneider/Bergamo.

(7) 1a frase? (Attribuzione non certa): D-BNba, NE 96. Datazione: 1795?, facsimile: DBH/online.

Bibliografa: Holschneider/Bergamo. – Johnson/Fischhof Vol. 1 P. 461-469. – Douglas P. Johnson, Beethoven’s Early Sketches in the ‘Fischhof Miscellany’: Berlin Autograph 28, Ph. Diss. University of California, 2 vols., Ann Arbor, Mich., 1978, vol. 1 pp. 785-1037. – Müller-Reuter/Beethoveniana. – Nottebohm/Beethoveniana ll p.228s. – Raab/NGA 1/1 p.149.

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