Biamonti 155 – Pezzo in forma di Sonata in do minore, per istrumenti non precisati (Abbozzo), prima metà del 1798.
Biamonti 155 – Pezzo in forma di Sonata in do minore, per istrumenti non precisati (Abbozzo), prima metà del 1798. È il secondo dei due abbozzi sconosciuti citati da Nottebohm, di cui al n. precedente; e ha forma di un tempo di sonata. Anche qui si può trovare qualche analogia con i primi tempi del primo e secondo Duetto per clarinetto e fagotto.
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968, pagina 406]
Si trova a Londra nel British Library e precisamente nella Miscellanea Kafka, foglio 143verso; questo abbozzo occupa tutta la pagina. Scrive Nottebohm a pagina 515 del suo Zweite Beethoveniana: “Das zweite Stück (in C-moll) hat die Form eines Sonatensatzes. Welche Instrumente Beethoven dabei im Sinne hatte, ist zweifelhaft. Immerhin können diese arbeiten zum Beweise dienen, dass manche Compositionen unfertig in den Skizzen liegen blieben. In einer Skizze zum ersten Satz des Trios in B-dur ist die Notation auffallend. Hat Beethoven beim 5. bis 8. Takt den sopranschlüssel im Sinne gehabt oder an eine As-Clarinette gedacht? Und hat er im 8. Takt, als er den Bassschlüssel hinschrieb, an das Violoncell gedacht und bei den dann folgenden Noten den Violinschlüssel im Sinne gehabt? Die ersten Entwürfe zum Thema des Adagios des Trios, von denen einer so, ein anderer so lautet, kommen in den ersten Takten der gedruckten Form wenig nahe.
[“Il secondo pezzo (in do minore) ha la forma di un movimento di sonata. Quali strumenti Beethoven avesse in mente è dubbio. Tuttavia, queste opere possono servire come prova che alcune composizioni sono state lasciate incompiute negli schizzi. La notazione colpisce in uno schizzo per il primo movimento del trio in si bemolle maggiore. Beethoven aveva in mente la chiave di soprano per le battute dalla quinta all’ottava o stava pensando a un clarinetto la bemolle? E alla battuta 8, quando annotava la chiave di basso, pensava al violoncello e aveva in mente la chiave di violino per le note che seguivano? Le prime bozze sul tema dell’adagio del trio, una delle quali recita così e l’altra così, si avvicinano poco alla forma stampata nelle battute iniziali.]
In effetti questo schizzo fa parte degli abbozzi preliminari e intermedi per la Sonata in do minore studiata e ricostruita dal Kerman. Rileviamo inoltre che la battuta 28 del Biamonti 155 risulta identica all’ incipit del primo movimento, passaggio tra Adagio e l’ allegro Allegro del settimino Op. 20 “attacca subito” battuta 19 e segg.