Opus 76 Variazioni (6) in re maggiore per pianoforte
Opus 76 Variazioni (6) in re maggiore per pianoforte op. 76 dedicate a Franz Oliva, 1809, pubblicate a Lipsia Breitkopf e Härtel, ottobre 1810. G.A. numero 163 (serie 17/2) – Bruers 76, – KH. 76, – L.II, pagina 198 – Nottebhom 76, – Thayer 100.
Il manoscritto originale è oggi perduto. Gli abbozzi si trovano nel gruppo di fogli descritti dal Nottebohm, di cui al n. 477 e segg (II, pag 273). Il tema di queste variazioni avrebbe dovuto esser posto circa due anni più tardi, anche a base della Marcia turca dalle Rovine d’Atene.
L’origine russa talora attribuitogli non è provata; fu messa in dubbio al suo tempo anche dal Nottebohm (II, pag. 272, nota 2), il quale però non mancò di notarne la somiglianza con un’aria della piccola Russia costituente il n. 3 dell’op. 107 dello stesso Beethoven (Dieci temi variati per pianoforte con accompagnamento a piacere di flauto o violino).
Queste variazioni appartengono al tipo ornamentale. Una certa fisionomia di «musica turca», per quanto le Rovine d’Atene fossero ancora di là da venire, aleggia nella prima, seconda e quarta (ricordo mozartiano?). La terza in 6/8 è di melodioso aspetto pastorale. Nella sesta ed ultima (Presto) appare in iscorcio la figura ritmico-melodica del secondo tempo della Sonata per pianoforte op. 106. Un episodio centrale in fa maggiore urta il diversivo di un tipico Ländler. Nella ripresa il tema, nel tono e nella forma originaria, conduce alla semplice conclusione.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Titolo ufficiale: Opus 76 Sechs Variationen (D-dur) über ein eigenes Thema für Klavier Widmung: Franz Oliva NGA VII/5 AGA 164 = 17/3
Creazione e pubblicazione: i primi abbozzi furono concepiti a Vienna nel 1809. All’inizio del luglio 1810 Beethoven inviò la bella copia per l’ incisione alla Breitkopf & Härtel di Lipsia. Muzio Clementi probabilmente ne ricevette una copia qualche mese prima, come base per l’edizione inglese, che fu pubblicata da Clementi, Banger, Collard, Davis & Collard nell’agosto del 1810. L’edizione originale di Lipsia seguì intorno al novembre 1810. Le opere 73-8 la e 82 nonché WoO 136, 137 e 139 furono oggetto di un accordo tra Beethoven e Muzio Clementi (probabilmente in occasione del suo soggiorno a Vienna dal 1808 al 1810) con lo scopo di avere le opere pubblicate contemporaneamente come edizioni originali a Londra e Lipsia. Beethoven aveva probabilmente concordato con Muzio Clementi che l’opera fosse pubblicata a Londra all’inizio del 1810, quando fu fatta un’offerta a Breitkopf & Härtel (4 febbraio 1810; BGA 423). La data di pubblicazione dell’op. 76 era probabilmente prevista il 1 settembre 1810. L’edizione inglese originale fu registrata alla Stationers’ Hall il 18 agosto 1810, nei tempi previsti. I negoziati con Breitkopf & Härtel furono ritardati. Beethoven inviò l’opera all’editore di Lipsia il 3 luglio 1810 (BGA 451 f). La composizione ricevette il numero d’opera nel settembre (BGA 469), Beethoven comunicò la dedica il 15 ottobre „Veränderungen Seinem Freund oliva gewidmet von….”
Tema: Beethoven riprese nel 1811 il tema delle variazioni nella Marcia Turca (n. 4) della musica per “Die Ruinen von Athen“ op. 113. Dedica: Franz Seraficus Oliva, nato il 24 novembre 1786 a Vienna, morto nel 1848 a San Pietroburgo, impiegato d’ufficio, corrispondente all’ingrosso e commesso viaggiatore per la società Offenheimer & Herz a Vienna e poi nella società successoria Gebrüder Offenheimer. Dalla seconda metà del 1813 al 1818 si trasferì in Ungheria e dal 1819/20 si trovò di nuovo a Vienna (lavorando per il negozio di seta Mayer & Landauer). Dal 1821 lavorò come professore di letteratura tedesca presso l’Imperial Alexander Lyceum Zarskoje Selo vicino a San Pietroburgo. Oliva era amico di Beethoven dal 1810 e, come molti dei suoi amici, occasionalmente prestava servizio come segretario non retribuito. Quando Oliva partì per un viaggio d’affari in Sassonia e nella Boemia settentrionale nell’aprile 1811, Beethoven lo incaricò di condurre trattative editoriali con la Breitkopf & Härtel in relazione all’ „Erzherzogtrio“ op.97 e gli diede una lettera da portare a Goethe, che Oliva gli portò il 2 maggio, consegnandola personalmente a Weimar (BGA 493). Nel luglio 1811 Oliva soggiornò a Liberec (Reichenberg) in Boemia e da lì si recò a Teplice per tenere compagnia a Beethoven per alcune settimane, su sua richiesta. Tuttavia, il soggiorno finì in un litigio e Oliva lasciò Teplice il 16 settembre, due giorni prima del previsto. Il diverbio con Beethoven durò fino all’inizio dell’estate del 1812. Quando Oliva lasciò Vienna un anno dopo, Beethoven scrisse al conte Franz Brunsvik nell’agosto/settembre 1813: „der lumpen-kerl oliva (jedoch kein edler L-k-1) kommt nach Ungarn, gibt [!] dich nicht viel mit ihm ab, ich bin froh, daß dieses Verhältniß welches bloß die Noth herbey führte, hierdurch gänzlich abgeschnitten wird“ (BGA 665). Non è possibile stabilire se si tratti ancora dei postumi della lite a Teplitz o se si tratti di un nuovo diverbio o se sia semplicemente il dispiacere di Beethoven per la partenza di Oliva. L’antica amicizia riprese solo quando Oliva tornò a Vienna nel 1819, come mostrano i quaderni di conversazione. Prima esecuzione sconosciuta. Abbozzi conservati nel DB, Mus. SM. autogr. Beethoven Landsberg 5, pp. 100, 102f, 105. Data (Landsberg 5): da marzo ad ottobre 1809. Facsimile e trascrizione: Brenneis/Landsberg5.
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