Opus 91 Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Vittoria (La vittoria di Wellington o La battaglia di Vittoria) per orchestra
Erste Abteilung: Schlacht – Zweite Abteilung : Siegs – Symphonie (Allegro ma non troppo)
Opus 91 – Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Vittoria (La vittoria di Wellington o La battaglia di Vittoria) per orchestra, op. 91, dedicata al principe reggente Giorgio d’Inghilterra, ottobre-novembre 1813, pubblicata a Vienna, Steiner, febbraio 1816, in partitura e parti d’orchestra (2 fascicoli). GA. n. 10 (serie 2/1) – B. 91 – ICH. 91 – L. III, p. 234 -N. 91 – T. 18
Il manoscritto originale è conservato nella Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Ad abbozzi e ad appunti contenuti in un quaderno di Beethoven accenna il Th.-R. Si è detto già della prima stesura di quest’opera, o almeno della sua seconda parte, per il Panharmonicon di Maelzel. La trascrizione per orchestra avvenne, sembra, per suggerimento dello stesso Maelzel allo scopo di dare alla composizione una consistenza musicale più solida e di assicurarle un maggiore effetto. Nella storia della musica precedente a Beethoven non mancano certo descrizioni musicali di battaglie; e questa ne ha tutte le caratteristiche.
Merita però di essere considerata con più interesse di quanto comunemente si faccia, considerando comunque il suo genere descrittivo ed il carattere occasionale. Le due prime esecuzioni avvennero l’8 e il 12 dicembre 1813 nella sala dell’Università, insieme con la Settima Sinfonia e con due marce di Dussek e di Pleyel per la «tromba meccanica», inventata anche questa da Maelzel, con accompagnamento d’orchestra. (Della lite sorta in seguito tra Beethoven e Maelzel per diritti di proprietà, e quindi di esecuzione, sull’opera in oggetto, e infine risolta amichevolmente, dà notizia il Th.-R. (IlI, pag. 602) con comunicazione di documenti). L’opera si divide in due parti che si susseguono ininterrottamente. La prima (Battaglia) incomincia con i «rulli di tamburo di parte inglese», seguiti da squilli di tromba pure «di parte inglese».
Subito dopo una orchestra di strumenti a fiato (flauto piccolo, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, tromba; nelle ultime battute anche gli archi) attacca il “Rule Britannia”. Rispondono dall’altro lato i rulli di tamburo e gli squilli di parte francese, seguiti dalla “Cannone di Marlborough” intonata da una seconda orchestra (flauto piccolo, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, tromba, triangolo, piatti, grancassa e poi anche archi). (Una particolareggiata istruzione a firma L.V. Beethoven – dicembre 1813 – sul modo di disporre queste due orchestre e di graduarne progressivamente la sonorità sugli strumenti a percussione da adoperare e le “Macchinette” per i colpi di cannone e le raffiche di fucileria della successiva Battaglia è preposta alla partitura pubblicata nella GA.)
Poi incomincia il combattimento, che si svolge in tre fasi distinte, come a rendere nel cambiamento del ritmo e nel precipitare del movimento il progressivo infuriare della lotta. 1) Schlacht (Battaglia) (Allegro): una successione di furiose cadenze in progressione. 2) (Meno allegro), un ritmo galoppante 3) Sturm Marsch (Marcia d’assalto) (Allegro assai).
Episodio più sviluppato e furibondo, come un corpo a corpo in cui i frammenti tematici delle due canzoni di guerra appaiono sempre più stretti in lotta, si direbbe, l’uno contro l’altro. Alla fine l’impeto decresce, il contrasto si attenua; i frammenti della “Cannone di Marlborough” umiliati, tremebondi, spezzati, in tonalità minore, indicano la disfatta francese. La seconda parte (Sinfonia di vittoria) è meno variata. Annunciata da una irruente introduzione si svolge una marcia – (Allegro con brio) nel corso della quale appare due volte il tema del “God save the King”, prima in una forma raccolta (Andante grazioso), poi in quella insieme più aperta e festosa di un Tempo di Minuetto moderato, da cui infine si sviluppa l’ampia conclusione celebrativa di un fugato sulla base dell’inno medesimo.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: Opus 91 Wellingtons Sieg oder Die Schlacht bei Vittoria für Orchester Widmung: Georg August Friedrich Prinzregent von England NGA II/1 NGA II/4 und SBG IV/5 (Fassung für Panharmonikon, Hess 108) NGA VII/8 und SBG VIII/12 (Klavierauszug, Hess 97) AGA 10 = Serie 2/1
Creazione e pubblicazione: La stesura dell’ opera iniziò nell’estate del 1813 (dopo la vittoria del duca di Wellington sulle truppe francesi il 21 giugno, che divenne nota a Vienna il 27 luglio) su suggerimento di Johann Nepomuk Mälzel. La prima versione fu pensata come sinfonia di vittoria per il panharmonicon di Mälzel, uno strumento musicale meccanico. La successiva versione orchestrale completa in due sezioni fu completata al più tardi entro dicembre 1813. Le edizioni originali viennesi furono pubblicate in varie forme da Steiner & Comp. dal febbraio 1816, la riduzione per pianoforte londinese era già stata pubblicata da Birchall a gennaio. In relazione a controversie legali sulla rivendicazione della proprietà della composizione (vedi prima esecuzione), Beethoven descrisse la composizione in un memorandum datato 25 luglio 1814 al suo consulente legale Karl von Adlersburg: „Ich hatte M.[älzel] aus eigenem Antrieb ein Stück S.[ieges]S.[ymphonie] für seine Panharmonika ohne Geld geschrieben — als er dieses ein weile hatte brachte er mir die Partitur wornach er schon zu stechen angefangen und wünschte es Bearbeitet für ganzes Orchester — ich hatte schon vorher die Idee von einer Schlacht gefaßt, die aber auf sein P. [anharmonikon] nicht anwendbar, wir kamen überein zum besten der v.[erwundeten] dieses werk und noch mehrere andere von mir zu geben“ (BGA 728) .
