Opus 99 Der Mann von Wort (L’uomo di parola): Du Sagtest, Freund (Tu dicevi, amico) per voce e pianoforte
Gemäß dem veschedenen Ausdruck in den Versen piano und forte
Opus 99 – Der Mann von Wort (L’uomo di parola): Du Sagtest, Freund (Tu dicevi, amico) per voce e pianoforte, Opus 99, maggio – giugno 1816, pubblicato a Vienna, Steiner, novembre 1816. G.A. numero 225 (serie 23/11) – Boett. X/5 – Bruesrs 99 – KH. 99 – L. III, pagina 300 – Nottebohm 99 – Thayer 196.
Il manoscritto originale fa parte del fondo Bodmer della Beethovenhaus. Gli abbozzi si trovano alla fine del quaderno Miller, di cui al n. 652, e sono ricordati anche brevemente dal Nottebohm. Il testo è del poeta, nonché direttore di polizia a Vienna, Federico A. Kleinschmid. Sei strofe, in cui si esalta la virtu’ dell’uomo di parola tedesco, tutte sullo stesso motivo della prima, semplice e breve. Al principio è posta l’indicazione: “Gemass dem verschiedenn Ausdruck in der Versen piano und forte” (Conformemente alla varia espressione dei versi, piano e forte).
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: Opus 99 Der Mann von Wort Lied (G-dur) nach einem Gedicht von Friedrich August Kleinschmid für Singstimme und Klavier Widmung: — NGA XII/1 Nr. 64 AGA 225 = Serie 23/11
Origine e pubblicazione: Gli abbozzi contenuti nel taccuino “Scheide” furono scritti nell’aprile/maggio 1816 a Vienna, subito dopo le ampie note dell’op. 98. Beethoven inviò la composizione completa a Steiner nell’ agosto/settembre. L’edizione originale fu pubblicata da Steiner & Comp, a Vienna, nel mese di novembre. Il Lied nella “Musik-Anzeige” (novembre 1816) è ancora citato come Opus 92 e senza indicazione di prezzo. Sarebbe stata pubblicato solo nel corso del novembre 1816 (anche in Nottebohm/Beethoveniana l e TDR III p. 588 numero 9). Fu solo il 21 dicembre 1816 che l’op. 99 (insieme alle Op. 92, 95-98 e 100) apparve nella Wiener Zeitung.
Secondo Anton Schindler (come per l’Op. 100), il numero dell’opera fu aggiunto dall’editore di sua iniziativa (vedi i suoi commenti alla lettera di Artaria a Beethoven del 24 luglio 1819, BGA 1317). Informazioni sul testo: non è stato possibile trovare una stampa della poesia di Friedrich August Kleinschmid (1749-1838). Non si sa altro sui rapporti tra il direttore della stazione di polizia di Vienna e Beethoven. Prima esecuzione sconosciuta.
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
Du sagtest, Freund, an diesen Ort
komm ich zurück, das war dein Wort.
Du kamest nicht; ist das ein Mann,
auf dessen Wort man trauen kann?
Fast größer bild’ ich mir nichts ein,
als seines Wortes Mann zu sein;
wer Worte, gleich den Weibern, bricht,
verdient des Mannes Namen nicht.
Ein Wort, ein Mann, war deutscher Klang,
der von dem Mund zum Herzen drang,
und das der Schlag von deutscher Hand,
gleich heil’gen Eiden, fest verband.
Und dieses Wort, das er dir gab,
brach nicht die Furcht am nahen Grab,
nicht Weibergunst, noch Menschenzwang,
nicht Gold, nicht Gut, noch Fürstenrang.
Wenn so dein deutscher Ahne sprach,
dann folg’, als Sohn, dem Vater nach,
der seinen Eid: Ein Wort, ein Mann,
als Mann von Wort verbürgen kann.
Nun sind wir auch der Deutschen wert,
des Volkes, das die Welt verehrt.
Hier meine Hand; wir schlagen ein,
und wollen deutsche Männer sein.
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