Biamonti 193 – Abbozzi con l’indicazione terzo quartetto, seconda metà 1798 – 1799

Biamonti 193 – Abbozzi con l’indicazione “terzo quartetto”, seconda metà 1798 – 1799; due nel primo quaderno, pagine 74 – 77 (Nottebohm, II, pagina 483 – 484) ed uno nel secondo, pagina 26, intitolato “Rondò” (Nottebohm, II, pagina 486). Grasnick 1 pagg 74-77 Grasnick 2 pag 26
Questi 3 abbozzi per il Quartetto op. 18 n. 3 si trovano nei Quaderni di Schizzi Grasnick 1 e Grasnick 2. Sono citati da Nottebohm, con esempi musicali, nella Zweite Beethoveniana al capitolo 46 che analizza i due quaderni denominati Grasnick 1 e Grasnick 2. Scrive Nottebohm (Zweite Beethoveniana capitolo 46 pagg. 483-484): “Tra gli schizzi dei due movimenti del quartetto in fa maggiore (p. 74 e p. 77) restano due abbozzi, che dimostrano con i loro titoli che nessuna nota [del Quartetto in Fa maggiore op. 18 n. 1] era stata ancora scritta quando fu scritto il terzo quartetto. Il Quartetto op. 18 n. 1 è quindi il secondo in termini di origine.” [Vedi Articolo XXVU. 2. Nota. Ferd. Ries dice (biogr. angoscia. P. 103): “[Beethoven] ha composto per primo il terzo dei suoi quartetti per violini, opus 18; quello che ora lo precede in fa maggiore era originariamente il terzo.” La prima affermazione di Ries è confermata, l’altra no.”]

Nuove ricerche del Centro Ricerche Musicali (dicembre 2024):
A) il primo di questi 3 abbozzi si trova nel Grasnick 1 al foglio 37v righi 1-2 (in fondo)
E’ indicato come “3tes in C moll” ed è in tempo di ¾. Lo schizzo immediatamente dopo (righi 1-2 in fondo) sembrerebbe essere una continuazione di questo abbozzo ma bisogna considerarlo invece come un nuovo abbozzo in quanto è in 4/4 ed in tonalità di sib maggiore; questo nuovo abbozzo continua poi nel rigo inferiore.

B) Questo secondo abbozzo si trova nel Grasnick 1 al Foglio 39r rigo 1 (inizio) ed è in sib maggiore. Nottebohm indica in fondo all’esempio “u.s.w.” ma, per me, l’abbozzo finisce qui in quanto subito sotto troviamo scritto “fine” e sopra “adagio”; subito dopo queste indicazioni, seguite da un accordo coronato di re maggiore, inizia un “Menuet”. In questo abbozzo troviamo un paio di indicazioni strane: la prima si trova alla prima misura quando, invece di indicare un mib, Beethoven scrive un re# che però non replica nella successiva misura; la seconda alla fine dell’abbozzo dove Beethoven scrive mi senza aggiungere il bemolle come invece ha fatto all’inizio (sottinteso?).

C) Il terzo di questi abbozzi si trova nel Grasnick 2 a pagina 26, righi 1-4, ed è intitolato “Rondò pour le quart. 3”; subito sotto come tempo Beethoven indica “Moderato”. Nottebohm (Zweite Beethoveniana, pag. 486) scrive … “ Ein Entwurf (S. 26) beweist mit seiner Ueberschrift, dass das der Entstehung nach dritte Quartett auch jetzt noch nicht angefangen war.” [” Un progetto (pagina 26) dimostra con il suo riassunto che dopo la nascita del terzo quartetto, quello non
era ancora iniziato.”] Da come possiamo vedere nella foto seguente il 3 è sovrapposto ad un altro numero, forse il 4.

E’ questo un inizio “fugato” che Beethoven intendeva usare per il Finale del Quartetto. E’ in Do maggiore. L’inizio, se escludiamo la cadenza iniziale, sembrerebbe essere accreditato al II violino con il I che inizierebbe sul levare di misura 9. Tutto l’abbozzo sembra articolarsi tra il I ed il II Violino; soltanto nel finale (misura 19) entra il violoncello ad aiutare le due parti superiori a concludere il Tema. Nottebohm indica nel suo esempio un ritmo diverso alle note veloci; io ho indicato il corretto ritmo di terzine invece che quello di croma/2 semicrome indicato dal Nottebohm.

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