Edizioni viennesi: le edizioni originali della partitura di Steiner e la riduzione per pianoforte dell’op. 91 hanno la loro base legale in un ampio contratto con Beethoven dell’aprile 1815. Detto contratto comprende 13 titoli, riguardanti le opere 72, 91-93, 95-97, 108 (non pubblicate da Steiner), 113, 115-117, 136 e trasferisce la proprietà di queste opere a Steiner “ovunque tranne che in quella Inghilterra”. La bozza di contratto conservata è datata 29 aprile 1815 (facsimile secondo BGA 807). Almeno le partiture dell’op. 92, 95, 96, 115 e 116 erano già di proprietà dell’editore nel maggio 1815.
La riduzione per pianoforte dell’op. 91 è dello stesso Beethoven, come stipulato nel contratto con Steiner dell’aprile 1815 (in contrasto con gli arrangiamenti delle Op. 92 e 93). Il compositore lo aveva già affermato in una lettera a George Thomson nell’ottobre 1814 (“in estratto per forte-piano da me stesso”; BGA 753). Sei mesi dopo, nella richiesta di aiuto per trovare un editore in Inghilterra (BGA 790 del 16/19 marzo 1815), lettera scritta dal compositore e da Johann von Häring ed indirizzata a George Smart, Beethoven viene citato come autore della riduzione per pianoforte dell’op. 91 („He has arranged it for the Pianoforte […]“). Tuttavia, è dubbio se anche gli altri arrangiamenti siano stati rivisti dallo stesso Beethoven e siano quindi anch’essi autorizzati. Steiner sottolinea espressamente la partecipazione di Beethoven nei suoi vari annunci pubblicitari (ad es. Wiener Zeitung 6 marzo 1816: „Für die Korrektheit spricht mehr als jede andere Empfehlung, daß Herr van Beethoven selbst die unmittelbare Revision sämmtlich nach-bezeichneter Ausgaben besorgte“; di conseguenza si può pensare ciò anche per le Opp. 92 e 93), ed è improbabile che Steiner lo avrebbe fatto senza motivo e senza il consenso del compositore. Nell’arrangiamento per 2 pianoforti, annunciato più tardi (22 aprile 1816), non vi è alcun riferimento a tale partecipazione di Beethoven. Nel febbraio 1815 Beethoven scrisse a Steiner: „daher besorgen sie die Auszüge selbst, doch sollen alle von mir übersehen, und wo es nöthig, verbessert werden“ (BGA 780 del primo febbraio 1815). Secondo BGA si parla delle riduzioni per pianoforte dell’op. 91-93 e 116. La riduzione per pianoforte dell’op. 91 non è menzionata, tuttavia il termine Auszüge“ può riferirsi anche agli arrangiamenti in generale (anche se le riduzioni per pianoforte sono menzionate all’inizio della lettera). Una sicura indicazione della partecipazione di Beethoven alla revisione, come, ad esempio, dichiarazioni scritte concretamente assegnabili o da restituzione di bozze, non è nota (ad eccezione dell’op. 93).
La prima esecuzione, assieme all’op. 92, avvenne l’8 e il 12 dicembre 1813 nell’Universitätssaal di Vienna sotto la direzione dello stesso autore, a beneficio dei soldati austriaci e bavaresi resi invalidi nella battaglia di Hanau il 30/31 ottobre 1813. A causa del suo grande successo, il concerto fu ripetuto il 2 gennaio e il 27 febbraio 1814 nella grande Redoutensaal dell’Hofburg di Vienna sempre sotto la direzione di Beethoven. (Sull’Accademia del 2 gennaio 1814, nel Dramaturgischer Beobachter del 7 gennaio 1814 apparve un trafiletto che recitava: „Nachklänge Beethovenscher Musik“.) Insieme a Mälzel, Beethoven pianificò l’op. 91 da eseguire a Londra. Tuttavia, il progetto si arenò prima che le ostilità cessassero nel maggio 1814. Mälzel eseguì l’ opera a Monaco il 16 e 17 marzo senza l’approvazione di Beethoven, il che portò ad una frattura nei rapporti tra lui e Beethoven. Beethoven cercò di contrastare l’intenzione di Mälzel di eseguire successivamente la Schlachtensymphonie a Londra con una „Erklärung und Aufforderung an die Tonkünstler zu London“ datata 25 luglio 1814, in cui sottolineava di „Mälzel nie und auf keine Weise die genannten Werke überlassen oder abgetreten“ (TDR III p. 603f). La disputa legale si trascinò per anni, ma non si concluse mai con un verdetto definitivo. Quando Mälzel soggiornò a Vienna alla fine del 1817, i due avversari dovevano essersi riconciliati. Il 10 e 13 febbraio 1815 op. 91 fu suonata al Theatre Royal, Drury Lane, a Londra dalla Philharmonie Society diretta da George Smart. La Wiener Zeitung riportava il 2 marzo 1815: „Die Schlacht-Symphonie, komponiert von Hrn. van Beethoven in Wien, und von demselben Sr. königl. Hoheit dem Prinzen-Regenten gewidmet und übersendet, ist im Drurylane-Theater am 10. Febr aufgeführt, und auf allgemeines Begehren am 13. wiederholt worden. Sie hat sehr starken Zulaul und lauten Beyfall erhalten“.
Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it
Opus 91 Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Vittoria
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