Biamonti 113 – Rondò per pianoforte (Abbozzo).
Biamonti 113 – Rondò per pianoforte (Abbozzo). Si trova nella raccolta Kafka, conservata nel British Museum di Londra in un foglio contenente anche gli abbozzi per il Rondò della Sonata Opus 49 numero 1. Citato da Shedlock (M.T. 1892, pagina 461). che lo considera come una eventuale prima idea del Rondò della Sonata Patetica; è affine d’altra parte ad un passo del Terzo concerto per pianoforte Opus 37 (coda del primo tempo) e riferibile anche, se si vuole, al tema di una fuga di Bach per organo (Peters, V, numero 6).
[Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]
Si trova nella Miscellanea Kafka al foglio 66-verso righi 1-9. Probabilmente è uno studio per il terzo movimento del Concerto in do minore per Pianoforte; infatti nel titolo troviamo le indicazioni “Rondo”, “Concerto”, “Presto” e poco oltre troviamo scritto “Tutti e “Violin”. E’ questo uno dei tipici temi beethoveniani pieni di una forza interiore. Nello Shedlock, The Musical Times, Agosto 1982, non troviamo altre indicazioni a parte quelle scritte da Biamonti […and also the following – and it is marked Rondo mit (?) presto. This reminds one slightly of the principal theme of the Rondo of op. 13. also of the passage in the Coda of the first movement of the C minore Pianoforte Concerto – and, indeed, of a theme of one of Bach’s organ fugues…] A misura 23 troviamo il tema alla mano sinistra che sembra portare ad un gioco di alternanza tra mano destra e mano sinistra o, essendo un “Tutti” tra bassi (violoncelli?) e alti (violini?) seguito dal ritorno del Tema al basso. Più avanti ancora, dopo una separazione che dovrebbe implicare un proseguimento di ciò che abbiamo sentito fino ad ora ecco un piccolo episodio in terzine definito per “violin” ed ancora un passo con sinistra e destra alternate (in questo passaggio Beethoven non indica la Chiave di Violino alla mano sinistra); alla terza misura non viene indicata la mano sinistra ma dai segni di ripetizione si possono immaginare che le note da eseguire siano le styesse della mano destra un’ottava sotto.
Ai righi 6-7 troviamo uno schizzo per un pezzo in tonalità di lab maggiore che però potrebbe far parte sempre di questo Rondo anche perché ai righi successivi (8-9) ritroviamo alla mano sinistra, mentre la destra replica il gioco di crome acute che troviamo alla fine del rigo 6, il tema iniziale scritto però a due voci. Il tutto è seguito da una cadenza appena abbozzata e dalla sigla d.c. (daccapo).
(Graziano Denini)
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